21 Novembre 2024
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La cultura della Memoria non è per tutti uguale...

08-01-2024 16:11 - Opinioni
di Fabrizio Fioravanti

Fa un certo effetto leggere i nomi della sindaca Barnini e del Presidente del Consiglio Comunale Mantellassi tra i relatori del Convegno "Pietre della Memoria: condivisione di esperienze sulle Pietre d’Inciampo in Toscana" che si terrà il prossimo 13 gennaio.

Un incontro per parlare del valore della memoria e della sua difesa, dice nel comunicato l’ufficio stampa del Comune.
Peccato non aver visto né percepito tanta solerzia nella tutela della memoria (di ”quel” tipo di memoria) quando l’Empoli FC decise (lo fece in modo ufficioso il 17 luglio 2023 e in modo ufficiale - ! - con un messaggio whatsapp inviato alla stampa locale l’8 agosto) di aggiungere al nome dello Stadio ”Carlo Castellani” anche quello di una nota azienda locale senza che la Giunta avesse niente da dire. In totale silenzio, qualche maligno ha detto acquiescienza.

Il sottoscritto il 24 agosto rivolse all’amministrazione comunale di Empoli, a ciò consentito da una legge dello Stato (il D.Lgs. 33/2013), richiesta ”...di prendere visione degli atti autorizzativi e/delle Determinazioni e/o delle Deliberazioni in base i quali si è proceduto al cambio del nome dello ”Stadio Carlo Castellani” in ”Carlo Castellani Computer Gross Arena”. Come accaduto in altre occasioni il Comune non rispose nei termini previsti e così dovetti ricorrere al Difensore Civico Regionale che obbligò l’Amministrazione ad una risposta. Risposta che arrivò il 6 ottobre e che qui integralmente riportiamo ”Con la presente, in risposta alla Sua istanza di accesso generalizzato di cui in oggetto, comunichiamo quanto riferito dal Settore V – Lavori Pubblici e Patrimonio, secondo cui non sussistono atti autorizzativi e/o determinazioni e/o atti deliberativi in base ai quali questa Amministrazione abbia proceduto al cambio del nome dello Stadio “Carlo Castellani” in “Carlo Castellani Computer Gross Arena”. Il Comune afferma che non sa. Sono passati quasi due mesi dal 17 luglio 2023, mesi nei quali l’Empoli FC ha tappezzato tutto lo Stadio del nuovo nome con lo sponsor.

Si arriva poi al 14 novembre quando, in risposta ad un'interpellanza presentata sulla questione dal gruppo consiliare Buongiorno Empoli, l’assessore Biuzzi legge una nota nella quale, tra laltro, si dice:

- che l’Empoli FC ha fatto richiesta di modifica del nome dello Stadio Carlo Castellani l’ 11 ottobre scorso e che la Giunta Comunale ha espresso parere favorevole il 18 ottobre;

- che il cambio del nome dello Stadio non è di competenza della Commissione Toponomastica Comunale (ma il Comune tale Commissione ce l’ha?) che si occupa solo di intitolazione di strade e comunque è legata alla viabilità;

Nella prima risposta l’assessore forse non ha fatto caso che la richiesta dell’Empoli, che lui dice arrivata l’11 ottobre, è giunta comunque con quasi 3 mesi di ritardo. L’autorizzazione alla Società del presidente Corsi sarebbe poi stata concessa il 18 ottobre con quello che l’assessore definì un ”Atto autorizzativo”. Ho lavorato in Comune più di 30 anni ma di una giunta che emana atti autorizzativi come per la fattispecie di cui si tratta non ne ho traccia. Sarebbe interessante vederlo questo atto autizzativo.

Nella seconda risposta si dice una inseattezza colossale. O si tratta di cambio di nome dello Stadio, e in questo caso la competenza è del Comune, o si tratta di uno sponsorizzazione ma in tal caso ciò può essere effettuato solo in caso di impianto in proprietà ma lo Stadio ”Castellani” non è ad oggi di proprietà dell’Empoli FC e quindi la Società di Monteboro non aveva titolo a farlo.

Il Comune di Empoli ha lasciato, di fatto, che si commercializzasse il nome dello Stadio senza muovere foglia. Nel silenzio più totale, e senza nessun imbarazzo. Non una parola neppure dal Sindaco, non una neppure dal Presidente del Consiglio Mantellassi che pure leggo essere tra i relatori del Convegno.

Sia chiaro. E lo diciamo a chiare lettere e senza ipocrisie o infingimenti di sorta. Nessuno scandalo che si sia voluta fare una operazione commerciale. Nel mondo del calcio, poi! Ciò che urta è che si sia fatto tutto in silenzio, sperando che la cosa passasse nell’ignoranza o nella superficiale lettura da parte della comunità. Sperando forse che i cittadini empolesi, anche quelli più vecchi, come il sottoscritto, la Memoria (quella con la M maiuscola) l’avessero persa o, peggio, svenduta al Dio Calcio. Non sappiamo neppure (ma non osiamo pensare che non sia stato fatto) se sia stata informata la famiglia Castellani. Se davvero si ha così tanto a cuore la Memoria perché il silenzio? Perché quelle risposte in Consiglio Comunale? Si doveva e si poteva gestire il tutto con trasparenza, con chiarezza. Parlare con la città, informare, spiegare. E’ la fatica della democrazia, quella vera, non quella a parole delle dichiarazioni roboanti o dei comizi.

La certezza che abbiamo nella assoluta buona volontà del sindaco di oggi e di quello che spera di esserlo domani nel mettere in essere l’iniziativa del 13 gennaio prossimo (che vedrà anche la partecipazione del presidente della Giunta Regionale Toscana) ci lascia ancora più perplessi per il silenzio che c’è stato ieri quando si trattava, se non di difendere a tutti i costi una Memoria evitando di abbinarla a qualcosa di diverso da se stessa, almeno di spiegarne le ragioni e di condividerne il percorso con la città e con la sua storia.

Informazione, condivisione, trasperenza. Crediamo siano alcuni dei sostantivi che dovremmo saper abbinare alle ”Pietre di inciampo” che andremo a porre tra le nostre strade, nelle nostre piazze, ovunque. Che non siano solo fastidi, inciampi come dice il nome, al nostro cammino, ma che siano davvero testimonianza della nostra volontà di guardare negli occhi il futuro senza dimenticare niente del nostro passato, non necessariamente solo custodendone i ricordi o celebrandone i miti e gli eroi, ma rispettandolo. Non solo nelle ricorrenze e negli anniversari. Sempre. Che le Pietre siano davvero un frammento di storia che non vogliamo dimenticare. Mai.







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