L'empolese che recitò con Sordi nella mostra per i 40 anni di "Sapore di mare"
10-09-2023 16:31 - Cronaca
di Emilio Chiorazzo
La mostra è dedicata al cinema balneare. E' uno degli eventi che la Versilia ha organizzato per i quarant'anni di “Sapore di mare”, il film dei fratelli Vanzina. A Villa Bertelli di Forte dei Marmi fino alla fine del mese (con orario dalle 16 alle 19) ogni giorno si può visitare gratuitamente una mostra di manifesti, locandine, foto e tanto altro dedicato al cinema balneare in Italia. E c'è anche un pizzico di Empoli: il manifesto di “Brevi amori a Palma di Maiorca” nel quale recitava l'empolese Rossana Martini, da poco eletta Miss Italia. La prima miss Italia.
Siamo nel 1959 e la Martini recita al fianco di Alberto Sordi. Non è il suo primo film, ha già recitato in altri da quando, nel settembre del 1946, questa ragazza arrivata dalla provincia italiana, sbaraglia le bellezze di tutta la penisola e viene nominata la più bella del Paese.
Ripercorriamo quell'evento, attraverso le cronache dei giornali dell'epoca.
«Questa ragazza mi ricorda i pittori del Rinascimento. Il suo volto è antico e bello». Parola di pittore. Nella giuria di Miss Italia c'è Carrà, Carlo Carrà, pittore affermato, docente dell'Accademia di Brera, uno che alla bellezza femminile dà del “tu”.
Anche gli altri giurati non sono da meno: ci sono Macario, famoso anche per le sue “donnine”, il giornalista Arrigo Benedetti, i registi Vittorio De Sica e Luchino Visconti, c'è Isa Miranda.
Non tutti sono d'accordo con Carrà, che quella Madonna fiorentina vorrebbe portarla alla vittoria. Spuntano altri nomi. Si discute. Si litiga anche, nella stanza fumosa dove s'è riunita la giuria. Non si trova l'accordo, quando nella stanza irrompe Dino Villani e dà le coordinate. «Scegliete quella che fareste sposare a vostro figlio. Mica vorreste far vincere quella che vorreste come amante?!?!».
La discussione riguarda Silvana Pampanini, che arriva seconda e che qualche anno dopo sarebbe diventata una diva del cinema e avrebbe fatto girare la testa a un mito come Totò.
Dino Villani è l'inventore di Miss Italia. Anzi di “Cinquemila lire per un sorriso”. Nasce così il concorso di bellezza più longevo della storia del costume italiano. Villani è un genio della pubblicità. Un'azienda, la Gi.V.Emme gli affida il compito di lanciare un dentifricio. Lui inventa il concorso fotografico “Cinquemila lire per un sorriso”. E' abbinato a un settimanale, Il Milione. Le partecipanti avrebbero dovuto inviare una foto e una giuria qualificata avrebbe scelto quella vincente. Il successo è immediato. La prima settimana arrivano tremila fotografie. Diventa subito un caso nazionale, anche per il richiamo economico. Ma l'arrivo della guerra tronca tutto. Quando torna la pace, quel concorso si trasforma in Miss Italia. La prima edizione si svolge a Stresa.
E' lì la stanza fumosa dove discutono i giudici. Alla fine si sceglie: la prima miss Italia della storia è una ragazza di Empoli, Rossana Martini, il cui profilo ha così tanto colpito un artista come Carrà che ci rivede le pitture rinascimentali: una novella Gioconda in carne ed ossa.
Quando viene eletta, si racconta, il pubblico esplode in un tumulto. Ci sono contestazioni, insulti alla giuria, parolacce per la vincitrice. Rossana Martini indossa un abito da sera elegante e qualche gioiello. Qualcuno, crudelmente, insinua una calunnia: «chissà di chi sarà l' amica, quella lì». Quel vestito e i gioielli Rossana se li è fatti prestare dalla figlia di un industriale di Gallarate. A Stresa è arrivata col suo modo semplice e spaesato. Accompagnato dallo zio e con una valigia di fibra, nella quale si dimentica di mettere il vestito buono, quello scelto per il concorso. Per sfilare è costretta a farsene prestare uno che, dopo la vittoria di Stresa, diventa suo. Glielo regalano.
Rossana Martini ha vent'anni. Ha frequentato le magistrali, è maestra a Firenze. In Toscana, dopo il concorso, non torna più. Va a Roma, partecipa a miss Europa, senza fortuna. Tenta la carriera cinematografica. Partecipa ad alcuni film: il primo è del 1948, «I contrabbandieri del mare» di Roberto Bianchi Montero con Rossano Brazzi e Nino Crisman. Poi «La vita agra» del 1964, diretta da Carlo Lizzani, «Le bellissime gambe di Sabrina» girato nel 1958 da Camillo Mastrocinque e «Brevi amori a Palma di Majorca» del 1959 di Giorgio Bianchi. Con lei c'è Alberto Sordi, già popolarissimo. Il suo ultimo film è «Barbagia», del 1969.
Sposa Crisman, col quale aveva girato il suo primo film. E' anche un produttore: dopo il matrimonio Rossana decide di abbandonare la sua carriera da attrice. Torna spesso a Empoli dove la ricordavano come la Miss Italia elegante, eccentrica,“con l'ombrello a spicchi colorati”.Una volta arrivò a bordo di una enorme decapottabile, alla cui guida c'era Amedeo Nazzari.
Rossana è dotata di una bellezza discreta, non folgorante, un carattere dolcissimo, una bellezza che ricorda vagamente quella della Gioconda. Dino Villani raccontò che aveva un corpo magnifico. Un male incurabile la porta via all'età di 61 anni il 2 febbraio 1988, a Trieste, dove decide di vivere con il suo Nino Crisman, che è triestino e che era venuto a mancare cinque anni prima.
La mostra è dedicata al cinema balneare. E' uno degli eventi che la Versilia ha organizzato per i quarant'anni di “Sapore di mare”, il film dei fratelli Vanzina. A Villa Bertelli di Forte dei Marmi fino alla fine del mese (con orario dalle 16 alle 19) ogni giorno si può visitare gratuitamente una mostra di manifesti, locandine, foto e tanto altro dedicato al cinema balneare in Italia. E c'è anche un pizzico di Empoli: il manifesto di “Brevi amori a Palma di Maiorca” nel quale recitava l'empolese Rossana Martini, da poco eletta Miss Italia. La prima miss Italia.
Siamo nel 1959 e la Martini recita al fianco di Alberto Sordi. Non è il suo primo film, ha già recitato in altri da quando, nel settembre del 1946, questa ragazza arrivata dalla provincia italiana, sbaraglia le bellezze di tutta la penisola e viene nominata la più bella del Paese.
Ripercorriamo quell'evento, attraverso le cronache dei giornali dell'epoca.
«Questa ragazza mi ricorda i pittori del Rinascimento. Il suo volto è antico e bello». Parola di pittore. Nella giuria di Miss Italia c'è Carrà, Carlo Carrà, pittore affermato, docente dell'Accademia di Brera, uno che alla bellezza femminile dà del “tu”.
Anche gli altri giurati non sono da meno: ci sono Macario, famoso anche per le sue “donnine”, il giornalista Arrigo Benedetti, i registi Vittorio De Sica e Luchino Visconti, c'è Isa Miranda.
Non tutti sono d'accordo con Carrà, che quella Madonna fiorentina vorrebbe portarla alla vittoria. Spuntano altri nomi. Si discute. Si litiga anche, nella stanza fumosa dove s'è riunita la giuria. Non si trova l'accordo, quando nella stanza irrompe Dino Villani e dà le coordinate. «Scegliete quella che fareste sposare a vostro figlio. Mica vorreste far vincere quella che vorreste come amante?!?!».
La discussione riguarda Silvana Pampanini, che arriva seconda e che qualche anno dopo sarebbe diventata una diva del cinema e avrebbe fatto girare la testa a un mito come Totò.
Dino Villani è l'inventore di Miss Italia. Anzi di “Cinquemila lire per un sorriso”. Nasce così il concorso di bellezza più longevo della storia del costume italiano. Villani è un genio della pubblicità. Un'azienda, la Gi.V.Emme gli affida il compito di lanciare un dentifricio. Lui inventa il concorso fotografico “Cinquemila lire per un sorriso”. E' abbinato a un settimanale, Il Milione. Le partecipanti avrebbero dovuto inviare una foto e una giuria qualificata avrebbe scelto quella vincente. Il successo è immediato. La prima settimana arrivano tremila fotografie. Diventa subito un caso nazionale, anche per il richiamo economico. Ma l'arrivo della guerra tronca tutto. Quando torna la pace, quel concorso si trasforma in Miss Italia. La prima edizione si svolge a Stresa.
E' lì la stanza fumosa dove discutono i giudici. Alla fine si sceglie: la prima miss Italia della storia è una ragazza di Empoli, Rossana Martini, il cui profilo ha così tanto colpito un artista come Carrà che ci rivede le pitture rinascimentali: una novella Gioconda in carne ed ossa.
Quando viene eletta, si racconta, il pubblico esplode in un tumulto. Ci sono contestazioni, insulti alla giuria, parolacce per la vincitrice. Rossana Martini indossa un abito da sera elegante e qualche gioiello. Qualcuno, crudelmente, insinua una calunnia: «chissà di chi sarà l' amica, quella lì». Quel vestito e i gioielli Rossana se li è fatti prestare dalla figlia di un industriale di Gallarate. A Stresa è arrivata col suo modo semplice e spaesato. Accompagnato dallo zio e con una valigia di fibra, nella quale si dimentica di mettere il vestito buono, quello scelto per il concorso. Per sfilare è costretta a farsene prestare uno che, dopo la vittoria di Stresa, diventa suo. Glielo regalano.
Rossana Martini ha vent'anni. Ha frequentato le magistrali, è maestra a Firenze. In Toscana, dopo il concorso, non torna più. Va a Roma, partecipa a miss Europa, senza fortuna. Tenta la carriera cinematografica. Partecipa ad alcuni film: il primo è del 1948, «I contrabbandieri del mare» di Roberto Bianchi Montero con Rossano Brazzi e Nino Crisman. Poi «La vita agra» del 1964, diretta da Carlo Lizzani, «Le bellissime gambe di Sabrina» girato nel 1958 da Camillo Mastrocinque e «Brevi amori a Palma di Majorca» del 1959 di Giorgio Bianchi. Con lei c'è Alberto Sordi, già popolarissimo. Il suo ultimo film è «Barbagia», del 1969.
Sposa Crisman, col quale aveva girato il suo primo film. E' anche un produttore: dopo il matrimonio Rossana decide di abbandonare la sua carriera da attrice. Torna spesso a Empoli dove la ricordavano come la Miss Italia elegante, eccentrica,“con l'ombrello a spicchi colorati”.Una volta arrivò a bordo di una enorme decapottabile, alla cui guida c'era Amedeo Nazzari.
Rossana è dotata di una bellezza discreta, non folgorante, un carattere dolcissimo, una bellezza che ricorda vagamente quella della Gioconda. Dino Villani raccontò che aveva un corpo magnifico. Un male incurabile la porta via all'età di 61 anni il 2 febbraio 1988, a Trieste, dove decide di vivere con il suo Nino Crisman, che è triestino e che era venuto a mancare cinque anni prima.