L'esternalizzazione, il grande imbroglio
13-11-2023 16:10 - Opinioni
Un fenomeno che ha favorito l’allontanamento dalle istituzioni della gente comune e la crescita della rinuncia al voto è senz’altro quello della esternalizzazione che consiste nel ricorso, da parte di imprese o di enti pubblici, ad imprese esterne per lo svolgimento di proprie attività o processi di supporto.
Un libro recente tratta la pratica che ha invaso sia il settore privato che quello pubblico negli ultimi anni: quello delle società di consulenza. Mariana Mazzucato (Il Grande Imbroglio – Laterza 2023) ci illustra come una quantità di contratti con società che interpretano i ruoli più vari (consigliere, legittimatrici di decisioni controverse, appaltatrici di servizi esternalizzati) indeboliscono le imprese, infantilizzano il settore pubblico e distorcono l’economia. Un ‘piccolo’ esempio, nel libro, ci fa sorridere (se non piangere …): stesse compagnie assistono i governi per ridurre le emissioni di CO2 e le imprese che le aumentano.
Un libro recente tratta la pratica che ha invaso sia il settore privato che quello pubblico negli ultimi anni: quello delle società di consulenza. Mariana Mazzucato (Il Grande Imbroglio – Laterza 2023) ci illustra come una quantità di contratti con società che interpretano i ruoli più vari (consigliere, legittimatrici di decisioni controverse, appaltatrici di servizi esternalizzati) indeboliscono le imprese, infantilizzano il settore pubblico e distorcono l’economia. Un ‘piccolo’ esempio, nel libro, ci fa sorridere (se non piangere …): stesse compagnie assistono i governi per ridurre le emissioni di CO2 e le imprese che le aumentano.
Sarebbe lungo l’elenco dei servizi che a livello comunale sono stati eliminati dai ‘lavori del comune’ e comprati da esterni, spesso anche cooperative (che tuttavia nulla hanno in comune con lo spirito delle coop della loro fase nascente); con un aggravio economico per le ‘nostre’ finanze e con una indubbia diffusione della precarietà. Anche in sanità il fenomeno è rilevantissimo. Ad esempio, nel comune di Empoli: manutenzione, gestione dell’accoglienza in comune, le pulizie, gestione del verde, trasporti comunali, gestione biblioteca, centro giovani, parte asili nido, parcheggi, illuminazione, … acquisto di format vari per “attività culturali”, per non parlare dei lavori di progettazione e, ultimi arrivi, professionista privato per la ‘prevenzione nutrizionale’ e delega a coop del servizio di valutazione per la presa in carico degli anziani fragili. In termini di consulenza. Ricordiamo anche l’affidamento a società esterne della gestione dei processi informativi e della partecipazione pubblica sul progetto del gassificatore e sulla variante urbanistica.
Uno dei principali punti di forza dichiarato dai sostenitori delle esternalizzazioni è la ricerca del maggior risultato in termini di costi/benificio. Invece..:
Uno dei principali punti di forza dichiarato dai sostenitori delle esternalizzazioni è la ricerca del maggior risultato in termini di costi/benificio. Invece..:
-per quanto un contratto di appalto del servizio sia fatto in modo accurato mai potrà essere normata la situazione o l’esigenza particolare, incrementando il rischio di disservizio o di costo aggiuntivo fuori contratto, spesso molto oneroso rispetto alle condizioni contrattuali.
-l’esternalizzazione fa perdere l’esperienza maturata negli anni relativa alla conoscenza dei bisogni del territorio e alla capacità di dare risposte efficienti, spesso in contrasto con la ricerca del maggior profitto, scopo principale del gestore esterno.
-l’affidamento ad esterni può essere fatto esclusivamente con gara pubblica e quindi, alla scadenza di un periodo contrattuale, quasi sempre il nuovo gestore sarà diverso da quello precedente ed andrà persa anche quell’esperienza fatta da quest’ultimo.
L’idea dominante della vittoriosa ‘nuova ragione del mondo’ (neololiberismo) è: lo stato dirige e il privato gestisce. Ma tutto ciò annichilisce assai il servizio pubblico, se pure conti anche la quantità complessiva delle esternalizzazioni-privatizzazioni, ed alcune sono più pericolose di altre. Consideriamo la regola aurea: se si perde la capacità di svolgere direttamente certe funzioni, probabilmente sparisce anche quella di coordinare, pianificare o regolare coloro che a cui certe funzioni sono delegate.
È indubbio che i vari tagli dei fondi degli Enti Locali e i tetti al turn over del personale hanno favorito questa involuzione. Sicché, per il futuro, la linea dovrebbe essere: i privati non possono agire in nostro nome, fare ogni sforzo per invertire questa deriva. È possibile cambiare strada se diffondiamo consapevolezza dei pericoli, anche per l’autogoverno democratico e per la necessaria vigilanza civica. Consapevolezza di questi problemi, ma anche della necessità di immaginare nuovi modi di gestire la cosa pubblica; non solo dentro i sindacati (è evidente la ‘guerra’ ai lavoratori con le privatizzazioni), ma anche all’interno di quel che rimane delle forze politiche organizzate e, soprattutto, dell’opinione pubblica.
Paolo Gini (già dirigente Ufficio Tecnico Comune di Empoli)
Mauro Valiani (già dirigente servizi di prevenzione ASL 11)
-l’esternalizzazione fa perdere l’esperienza maturata negli anni relativa alla conoscenza dei bisogni del territorio e alla capacità di dare risposte efficienti, spesso in contrasto con la ricerca del maggior profitto, scopo principale del gestore esterno.
-l’affidamento ad esterni può essere fatto esclusivamente con gara pubblica e quindi, alla scadenza di un periodo contrattuale, quasi sempre il nuovo gestore sarà diverso da quello precedente ed andrà persa anche quell’esperienza fatta da quest’ultimo.
L’idea dominante della vittoriosa ‘nuova ragione del mondo’ (neololiberismo) è: lo stato dirige e il privato gestisce. Ma tutto ciò annichilisce assai il servizio pubblico, se pure conti anche la quantità complessiva delle esternalizzazioni-privatizzazioni, ed alcune sono più pericolose di altre. Consideriamo la regola aurea: se si perde la capacità di svolgere direttamente certe funzioni, probabilmente sparisce anche quella di coordinare, pianificare o regolare coloro che a cui certe funzioni sono delegate.
È indubbio che i vari tagli dei fondi degli Enti Locali e i tetti al turn over del personale hanno favorito questa involuzione. Sicché, per il futuro, la linea dovrebbe essere: i privati non possono agire in nostro nome, fare ogni sforzo per invertire questa deriva. È possibile cambiare strada se diffondiamo consapevolezza dei pericoli, anche per l’autogoverno democratico e per la necessaria vigilanza civica. Consapevolezza di questi problemi, ma anche della necessità di immaginare nuovi modi di gestire la cosa pubblica; non solo dentro i sindacati (è evidente la ‘guerra’ ai lavoratori con le privatizzazioni), ma anche all’interno di quel che rimane delle forze politiche organizzate e, soprattutto, dell’opinione pubblica.
Paolo Gini (già dirigente Ufficio Tecnico Comune di Empoli)
Mauro Valiani (già dirigente servizi di prevenzione ASL 11)