Isacco Cantini: ancora difficoltà per i disabili gravi
11-10-2024 11:01 - Politica
Lo scorso luglio, la Giunta regionale Toscana ha approvato il decreto n.1720/2024 in tema di “Progetti di Vita Indipendente” per disabili gravi ex legge 104/1992, che, finanziato con i “Fondi di Sviluppo Europei”, mette a disposizione, per il triennio 2025/2027, poco più di 46 milioni di euro.
L’approvazione di questo decreto, però, fa venir meno tutti i fondi regionali in materia. Questo vuol dire che: coloro che sono già percettori del contributo per la “Vita Indipendente” devono rifare domanda; non è garantita la continuità assistenziale; non è garantito che, alla presentazione della domanda, segua l’accettazione della stessa con la possibilità che non venga riconosciuto il contributo.
Solamente soffermandoci su questi aspetti ci si può rendere conto delle difficoltà che un disabile grave deve affrontare per ottenere un contributo previsto dalle norme comunitarie a causa di una condizione che non ha scelto ma che, suo malgrado, è costretto ad affrontare, spesso, con la sola pensione di invalidità.
Quindi, non è cosa da poco sapere che il contributo regionale potrebbe essere sospeso in attesa che termini l’iter della procedura prevista, dato che, per un disabile grave, far fronte alle spese dell’assistente alla disabilità è una questione esiziale poiché da costui dipende la propria autonomia e, senza giri di parole, la propria qualità di vita.
Oltre tutto, quanto stabilito dal decreto regionale appare lesivo del” Principio di Uguaglianza” ex art. 3 Costituzione, dell’art. 26 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, degli art. 1 e 19 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, della legge n. 162 del 1998, dell’art. 108 della Legge 66/2011, nonché dell’art. 4 dello Statuto della Regione Toscana.
Ciò posto, appare necessario chiedere al Presidente Giani e all’Assessore al Sociale Spinelli di chiarire, una volta per tutte, i punti nebulosi del decreto in oggetto, e di rassicurare le centinaia di disabili e le loro famiglie che, con il contributo per la “Vita Indipendente”, hanno potuto risolvere parte delle loro difficoltà.
La Toscana è sempre stata un modello in questo ambito: non sia questa Giunta Regionale, tra l’altro a fine mandato elettorale, a farla diventare lo zimbello d’Italia.
Fonte: Ufficio stampa
L’approvazione di questo decreto, però, fa venir meno tutti i fondi regionali in materia. Questo vuol dire che: coloro che sono già percettori del contributo per la “Vita Indipendente” devono rifare domanda; non è garantita la continuità assistenziale; non è garantito che, alla presentazione della domanda, segua l’accettazione della stessa con la possibilità che non venga riconosciuto il contributo.
Solamente soffermandoci su questi aspetti ci si può rendere conto delle difficoltà che un disabile grave deve affrontare per ottenere un contributo previsto dalle norme comunitarie a causa di una condizione che non ha scelto ma che, suo malgrado, è costretto ad affrontare, spesso, con la sola pensione di invalidità.
Quindi, non è cosa da poco sapere che il contributo regionale potrebbe essere sospeso in attesa che termini l’iter della procedura prevista, dato che, per un disabile grave, far fronte alle spese dell’assistente alla disabilità è una questione esiziale poiché da costui dipende la propria autonomia e, senza giri di parole, la propria qualità di vita.
Oltre tutto, quanto stabilito dal decreto regionale appare lesivo del” Principio di Uguaglianza” ex art. 3 Costituzione, dell’art. 26 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, degli art. 1 e 19 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, della legge n. 162 del 1998, dell’art. 108 della Legge 66/2011, nonché dell’art. 4 dello Statuto della Regione Toscana.
Ciò posto, appare necessario chiedere al Presidente Giani e all’Assessore al Sociale Spinelli di chiarire, una volta per tutte, i punti nebulosi del decreto in oggetto, e di rassicurare le centinaia di disabili e le loro famiglie che, con il contributo per la “Vita Indipendente”, hanno potuto risolvere parte delle loro difficoltà.
La Toscana è sempre stata un modello in questo ambito: non sia questa Giunta Regionale, tra l’altro a fine mandato elettorale, a farla diventare lo zimbello d’Italia.
Il responsabile
avvocato Isacco Cantini
avvocato Isacco Cantini
Fonte: Ufficio stampa