Invasione di una lumaca aliena nell'Arno a Montelupo
30-08-2023 08:40 - Cronaca
Dopo il granchio blu, si accendono i riflettori su un'altra specie aliena. E questa volta l'abbiamo sotto casa. Si tratta della sinotaia quadrata che sta invadendo le acque dell'Arno.
L'allarme è scattato quando, per diversi giorni, sono stati avvistati cittadini cinesi intenti a raccogliere qualcosa tra i sassi lungo l'Arno, a Montelupo. C'era da capire di che si trattava, così sono stati fatti dei controlli.
Alla vista sembrano normali chioccioline di fiume. Sono, invece, sinotaie, lumache di acqua dolce che stanno invadendo le acque dell'Arno. Erano state notate nell'Ombrone pistoiese. Qui, a più riprese erano stati fatti dei controlli. Prima dalla polizia municipale, poi dai carabinieri che hanno fermato diverse persone, tutte di origini cinesi, per lo più che arrivavano dall'area della piana fiorentina.
Adesso queste lumache sono in presenza massiccia all'altezza di Montelupo fiorentino. Si pensa che siano arrivate qui direttamente dall'Asia, loro habitat naturale, attraverso traffici clandestini che sarebbero gestiti da cittadini orientali che avrebbero avuto l'intenzione di creare un mercato di prodotti alimentari orientali senza sottostare a tutti i controlli previsti dalle nostre leggi.
Ha raccontato di recente il sindaco di Montelupo Paolo Masetti che, le prime avvisaglie di questo problema si erano avute diversi mesi fa. “Scoprimmo un signore che, vestito con tanto di muta, racoglieva questi molluschi”. Fu fatta subito un'ordinanza, ancora adesso in vigore, che vieta la balneazione ela raccolta dei molluschi. Furono fatte anche analisi che misero in evidenza contaminazioni batteriche delle sinotaie.
Ma perché questa presenza? Queste lumachine fanno parte della cultura gastronomica orientale. Sono una prelibatezza, un piatto ricercato. Il problema, però, per il quale è scattata anche l'ordinanza, è che raccolte dal fiume – senza alcun controllo – e utilizzate in gastronomia, possono creare severi problemi sanitari.
E come il granchio blù, in tutto questo tempo la sinotaia si è diffusa, moltiplicata. Si sperava che fosse decimata dai predatori, ma il fatto che la sinotaia viva attaccata alle pietre del fiume, la rende inattaccabile. Su questo “alieno” sono in corso degli approfondimenti scientifici. Ci stanno pensando gli istituti zooprofilattici di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta con i quali collabora l'Università di Firenze che hanno notato come questa specie aliena abbia risalito il fiume dall'Empolese fino a Firenze, infestando anche gl iemissari dell'Arno. La preoccupazione principale degli studiosi riguarda il fatto che questa lumaca, oltre a poter creare problemi alla biodiversità autoctona, potrebbe dare luogo a una proliferazione batterica.
La sinotaia è una specie che può essere consumata, ma dev'essere raccolta da acque pulite. E deve sottostare ai controlli sanitari che riguardano tutte le altre specie.
L'allarme è scattato quando, per diversi giorni, sono stati avvistati cittadini cinesi intenti a raccogliere qualcosa tra i sassi lungo l'Arno, a Montelupo. C'era da capire di che si trattava, così sono stati fatti dei controlli.
Alla vista sembrano normali chioccioline di fiume. Sono, invece, sinotaie, lumache di acqua dolce che stanno invadendo le acque dell'Arno. Erano state notate nell'Ombrone pistoiese. Qui, a più riprese erano stati fatti dei controlli. Prima dalla polizia municipale, poi dai carabinieri che hanno fermato diverse persone, tutte di origini cinesi, per lo più che arrivavano dall'area della piana fiorentina.
Adesso queste lumache sono in presenza massiccia all'altezza di Montelupo fiorentino. Si pensa che siano arrivate qui direttamente dall'Asia, loro habitat naturale, attraverso traffici clandestini che sarebbero gestiti da cittadini orientali che avrebbero avuto l'intenzione di creare un mercato di prodotti alimentari orientali senza sottostare a tutti i controlli previsti dalle nostre leggi.
Ha raccontato di recente il sindaco di Montelupo Paolo Masetti che, le prime avvisaglie di questo problema si erano avute diversi mesi fa. “Scoprimmo un signore che, vestito con tanto di muta, racoglieva questi molluschi”. Fu fatta subito un'ordinanza, ancora adesso in vigore, che vieta la balneazione ela raccolta dei molluschi. Furono fatte anche analisi che misero in evidenza contaminazioni batteriche delle sinotaie.
Ma perché questa presenza? Queste lumachine fanno parte della cultura gastronomica orientale. Sono una prelibatezza, un piatto ricercato. Il problema, però, per il quale è scattata anche l'ordinanza, è che raccolte dal fiume – senza alcun controllo – e utilizzate in gastronomia, possono creare severi problemi sanitari.
E come il granchio blù, in tutto questo tempo la sinotaia si è diffusa, moltiplicata. Si sperava che fosse decimata dai predatori, ma il fatto che la sinotaia viva attaccata alle pietre del fiume, la rende inattaccabile. Su questo “alieno” sono in corso degli approfondimenti scientifici. Ci stanno pensando gli istituti zooprofilattici di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta con i quali collabora l'Università di Firenze che hanno notato come questa specie aliena abbia risalito il fiume dall'Empolese fino a Firenze, infestando anche gl iemissari dell'Arno. La preoccupazione principale degli studiosi riguarda il fatto che questa lumaca, oltre a poter creare problemi alla biodiversità autoctona, potrebbe dare luogo a una proliferazione batterica.
La sinotaia è una specie che può essere consumata, ma dev'essere raccolta da acque pulite. E deve sottostare ai controlli sanitari che riguardano tutte le altre specie.