Il dolore del giornalista empolese: "Mia moglie morta la sera di Italia-Spagna"
29-06-2024 16:29 - Cronaca
Ha natali empolesi Marco Nosotti, il giornalista di Sky che ha raccontato a Walter Veltroni, per il Corriere della Sera, il suo dramma familiare. La moglie Silvia, gravemente malata da anni, è morta durante la partita Italia-Spagna . Lui, che era in servizio, per Sky in Germania, in quel momento si trovava a casa, perché le condizioni della moglie si erano aggravate.
Ma Nosotti – questo racconta a Veltroni nell'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera – ligio al dovere è poi ritornato in Germania dove ha seguito le successive gesta della nostra Nazionale. E, poco prima dell'inizio di Italia-Croazia ha ricevuto un caloroso abbraccio dal commissario tecnico Luciano Spalletti.
Nosotti risulta essere nato a Empoli perché la sua famiglia, in quegli anni (è del 1959) abitava a Montelupo Fiorentino, dove il padre era dirigente di una azienda ceramica che aveva una filiale anche a Formigine, località in provincia di Modena, dove Nosotti, poi è cresciuto.
Più volte, proprio al seguito di Sky, più di una volta è stato al “Castellani” per seguire giornalisticamente le gare dell'Empoli calcio.
A Veltroni Nosotti ha raccontato quegli ultimi istanti vissuti al fianco della moglie, spirata proprio mentre si stavano eseguendo gli inni nazionali di Italia e Spagna.”Silvia si era ammalata durante gli Europei precedenti, quelli vinti dall'Italia. Poi una recidiva ha peggiorato le cose”.
E ancora: “A Sky siamo una famiglia, dopo i funerali il direttore mi ha detto che avrei potuto fare quello che volevo. Mio figlio, sul sagrato della chiesa mi ha messo una mano sulle spalle e mi ha detto che era giusto che tornassi in Germania. Che mia moglie avrebbe voluto che facessi così”.
Tornare al lavoro, tornare a raccontare gli europei lo ha aiutato “a non lasciare una notizia a metà, non sarebbe piaciuto neppure a Silvia, e a non restare inchiodati al dolore”.
L'abbraccio di Spalletti è arrivato inaspettato per Marco Nosotti. “In quel momento eravamo due esseri umani. Siamo nati nella stessa zona, nello stesso anno”.
Spalletti aveva saputo della malattia di Silvia e spesso chiedeva notizie. “Spalletti conosce il dolore, ha sofferto molto per la morte di suo fratello Marcello”.
E l'allenatore di Certaldo, con il cuore azzurro (dell'Empoli) suo fratello Marcello lo ha “portato” con sé in questi europei. Al termine di Italia-Albania, proprio dopo l'intervista rilasciata a Nosotti, Spalletti concluse con “Auguri Marcello”. Quel giorno era il suo compleanno, l'anniversario della sua nascita. “Lo sapevo – conclude Nosotti nella chiacchierata con Veltroni – ma non gli chiesi nulla. Con quella frase capimmo tutti dov'era andato i l suo pensiero”.
Ma Nosotti – questo racconta a Veltroni nell'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera – ligio al dovere è poi ritornato in Germania dove ha seguito le successive gesta della nostra Nazionale. E, poco prima dell'inizio di Italia-Croazia ha ricevuto un caloroso abbraccio dal commissario tecnico Luciano Spalletti.
Nosotti risulta essere nato a Empoli perché la sua famiglia, in quegli anni (è del 1959) abitava a Montelupo Fiorentino, dove il padre era dirigente di una azienda ceramica che aveva una filiale anche a Formigine, località in provincia di Modena, dove Nosotti, poi è cresciuto.
Più volte, proprio al seguito di Sky, più di una volta è stato al “Castellani” per seguire giornalisticamente le gare dell'Empoli calcio.
A Veltroni Nosotti ha raccontato quegli ultimi istanti vissuti al fianco della moglie, spirata proprio mentre si stavano eseguendo gli inni nazionali di Italia e Spagna.”Silvia si era ammalata durante gli Europei precedenti, quelli vinti dall'Italia. Poi una recidiva ha peggiorato le cose”.
E ancora: “A Sky siamo una famiglia, dopo i funerali il direttore mi ha detto che avrei potuto fare quello che volevo. Mio figlio, sul sagrato della chiesa mi ha messo una mano sulle spalle e mi ha detto che era giusto che tornassi in Germania. Che mia moglie avrebbe voluto che facessi così”.
Tornare al lavoro, tornare a raccontare gli europei lo ha aiutato “a non lasciare una notizia a metà, non sarebbe piaciuto neppure a Silvia, e a non restare inchiodati al dolore”.
L'abbraccio di Spalletti è arrivato inaspettato per Marco Nosotti. “In quel momento eravamo due esseri umani. Siamo nati nella stessa zona, nello stesso anno”.
Spalletti aveva saputo della malattia di Silvia e spesso chiedeva notizie. “Spalletti conosce il dolore, ha sofferto molto per la morte di suo fratello Marcello”.
E l'allenatore di Certaldo, con il cuore azzurro (dell'Empoli) suo fratello Marcello lo ha “portato” con sé in questi europei. Al termine di Italia-Albania, proprio dopo l'intervista rilasciata a Nosotti, Spalletti concluse con “Auguri Marcello”. Quel giorno era il suo compleanno, l'anniversario della sua nascita. “Lo sapevo – conclude Nosotti nella chiacchierata con Veltroni – ma non gli chiesi nulla. Con quella frase capimmo tutti dov'era andato i l suo pensiero”.