Il "Deserto" di Marco Pagli vince "Il Pane e le Rose"
10-09-2023 08:51 - Libridine
Vogliamo il pane ma anche le rose” è la frase che le lavoratrici del settore tessile, scese in sciopero nel 1912 a Lawrence contro la riduzione dei salari, avevano scritto sui loro cartelli di protesta. Rivendicavano il diritto a una dignità lavorativa, ma anche alle bellezza della vita. Il luogo di lavoro come il posto dove l'essere umano si realizza in modo completo.
E' questo il titolo e anche la filosofia che è stata scelta per un concorso letterario, alla seconda edizione, organizzato dal Comune e dalla Biblioteca di Montelupo Fiorentino.
Ed è questo il tema su cui si sono confrontati gli scrittori che hanno partecipato. “Al lavoro si passa la maggior parte della vita, ma la vita non finisce con il lavoro. E, comunque, la realizzazione della felicità dovrebbe essere uno degli obiettivi più umanamente condivisi” è una delle motivazioni espresse dagli organizzatori che, nel lanciare il concorso, la scorsa primavera, avevano sottolineato: “Vorremmo dare ai partecipanti le più ampie possibilità creative nel parlare di questo tema, che possa anche fornire una qualche forma di mappatura di un territorio che è, per molti versi, ancora poco conosciuto. Il mondo del lavoro pare cambiato radicalmente negli ultimi decenni, ma ha conservato anche molte delle
caratteristiche delle epoche precedenti”.
E così è stato. Il mondo del lavoro è stato raccontato, analizzato, sviscerato da 103 scrittori,, tanti gli elaborati arrivati da tutta Italia. E l'altra sera , nella sede del mmab sono stati premiati i vincitori.
A presiedere la giuria la scrittrice Simona Baldanzi, che con il suo ultimo romanzo, Se tornano le rane (Edizioni Alegre, 2022) è stata una delle finaliste del premio Campiello. A condurre la serata, Anna Meacci.
A vincere è stato il giornalista Marco Pagli : a lui il primo premio dell'edizione 2023 con il racconto “Deserto”.
Gli altri premiati. Premio speciale Mmab a Rosario Comizzoli con Il funerale del Diavolo; a Fabio Banfo con il racconto La vacca di neve è andato il secondo premio e un premio speciale assegnato attraverso un contest social, su Instagram, per il miglior incipit. Terzo classificato, Alessio Morelli, con Cronistoria del tempo libero. Un premio speciale dalla Fondazione Museo Montelupo è andato a Vincenzo Cipriani per Rosso come il fuoco.
“Infrango ogni pudore e ogni ritrosia perché questo premio per me ha un valore davvero inestimabile” ha scritto nella sua pagina social Marco Pagli, per raccontare questo prestigioso riconoscimento. “E'il primo a cui partecipo, arriva dopo una scelta importante che ho fatto alcuni mesi fa e che va proprio in questa direzione. Perché il tema è quello di rimettere al centro della discussione non tanto il lavoro, ma la classe lavoratrice come soggetto in grado di immaginasi, narrarsi ed emanciparsi. Con “Deserto” ho provato a raccontare la storia di una salvezza collettiva nata da un deserto individuale. Sono convinto che questo sia il punto di partenza di ogni lotta di avanzamento che possiamo praticare: o si fa insieme o non serve a niente”.
Ed è per questo che Marco Pagli fa una dedica importante a questo riconoscimento. “Ai lavoratori Si Cobas Prato e Firenze che da oltre cento giorni stanno scioperando di fronte ai cancelli di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio. E vorrei anche ringraziare chi ha organizzato il premio letterario “Il Pane e le Rose”, il Comune di Montelupo eil Mmab; la giuria del premio e la presidente Simona Baldanzi che assieme ad altri autori mi ha insegnato negli anni cosa fosse la letteratura working class. Le altre autrici e autori che hanno scritto cose meravigliose e che hanno condiviso con me questa esperienza. E poi chi ha creduto in me e chi continuerà a farlo. Ne avrò ancora bisogno…
E' questo il titolo e anche la filosofia che è stata scelta per un concorso letterario, alla seconda edizione, organizzato dal Comune e dalla Biblioteca di Montelupo Fiorentino.
Ed è questo il tema su cui si sono confrontati gli scrittori che hanno partecipato. “Al lavoro si passa la maggior parte della vita, ma la vita non finisce con il lavoro. E, comunque, la realizzazione della felicità dovrebbe essere uno degli obiettivi più umanamente condivisi” è una delle motivazioni espresse dagli organizzatori che, nel lanciare il concorso, la scorsa primavera, avevano sottolineato: “Vorremmo dare ai partecipanti le più ampie possibilità creative nel parlare di questo tema, che possa anche fornire una qualche forma di mappatura di un territorio che è, per molti versi, ancora poco conosciuto. Il mondo del lavoro pare cambiato radicalmente negli ultimi decenni, ma ha conservato anche molte delle
caratteristiche delle epoche precedenti”.
E così è stato. Il mondo del lavoro è stato raccontato, analizzato, sviscerato da 103 scrittori,, tanti gli elaborati arrivati da tutta Italia. E l'altra sera , nella sede del mmab sono stati premiati i vincitori.
A presiedere la giuria la scrittrice Simona Baldanzi, che con il suo ultimo romanzo, Se tornano le rane (Edizioni Alegre, 2022) è stata una delle finaliste del premio Campiello. A condurre la serata, Anna Meacci.
A vincere è stato il giornalista Marco Pagli : a lui il primo premio dell'edizione 2023 con il racconto “Deserto”.
Gli altri premiati. Premio speciale Mmab a Rosario Comizzoli con Il funerale del Diavolo; a Fabio Banfo con il racconto La vacca di neve è andato il secondo premio e un premio speciale assegnato attraverso un contest social, su Instagram, per il miglior incipit. Terzo classificato, Alessio Morelli, con Cronistoria del tempo libero. Un premio speciale dalla Fondazione Museo Montelupo è andato a Vincenzo Cipriani per Rosso come il fuoco.
“Infrango ogni pudore e ogni ritrosia perché questo premio per me ha un valore davvero inestimabile” ha scritto nella sua pagina social Marco Pagli, per raccontare questo prestigioso riconoscimento. “E'il primo a cui partecipo, arriva dopo una scelta importante che ho fatto alcuni mesi fa e che va proprio in questa direzione. Perché il tema è quello di rimettere al centro della discussione non tanto il lavoro, ma la classe lavoratrice come soggetto in grado di immaginasi, narrarsi ed emanciparsi. Con “Deserto” ho provato a raccontare la storia di una salvezza collettiva nata da un deserto individuale. Sono convinto che questo sia il punto di partenza di ogni lotta di avanzamento che possiamo praticare: o si fa insieme o non serve a niente”.
Ed è per questo che Marco Pagli fa una dedica importante a questo riconoscimento. “Ai lavoratori Si Cobas Prato e Firenze che da oltre cento giorni stanno scioperando di fronte ai cancelli di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio. E vorrei anche ringraziare chi ha organizzato il premio letterario “Il Pane e le Rose”, il Comune di Montelupo eil Mmab; la giuria del premio e la presidente Simona Baldanzi che assieme ad altri autori mi ha insegnato negli anni cosa fosse la letteratura working class. Le altre autrici e autori che hanno scritto cose meravigliose e che hanno condiviso con me questa esperienza. E poi chi ha creduto in me e chi continuerà a farlo. Ne avrò ancora bisogno…