Il nuovo incarico della Barnini fa discutere in città
20-11-2024 20:20 - Primo piano
Come era facile immaginare, la notizia pubblicata da clebs lunedì sera sull'assunzione di Brenda Barnini da parte della cooperativa Sintesi Minerva ha fatto e sta facendo discutere in città. Stamani le cronache dei giornali locali hanno riportato la notizia con La Nazione che ha dato una pagina alla ex sindaca per una lunga intervista a firma della responsabile della redazione, Elisa Capobianco, nella quale spiega i motivi della scelta. “Ho ricevuto la proposta da ottobre – rivela – mi sono presa un po' di tempo per riflettere ed alla fine ho detto proviamo. Mi occuperò del comparto cura: si tratta di ambiti che mi sono sempre piaciuti. È andata così, è stato molto naturale come discorso”. Precisando poi: “Non ho cercato, non ho forzato niente”. C'è anche una risposta alle prime polemiche social che ci sono state. “C'è chi si avventura ad esprimere giudizi anche se non conosce le persone: ognuno si porta dietro ciò che è”. Aggiungendo che “sono stata contenta di lavorare a Pontedera dove sono arrivata dopo aver vinto un concorso, poi ho solo scelto la cosa più stimolante per le mie competenze e il mio curriculum. Nessuno mi ha regalato niente». Più scarno Il Tirreno che ha semplicemente pubblicato la notizia.
E la politica? Il tam tam è partito subito ed è facile immaginare che se ne parlerà ancora. La questione diventa infatti politica e non è da escludere che nei prossimi giorni possano arrivare da parte delle forze di opposizione prese di posizione o atti ufficiali in consiglio comunale. I rapporti fra l'amministrazione e soggetti privati come le coop sono infatti stretti e continui e, se tutto è naturalmente soggetto e regole ben precise e stringenti con atti pubblici, non è da escludere che in futuro possano venir fuori polemiche politiche. Per capirsi, la materia è talmente attenzionata che esiste ad esempio il divieto di quello che viene definito 'pantouflage', più banalmente delle cosiddette porte girevoli. La legge proibisce infatti a pubblici dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per le pubbliche amministrazioni di essere assunti dagli stessi soggetti privati destinatari dei provvedimenti. Anche se la questione non attiene sicuramente a questo caso, facile immaginare che qualche polemica o richiesta di chiarimento possa in futuro venire fuori.
La Sintesi Minerva dove lavorerà Brenda Barnini è un vero e proprio ‘colosso', un mondo che dà lavoro a tantissime persone (l'organico medio è di 585 persone) anche con inserimenti lavorativi, una cooperativa che, come si legge sul sito, “è impegnata nella creazione di benessere e coesione sociale e nella crescita di una comunità solidale. Organizziamo servizi alla persona e di inserimento lavorativo. Siamo una realtà radicata nel territorio toscano dove portiamo iniziative culturali, abitative, assistenziali. Con partner tecnologici, sviluppiamo soluzioni digitali per facilitare l'assistenza ai più deboli. Operiamo con la professionalità che nasce dall'esperienza e dall'amore per il nostro lavoro”.
Fra le sue molteplici attività ha fra le altre cose servizi cimiteriali, manutenzione del verde, front office sanitario, iniziative culturali, esercizi al pubblico quali il green bar o la San Paolo libri e persone che è ormai diventata un importante punto di riferimento culturale della nostra città, l'agricoltura sociale con l'iniziativa più conosciuta del ‘DimOrtobono' alla Rems del Pozzale, l'urban housing e la lista sarebbe ancora lunga ed importante. Ha sede in via Duprè ed un bilancio che, chi ne avesse voglia, può facilmente consultare sul sito ufficiale. La stanza dei bottoni è colorata di rosa con quattro donne ed un uomo nel cda: la presidente è Cristina Dragonetti, la vice e direttrice generale Stella Latini, le consigliere Patrizia Carli e Domenica Costanzone e Alessandro Fornaciari che completa la squadra.
E' in questo mondo che da questa settimana lavora anche Brenda Barnini. Poi, con le Regionali alle porte, si vedrà.
E la politica? Il tam tam è partito subito ed è facile immaginare che se ne parlerà ancora. La questione diventa infatti politica e non è da escludere che nei prossimi giorni possano arrivare da parte delle forze di opposizione prese di posizione o atti ufficiali in consiglio comunale. I rapporti fra l'amministrazione e soggetti privati come le coop sono infatti stretti e continui e, se tutto è naturalmente soggetto e regole ben precise e stringenti con atti pubblici, non è da escludere che in futuro possano venir fuori polemiche politiche. Per capirsi, la materia è talmente attenzionata che esiste ad esempio il divieto di quello che viene definito 'pantouflage', più banalmente delle cosiddette porte girevoli. La legge proibisce infatti a pubblici dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per le pubbliche amministrazioni di essere assunti dagli stessi soggetti privati destinatari dei provvedimenti. Anche se la questione non attiene sicuramente a questo caso, facile immaginare che qualche polemica o richiesta di chiarimento possa in futuro venire fuori.
La Sintesi Minerva dove lavorerà Brenda Barnini è un vero e proprio ‘colosso', un mondo che dà lavoro a tantissime persone (l'organico medio è di 585 persone) anche con inserimenti lavorativi, una cooperativa che, come si legge sul sito, “è impegnata nella creazione di benessere e coesione sociale e nella crescita di una comunità solidale. Organizziamo servizi alla persona e di inserimento lavorativo. Siamo una realtà radicata nel territorio toscano dove portiamo iniziative culturali, abitative, assistenziali. Con partner tecnologici, sviluppiamo soluzioni digitali per facilitare l'assistenza ai più deboli. Operiamo con la professionalità che nasce dall'esperienza e dall'amore per il nostro lavoro”.
Fra le sue molteplici attività ha fra le altre cose servizi cimiteriali, manutenzione del verde, front office sanitario, iniziative culturali, esercizi al pubblico quali il green bar o la San Paolo libri e persone che è ormai diventata un importante punto di riferimento culturale della nostra città, l'agricoltura sociale con l'iniziativa più conosciuta del ‘DimOrtobono' alla Rems del Pozzale, l'urban housing e la lista sarebbe ancora lunga ed importante. Ha sede in via Duprè ed un bilancio che, chi ne avesse voglia, può facilmente consultare sul sito ufficiale. La stanza dei bottoni è colorata di rosa con quattro donne ed un uomo nel cda: la presidente è Cristina Dragonetti, la vice e direttrice generale Stella Latini, le consigliere Patrizia Carli e Domenica Costanzone e Alessandro Fornaciari che completa la squadra.
E' in questo mondo che da questa settimana lavora anche Brenda Barnini. Poi, con le Regionali alle porte, si vedrà.