Il Comune chiude scuola per l'infanzia e fa traslocare i bambini. "All'improvviso", denunciano i genitori
20-11-2023 13:26 - Circondiario
Un trasloco improvviso. E immotivato. Così i genitori dei piccoli che frequentano la scuola dell'infanzia Arcobaleno scendono sul piede di guerra per capire i motivi che hanno spinto l'amministrazione comunale di Vinci ad affrettare i tempi per il trasloco della scuola dei loro figli. La scuola deve essere ristrutturata. Lo sarà con i fondi che arrivano dal Pnrr. Ma, per averli, deve rispettare dei tempi. Questa sembra - a detta dei genitori - la motivazione di tanta celerità nelle decisioni.
«Ci hanno appena comunicato che avverrà venerdì prossimo, il 24 novembre», dice una delle mamme che, in queste ultime settimane, insieme agli altri genitori hanno incontrato più volte gli amministratori per capire come gestire al meglio, cioè senza disagio per le famiglie e soprattutto per i bambini, la scelta del Comune.
«Scelta dettata dai tempi imposti per ottenere i fondi del Pnrr- spiega ancora Valentina Selmi che si fa portavoce del disagio – La prima comunicazione ci è stata fatta, nel consiglio di istituto, quindici giorni fa. Il motivo? Il Comune deve rispettare i tempi imposti dalle regole che permetteranno di usufruire dei fondi europei del Pnrr. Due settimane fa ci fu detto che la scuola andava ristrutturata, quindi chiusa, che i bambini sarebbero stati spostati nella struttura di via della Commenda, a Sovigliana, la Barca a Vela. E che questo sarebbe avvenuto a fine novembre».
Tempi già stretti, accorciati ancora di più da una nuova comunicazione, arrivata all'inizio di questa settimana: venerdì la chiusura e il trasloco. «Una comunicazione che, come le altre – spiegano i genitori – è arrivata solo verbalmente. Non c'è alcun documento ufficiale dell'amministrazione. Ma, intanto, le operazioni per il trasloco sono iniziate, a scuola si stanno preparando gli scatoloni. Giovedì, ci è stato detto, ai bambii verranno portati via anche i giochi».
Ma non è solo questo che fa arrabbiare i genitori.
«Intanto la tempistica – dicono – possibile che l'amministrazione non sapesse dei tempi che andavano rispettati categoricamente già a settembre, quando la scuola è iniziata? Non si poteva trovare una soluzione diversa già allora, anziché aprire una struttura che poche settimane dopo doveva essere chiusa? »
Domande , dicono i genitori, alle quali gli amministratori comunali non hanno risposto in maniera chiara, quando sono state poste loro negli incontri che ci sono stati in queste settimane.
«Quel che ci preoccupa – è ancora Valentina Selmi a parlare a nome degli altri genitori – è che a far scattare questa decisione non è stata un'emergenza, un fatto o un evento non previsto. E poi nostri cinquanta bambini che verranno spostati nell'altra struttura, avranno a disposizione appena due stanze. Ci sono i disagi che cadranno sulle famiglie: molte sono straniere, qualcuna non ha neppure un mezzo di trasporto per portare i propri figli nella nuova scuola. Ci è stato detto che ci saranno gli scuolabus che faranno servizio. In un primo tempo ci era stato anche detto che sarebbero stati gratuiti. Ma ovviamente, poi, ci è stato detto che questo non sarà possibile».
«Ci hanno appena comunicato che avverrà venerdì prossimo, il 24 novembre», dice una delle mamme che, in queste ultime settimane, insieme agli altri genitori hanno incontrato più volte gli amministratori per capire come gestire al meglio, cioè senza disagio per le famiglie e soprattutto per i bambini, la scelta del Comune.
«Scelta dettata dai tempi imposti per ottenere i fondi del Pnrr- spiega ancora Valentina Selmi che si fa portavoce del disagio – La prima comunicazione ci è stata fatta, nel consiglio di istituto, quindici giorni fa. Il motivo? Il Comune deve rispettare i tempi imposti dalle regole che permetteranno di usufruire dei fondi europei del Pnrr. Due settimane fa ci fu detto che la scuola andava ristrutturata, quindi chiusa, che i bambini sarebbero stati spostati nella struttura di via della Commenda, a Sovigliana, la Barca a Vela. E che questo sarebbe avvenuto a fine novembre».
Tempi già stretti, accorciati ancora di più da una nuova comunicazione, arrivata all'inizio di questa settimana: venerdì la chiusura e il trasloco. «Una comunicazione che, come le altre – spiegano i genitori – è arrivata solo verbalmente. Non c'è alcun documento ufficiale dell'amministrazione. Ma, intanto, le operazioni per il trasloco sono iniziate, a scuola si stanno preparando gli scatoloni. Giovedì, ci è stato detto, ai bambii verranno portati via anche i giochi».
Ma non è solo questo che fa arrabbiare i genitori.
«Intanto la tempistica – dicono – possibile che l'amministrazione non sapesse dei tempi che andavano rispettati categoricamente già a settembre, quando la scuola è iniziata? Non si poteva trovare una soluzione diversa già allora, anziché aprire una struttura che poche settimane dopo doveva essere chiusa? »
Domande , dicono i genitori, alle quali gli amministratori comunali non hanno risposto in maniera chiara, quando sono state poste loro negli incontri che ci sono stati in queste settimane.
«Quel che ci preoccupa – è ancora Valentina Selmi a parlare a nome degli altri genitori – è che a far scattare questa decisione non è stata un'emergenza, un fatto o un evento non previsto. E poi nostri cinquanta bambini che verranno spostati nell'altra struttura, avranno a disposizione appena due stanze. Ci sono i disagi che cadranno sulle famiglie: molte sono straniere, qualcuna non ha neppure un mezzo di trasporto per portare i propri figli nella nuova scuola. Ci è stato detto che ci saranno gli scuolabus che faranno servizio. In un primo tempo ci era stato anche detto che sarebbero stati gratuiti. Ma ovviamente, poi, ci è stato detto che questo non sarà possibile».