Il ministro Tajani: "Qui per erodere altro spazio alla sinistra. Anche a Empoli"
16-05-2024 15:34 - Politica
di Emilio Chiorazzo
Sono cento, forse di più. «Ho dovuto chiedere ad amici cari di restare a casa. Mi toglieranno il saluto, spero non il voto», dice con un pizzico di amarezza Simone Campinoti. «Guardate, avevano finito le sedie, sono andate a prenderle a casa», sottolinea, per evidenziare il successo dell'iniziativa che ha riunito il popolo del Centrodestra, intorno al candidato sindaco per Empoli Simone Campinoti e all'ospite d'eccezione, il ministro per gli Affar Esteri Antonio Tajani che, nella sua tappa elettorale toscana ha trovato il modo di venire a dare il proprio sostegno ai suoi elettori e ai candidati per le amministrative del territorio.
Il ristorante Donna Riccarda, che ospita l'evento è pieno zeppo. Tavoli al piano terra, tavoli al piano superiore per trascorrere qualche ora con i loro leader: 25 euro il costo del pranzo, per gli antipasti, due primo e via, dolce e caffè. Arrivano puntuali e aspettano. Il ministro Tajani prima di arrivare al ristorante fa una sosta non programmata, alla Casa di riposo Vincenzo Chiarugi.
«Ho amici cari, come il presidente Domenico Giani, mi ha sempre invitato a vedere questa realtà toscana. E ne ho approfittato per vedere e conoscere meglio l'aspetto della Misericordia, del terzo settore, il lavoro egregio che fanno sull'assistenza, sul soccorso, sul sostegno ai malati di Alzheimer: è una specificità della Toscana che deve essere apprezzata e valorizzata», racconta il misitro degli Affari esteri che poi si sottopone anche ad altre domande.
Ministro, la Toscana che ruolo avrà nell'Europa dell'immediato futuro?
«Dobbiamo guardare tutte le realtà, non tanto a livello locale ma nazionale, dobbiamo avere una Italia che conti più nelle scelte , nelle politiche agricole e industriali che permettono anche a questa terra di essere più competitiva, una politica più pragmatica che ideologica. Serve una politica dell'acciaio, per una crescita che per la Toscana è legata ad agricoltura industria e turismo. E poi qui siamo nella patria del primo grande europeista, Dante Alighieri. La Toscana è Europa».
Ministro, vista la sua esperienza di commissario europeo potrebbe essere lei il prossimo presidente della commissione Europea?
«Tutti lo possono diventare. Sto bene dove sto, non si torna mai sul luogo del delitto, trent'anni della mia vita politica è stata lì, adesso voglio pensare all'Italia, aiutare il mio partito a crescere e dedicarmi alla politica estera.
Il ristorante Donna Riccarda, che ospita l'evento è pieno zeppo. Tavoli al piano terra, tavoli al piano superiore per trascorrere qualche ora con i loro leader: 25 euro il costo del pranzo, per gli antipasti, due primo e via, dolce e caffè. Arrivano puntuali e aspettano. Il ministro Tajani prima di arrivare al ristorante fa una sosta non programmata, alla Casa di riposo Vincenzo Chiarugi.
«Ho amici cari, come il presidente Domenico Giani, mi ha sempre invitato a vedere questa realtà toscana. E ne ho approfittato per vedere e conoscere meglio l'aspetto della Misericordia, del terzo settore, il lavoro egregio che fanno sull'assistenza, sul soccorso, sul sostegno ai malati di Alzheimer: è una specificità della Toscana che deve essere apprezzata e valorizzata», racconta il misitro degli Affari esteri che poi si sottopone anche ad altre domande.
Ministro, la Toscana che ruolo avrà nell'Europa dell'immediato futuro?
«Dobbiamo guardare tutte le realtà, non tanto a livello locale ma nazionale, dobbiamo avere una Italia che conti più nelle scelte , nelle politiche agricole e industriali che permettono anche a questa terra di essere più competitiva, una politica più pragmatica che ideologica. Serve una politica dell'acciaio, per una crescita che per la Toscana è legata ad agricoltura industria e turismo. E poi qui siamo nella patria del primo grande europeista, Dante Alighieri. La Toscana è Europa».
Ministro, vista la sua esperienza di commissario europeo potrebbe essere lei il prossimo presidente della commissione Europea?
«Tutti lo possono diventare. Sto bene dove sto, non si torna mai sul luogo del delitto, trent'anni della mia vita politica è stata lì, adesso voglio pensare all'Italia, aiutare il mio partito a crescere e dedicarmi alla politica estera.
Si parla anche dei fatti più personali che riguardano il suo ruolo di ministro degli Esteri. Il caso delo studente italiano picchiato a Miami che rischia di non poter tornare in Italia per una questione legata al visto. («lo aiuteremo a risolvere la questione»). E di Ilaria Salis che ha avuto gli arresti domiciliari e delle accuse del padre circa l'immobilismo del governo. Il Ministro non si esprime. Lo fa a gesti, senza una parola: tira su le spalle, allarga le braccia. Come per dire che siamo in campagna elettorale e che la candidatura della Salis porta anche a questo. Ripete quei gesti più volte. Non parla ma è come se avesse preso a prestito il claim di un successo di Angelina Mango: “ma che t'o' dico a fa'”.
E le amministrative: cosa vi aspettate qui, sul territorio?
«In Toscana registriamo l'inizio di una svolta che confermi un principio di alternanza. Tante città hanno già cambiato, Pisa, Siena, Pistoia, Grosseto. Cercheremo di erodere un altro po' di spazio e speriamo che anche a Empoli possa esserci un successo».
E le amministrative: cosa vi aspettate qui, sul territorio?
«In Toscana registriamo l'inizio di una svolta che confermi un principio di alternanza. Tante città hanno già cambiato, Pisa, Siena, Pistoia, Grosseto. Cercheremo di erodere un altro po' di spazio e speriamo che anche a Empoli possa esserci un successo».