Il focus di Poggianti sulla moda: "iniziativa di successo"
05-05-2024 22:09 - La voce dei candidati
Successo di pubblico per ““EVENT. Il passato ed il futuro”, l’evento dedicato all’eccellenza della moda empolese che si è tenuto ieri nella sala principale di Palazzo Pretorio ad Empoli e promosso da Andrea Poggianti, candidato sindaco di Centrodestra per Empoli e La mia Empoli-lista civica. L’iniziativa, sotto la direzione artistica del fashion designer Antonio Trapani Maggiore, ha visto la partecipazione di aziende storiche del territorio quali Modyva, Paolo Violanti e Orfatti che hanno messo a disposizione alcuni loro capi presenziando al dibattito insieme ad alcuni ospiti tra cui la scrittrice Peppetta Maestrelli e la docente universitaria Carmen Alampi. Non solo dunque una piccola mostra dei capispalla e degli abiti sartoriali più rappresentativi della moda empolese, ma anche un’occasione per ripercorrere le origini di una produzione tessile di altissimo livello e lanciare nuovi progetti a vantaggio sia dei giovani sia delle imprese che operano nel settore.
“È stata un’iniziativa di successo – commenta Andrea Poggianti - con una significativa partecipazione di aziende empolesi storiche e cittadini interessati per cui sono davvero soddisfatto della risposta della città. Un evento che ha dimostrato come la moda empolese non sia solo il nostro passato, ma anche un volano per il futuro permettendoci di fare il punto della situazione e, come ci eravamo proposti, di parlare anche dei nostri progetti per riportare Empoli ad essere un bacino di eccellenze del settore. Tra questi, oltre ad un museo della moda a cui attingere come patrimonio comune, c’è la creazione di percorsi formativi specialistici nelle scuole superiori e un nuovo Istituto Tecnologico Superiore dedicato al tessile, con costi alla portata di tutti rispetto a quelli elevati di altre realtà, che noi realizzeremo per consentire ai giovani che vogliono entrare nel mondo della moda di poter essere professionalmente preparati”.
In tema di formazione è stato importante il contributo al dibattito della product manager e docente universitaria Carmen Alampi che ha iniziato la carriera in Modyva per poi maturare molteplici esperienze nel settore, seguendo anche progetti di formazione all’estero sotto l’egida del Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nonché dell’Onu.
“Memore di ciò che hanno significato le confezioni empolesi e per esperienza personale posso dire che c’è stato un cambiamento di asset nelle aziende del settore, anche in termini di necessità a livello commerciale – dichiara Carmen Alampi – per cui ritengo che sia importante per la valorizzazione del nostro territorio attivare percorsi di formazione specifica un ITS dedicato in modo da creare un’eccellenza che attualmente non è presente. Sarebbe inoltre un’ottima possibilità per i ragazzi che non vogliono seguire una formazione classica universitaria per entrare a far parte di un settore in continua crescita, nonché un’opportunità per le aziende che potrebbero attingere in modo diretto a professionalità tecniche con le giuste competenze supportandole nell’inserimento lavorativo. In questo senso sarà altrettanto importante che i docenti dell’ITS non siano di provenienza meramente accademica bensì provenienti dal settore e, pertanto, con una conoscenza approfondita della realtà del tessile”.
In occasione dell’evento sono state ripercorse le origini della moda empolese fino al successo a livello nazionale e internazionale con la produzione di capi per grandi stilisti tra cui Armani, Versace, Jean Paul Gautier e Karl Lagerfeld. “Le confezioni ad Empoli erano l’attività prevalente soprattutto negli anni Settanta – ricorda Andrea Caponi, imprenditore ed ex patron di Modyva – La storia della nostra azienda è lunga, fino alla fama conquistata a livello nazionale grazie anche a personaggi del mondo dello spettacolo che indossavano le nostre creazioni. Dal rinomato impermeabile al cappotto, al tailleur, ogni prodotto era di elevata qualità e, secondo i canoni odierni, indubbiamente propri di una griffe di altissimo livello. Il segreto dell’importanza di Empoli nel tessile, tanto da richiamare anche l’interesse di grandi stilisti, era il binomio tra la creatività con annessa capacità produttiva e lo spirito commerciale che da sempre ci contraddistingue in termini di abilità nella gestione della rete di vendita”.
Nel corso dell’iniziativa sono state anche evidenziate le difficoltà degli imprenditori del settore ad affrontare le problematiche di un settore nel mercato globalizzato attuale. “La nostra azienda è nata nel 1948 su iniziativa di mio nonno, Lido Violanti, e col tempo abbiamo ampliato la nostra produzione senza limitarci ai soli capispalla. Oggi servirebbe innanzitutto meno burocrazia in termini di adempimenti a cui è costretta un’azienda, dalla gestione del personale a quelli fiscali – spiega Paolo Violanti, imprenditore – perché rende tutto quello che riguarda l’organizzazione aziendale molto farraginoso mentre uno snellimento delle procedure ci faciliterebbe. In un contesto di mercato globale poi, a mio parere si dovrebbe prendere ad esempio la Francia in cui il sistema riesce a fare squadra con il sostegno del Governo, mentre la realtà italiana è più frastagliata, ci sono pochi aiuti e talvolta nessuno nonostante il tessile rappresenti uno dei settori produttivi principali del nostro Paese. Infine, soffriamo la mancanza di manodopera per cui sicuramente percorsi di formazione mirati sarebbero di grande utilità per le aziende”.
Fonte: Ufficio stampa
“È stata un’iniziativa di successo – commenta Andrea Poggianti - con una significativa partecipazione di aziende empolesi storiche e cittadini interessati per cui sono davvero soddisfatto della risposta della città. Un evento che ha dimostrato come la moda empolese non sia solo il nostro passato, ma anche un volano per il futuro permettendoci di fare il punto della situazione e, come ci eravamo proposti, di parlare anche dei nostri progetti per riportare Empoli ad essere un bacino di eccellenze del settore. Tra questi, oltre ad un museo della moda a cui attingere come patrimonio comune, c’è la creazione di percorsi formativi specialistici nelle scuole superiori e un nuovo Istituto Tecnologico Superiore dedicato al tessile, con costi alla portata di tutti rispetto a quelli elevati di altre realtà, che noi realizzeremo per consentire ai giovani che vogliono entrare nel mondo della moda di poter essere professionalmente preparati”.
In tema di formazione è stato importante il contributo al dibattito della product manager e docente universitaria Carmen Alampi che ha iniziato la carriera in Modyva per poi maturare molteplici esperienze nel settore, seguendo anche progetti di formazione all’estero sotto l’egida del Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nonché dell’Onu.
“Memore di ciò che hanno significato le confezioni empolesi e per esperienza personale posso dire che c’è stato un cambiamento di asset nelle aziende del settore, anche in termini di necessità a livello commerciale – dichiara Carmen Alampi – per cui ritengo che sia importante per la valorizzazione del nostro territorio attivare percorsi di formazione specifica un ITS dedicato in modo da creare un’eccellenza che attualmente non è presente. Sarebbe inoltre un’ottima possibilità per i ragazzi che non vogliono seguire una formazione classica universitaria per entrare a far parte di un settore in continua crescita, nonché un’opportunità per le aziende che potrebbero attingere in modo diretto a professionalità tecniche con le giuste competenze supportandole nell’inserimento lavorativo. In questo senso sarà altrettanto importante che i docenti dell’ITS non siano di provenienza meramente accademica bensì provenienti dal settore e, pertanto, con una conoscenza approfondita della realtà del tessile”.
In occasione dell’evento sono state ripercorse le origini della moda empolese fino al successo a livello nazionale e internazionale con la produzione di capi per grandi stilisti tra cui Armani, Versace, Jean Paul Gautier e Karl Lagerfeld. “Le confezioni ad Empoli erano l’attività prevalente soprattutto negli anni Settanta – ricorda Andrea Caponi, imprenditore ed ex patron di Modyva – La storia della nostra azienda è lunga, fino alla fama conquistata a livello nazionale grazie anche a personaggi del mondo dello spettacolo che indossavano le nostre creazioni. Dal rinomato impermeabile al cappotto, al tailleur, ogni prodotto era di elevata qualità e, secondo i canoni odierni, indubbiamente propri di una griffe di altissimo livello. Il segreto dell’importanza di Empoli nel tessile, tanto da richiamare anche l’interesse di grandi stilisti, era il binomio tra la creatività con annessa capacità produttiva e lo spirito commerciale che da sempre ci contraddistingue in termini di abilità nella gestione della rete di vendita”.
Nel corso dell’iniziativa sono state anche evidenziate le difficoltà degli imprenditori del settore ad affrontare le problematiche di un settore nel mercato globalizzato attuale. “La nostra azienda è nata nel 1948 su iniziativa di mio nonno, Lido Violanti, e col tempo abbiamo ampliato la nostra produzione senza limitarci ai soli capispalla. Oggi servirebbe innanzitutto meno burocrazia in termini di adempimenti a cui è costretta un’azienda, dalla gestione del personale a quelli fiscali – spiega Paolo Violanti, imprenditore – perché rende tutto quello che riguarda l’organizzazione aziendale molto farraginoso mentre uno snellimento delle procedure ci faciliterebbe. In un contesto di mercato globale poi, a mio parere si dovrebbe prendere ad esempio la Francia in cui il sistema riesce a fare squadra con il sostegno del Governo, mentre la realtà italiana è più frastagliata, ci sono pochi aiuti e talvolta nessuno nonostante il tessile rappresenti uno dei settori produttivi principali del nostro Paese. Infine, soffriamo la mancanza di manodopera per cui sicuramente percorsi di formazione mirati sarebbero di grande utilità per le aziende”.
Fonte: Ufficio stampa