08 Settembre 2024
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La ciclostazione è pronta, ma 2 scuole su 3 non la vogliono

20-01-2024 14:54 - Cronaca
di Emilio Chiorazzo
Ci sono delle opere che possono diventare dei simboli: testimonianze di buone pratiche, totem dell'efficienza della politica, emblema di una città che si definisce green.
Ci sono opere che, invece, possono sgretolare tutti questi buoni propositi. E' il caso di una ciclo stazione che doveva essere uno strumento per promuovere la mobilità verde, legata alla bicicletta e alle bici elettriche e che, invece, sta diventando la nostra piccola cattedrale nel… deserto.
Si tratta di una struttura che è stata realizzata nel piazzale interno del polo scolastico di via Raffaello Sanzio e che, da mesi – quasi un anno, ormai – è vuota, inutilizzata, esposta al degrado. E a possibili vandalismi.
La prima volta se n'è parlato a maggio del 2021. In quell'occasione il progetto, voluto e finanziato dalla Città Metropolitana (con fondi messi a disposizione dal Ministero dei trasporti e della viabilità sostenibile) fu presentato ufficialmente. La ciclo stazione – un parcheggio coperto per ottanta biciclette - nasceva per essere utilizzato da studenti e docenti degli istituti Fermi, Ferraris e Pontormo. La struttura è stata completata nell'estate dello scorso anno (anche perché i soldi messi a disposizione del Mit avevano un vincolo: l'opera doveva essere finita nei 22 mesi successivi), ma è vuota. Inutilizzata.
Le ottanta biciclette che possono essere parcheggiate all'interno, si possono stivare, grazie a un apposito sistema elettrico, su due livelli. All'interno ci sono punti di ricarica per le biciclette elettriche, ma c'è anche una piccola officina, per far fronte alle riparazioni minori, nel caso di inconvenienti: la struttura, che ha un telaio di metallo e le pareti in vetro, per maggiore sicurezza ha anche una illuminazione interna e funziona con il sistema di apertura dei varchi di ingresso attraverso una tessera magnetica.
L'opera prevedeva oltre a quella di Empoli altre 6 ciclostazioni simili, in altre località (A Fucecchio, ad esempio, è stata completata, inaugurata e utilizzata). Il costo complessivo delle opere supera di poco gli 800mila euro. Soldi che per quanto riguarda Empoli, sono stati spesi, almeno fino a questo momento, inutilmente. Perché la struttura non viene utilizzata. Non è mai stata aperta. Mai inaugurata. C'è un contenzioso tra le scuole che dovrebbero utilizzarla e la Città Metropolitana. Anzi, sembra di capire che ci sia un rifiuto dell'opera voluta dalla Città Metropolitana. Quest'ultima ha consegnato i badge per l'accesso alla struttura che gli studenti interessati possono ritirare versando una cauzione di cinque euro (ma su questo la CM ha lasciato libera scelta alle scuole). Perché saranno gli istituti empolesi a gestirla: la stazione coperta di biciclette è entrata nell'appalto per le pulizie delle scuole superiori interessate.
Ma solo una scuola ha aderito all'iniziativa: il Ferraris Brunelleschi ed ha ritirato i badge che sono stati consegnati dalla Città Metropolitana all'inizio del nuovo anno scolastico, il settembre scorso. Il liceo scientifico Pontormo non ha voluto prendere in consegna i badge e di conseguenza anche la gestione della ciclo stazione. Mentre l'istituto Fermi, dopo una prima risposta affermativa alla proposta di adesione, ha inviato una Pec alla Città Metropolitana segnalando la propria volontà di non voler più aderire.
Resta il fatto che al momento – un anno dopo la conclusione dei lavori e cinque mesi dall'avvio dell'anno scolastico – quella gabbia di ferro e vetro – è lì inutilizzata, sotto gli occhi di migliaia di studenti che, legittimamente, potrebbero chiedersi perché quei soldi (e quello spazio) non sia stato utilizzato per creare nuove aule, vista la loro cronica mancanza.
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