Il Natale empolese, le lucine e le solite polemiche
18-11-2024 14:51 - Opinioni
“Cosa è il Natale?” chiede Zeudi Araya a Paolo Villaggio nel film ‘il signor Robinson' che vede il comico genovese rileggere col consueto umorismo la storia di Robinson Crusoe che, nell'isola deserta, incontra una donna, Venerdì, interpretata appunto dalla splendida attrice eritrea naturalizzata italiana. “Il Natale è una festa inventata dall'associazione commercianti che si celebra nel mio paese”. La risposta, ovviamente, è ironica ma potrebbe calzare a pennello anche per la nostra Empoli che, proprio per non essere deserta nel periodo natalizio, ha portato ormai da sette anni nel giro e non solo questo format fatto di lucine, attrazioni ed addobbi.
Ed ogni anno, da quando è iniziato, arrivano immancabili le polemiche social. Le lucine sono ormai un classico che fa da corollario al periodo finale dell'anno quando, fra squilli di trombe, di fanfara e, ovviamente di foto, selfie e mezzo Pd, vengono accese. Voci che solitamente arrivano dal lato sinistro e che poggiano bene o male sulla mercificazione della festa, sui tempi in effetti decisamente anticipati e sul teatro che attorno a tutto questo viene fatto.
Torniamo quindi alla risposta del grande Paolo Villaggio perché il Natale empolese questo è e questo è giusto che sia. Un'iniziativa fatta appositamente per i commercianti che ha come obiettivo quello di portare nella nostra città quante più persone possibile attraverso i canali turistici. Poi, quando uno è qui, oltra a comprare e consumare, magari vede la Collegiata o il museo annesso o fa un salto al Muve. Né più né meno di un volano che punta a dare un impulso importante al commercio del centro che, al pari di tanti negozi, non attraversa momenti d'oro e che proprio in questi mesi fa sorridere un po' i bilanci. Al fondo resta una domanda: il problema dove sta? Se tanta gente in questo periodo viene a Empoli a chi dovrebbe dispiacere? Fare il nostro classico giro d'Empoli e vedere persone e luci accese è così brutto? Se un bambino prende il trenino e fa un giro oppure si fa una foto sotto a uno di quei punti sparsi in città è un problema? Se dei soldi pubblici vengono destinati per contribuire a rendere attrattivo il centro nel periodo natalizio è così sbagliato?
Poi si può polemizzare con ironia sulle cifre gonfiate (anche noi su clebs lo abbiamo fatto), vederlo iniziare il 16 novembre è bizzarro e forse sarebbe più empolese battezzarlo per Sant'Andrea, tradizionale momento nel quale noi tutti entriamo nel clima natalizio, ma la sostanza del ragionamento resta, senza considerare che chi ha deciso di iniziare così presto avrà comunque le sue motivazioni, condivisibili o meno. In fondo, ormai da qualche settimana, troviamo pure panettoni e pandori nei supermercati, segno di tempi che cambiano, per qualcuno in bene, per altri in male.
Stiamo quindi sereni come sarebbe auspicabile a fine anno e speriamo soprattutto che quanta più gente possibile venga a vedere la nostra città. Poi chi va in Empoli e si vuol fare un selfie o prendere il trenino faccia pure, a chi non interessa per niente (come a chi scrive) si goda comunque la sua passeggiata e chi lo vive come qualcosa di sbagliato tenga duro per un mesetto e mezzo. In fondo c'è di peggio nella vita.
Ed ogni anno, da quando è iniziato, arrivano immancabili le polemiche social. Le lucine sono ormai un classico che fa da corollario al periodo finale dell'anno quando, fra squilli di trombe, di fanfara e, ovviamente di foto, selfie e mezzo Pd, vengono accese. Voci che solitamente arrivano dal lato sinistro e che poggiano bene o male sulla mercificazione della festa, sui tempi in effetti decisamente anticipati e sul teatro che attorno a tutto questo viene fatto.
Torniamo quindi alla risposta del grande Paolo Villaggio perché il Natale empolese questo è e questo è giusto che sia. Un'iniziativa fatta appositamente per i commercianti che ha come obiettivo quello di portare nella nostra città quante più persone possibile attraverso i canali turistici. Poi, quando uno è qui, oltra a comprare e consumare, magari vede la Collegiata o il museo annesso o fa un salto al Muve. Né più né meno di un volano che punta a dare un impulso importante al commercio del centro che, al pari di tanti negozi, non attraversa momenti d'oro e che proprio in questi mesi fa sorridere un po' i bilanci. Al fondo resta una domanda: il problema dove sta? Se tanta gente in questo periodo viene a Empoli a chi dovrebbe dispiacere? Fare il nostro classico giro d'Empoli e vedere persone e luci accese è così brutto? Se un bambino prende il trenino e fa un giro oppure si fa una foto sotto a uno di quei punti sparsi in città è un problema? Se dei soldi pubblici vengono destinati per contribuire a rendere attrattivo il centro nel periodo natalizio è così sbagliato?
Poi si può polemizzare con ironia sulle cifre gonfiate (anche noi su clebs lo abbiamo fatto), vederlo iniziare il 16 novembre è bizzarro e forse sarebbe più empolese battezzarlo per Sant'Andrea, tradizionale momento nel quale noi tutti entriamo nel clima natalizio, ma la sostanza del ragionamento resta, senza considerare che chi ha deciso di iniziare così presto avrà comunque le sue motivazioni, condivisibili o meno. In fondo, ormai da qualche settimana, troviamo pure panettoni e pandori nei supermercati, segno di tempi che cambiano, per qualcuno in bene, per altri in male.
Stiamo quindi sereni come sarebbe auspicabile a fine anno e speriamo soprattutto che quanta più gente possibile venga a vedere la nostra città. Poi chi va in Empoli e si vuol fare un selfie o prendere il trenino faccia pure, a chi non interessa per niente (come a chi scrive) si goda comunque la sua passeggiata e chi lo vive come qualcosa di sbagliato tenga duro per un mesetto e mezzo. In fondo c'è di peggio nella vita.
Marco Mainardi