Il ciclista della Memoria fa tappa a Empoli
20-05-2024 16:08 - Cronaca
E' un giro d'Italia molto particolare quello che Giovanni Bloisi, il ciclista della memoria, compie ogni anno, in concomitanza con il Giro d'Italia di ciclismo. Un giro d'Italia che spesso ha sconfinato anche all'estero e che ha, come obiettivo, di portare, a pedali, una testimonianza in tutti i luoghi dove si è combattuto- o si combatte - per la pace e per la libertà.
Giovanni Bloisi – 70 anni il prossimo luglio - quest'anno, è partito il 10 maggio da Ventotene, l'isola dove sono state messe le radici all'Europa moderna e concluderà il suo viaggio a Mortirolo, il luogo dove è stata installata la panchina in memoria di David Sassoli, il 31 maggio. Perché il tema di quest'anno, è l'Europa, anche grazie al fatto che a giugno si voterà per rinnovare il parlamento europeo.
Mercoledì 22 maggio è prevista la tappa Toscana: Bloisi partirà da Firenze per concludere il suo viaggio a Pisa e, lungo il tragitto farà sosta a Empoli. Il suo arrivo è previsto alle 10,30 davanti al monumento di via Fratelli Rosselli che ricorda la deportazione degli operai della Vetreria Taddei nei campi di concentramento.
Una seconda tappa, prima della partenza per Pisa, sarà fatta in piazza della Vittoria, alla tenda della Pace, presidio che dall'inizio del conflitto Russia-Ucraina, è rimasto attivo grazie al Comitato Empoli per la Pace.
In città Giovanni Bloisi incontrerà anche una delegazioni della comunità lucana residente a Empoli, essendo lui originario di Carbone (Basilicata) anche se da decenni vive a Varano Borghi, in provincia di Varese.
CHI È GIOVANNI BLOISI(dal sito www.ciclistadellamemoria.com). «Sono nato a Carbone, in provincia di Potenza, in Basilicata, il 12 luglio 1954.
Abito a Varano Borghi, in provincia di Varese, dove sono arrivato nel 1964 con la mia famiglia, con la classica valigia di cartone, tanta dignità e tanta voglia di emergere. Mio padre, esperto falegname, lavorò per anni in una bottega di falegnameria, esprimendo in ciò che sapeva fare tutta la sua creatività e la sua abilità di artigiano. Per diletto egli era un musicista e coltivò la passione della tromba suonando nella Banda locale.
Di lui, lucano purosangue, mi riconosco la forza, la tenacia e l'intraprendenza, competenze molto apprezzate dalla gente di Varese, alla quale, dopo tutti questi anni, mi sento di appartenere.
Dopo aver camminato per tantissimi anni su tutto l'arco alpino, dal Monviso al monte Canin sul confine col la Slovenia, ho deciso di iniziare a fare viaggi, sempre a piedi, in luoghi inerenti alla Memoria, per cercare di mantener vivo il Ricordo attraverso la diffusione della Conoscenza di fatti tragici causati dalle guerre, dalla violenza, dal razzismo. Dopo alcune considerazioni oggettive ho deciso di usare la bicicletta, fino ad allora utilizzata ai fini dell'allenamento o per piccoli viaggi sui passi alpini, sulle montagne e nelle valli intorno al Lago Maggiore. Nel 2008 ho fatto il mio primo viaggio, che ho chiamato "il ritorno a casa": dopo 37 anni sono tornato in Basilicata, a Carbone, partendo dal paese in cui vivo, Varano Borghi in provincia di Varese, percorrendo la dorsale appenninica dal Passo delle Radici sopra Sassuolo, fino ad arrivare a Carbone nel Parco Nazionale del Pollino.
il 10 Aprile 2024 il prefetto di Varese mi ha comunicato una importante notizia, che corona quanto sto da tempo facendo per diffondere, attraverso la mia bicicletta, un messaggio di Pace e di Fratellanza.
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il 27 Dicembre 2023 mi ha conferito l'onorificenza di Cavaliere Dell'ordine "Al Merito Della Repubblica Italiana"».
I VIAGGI FATTI. Giovanni ha cominciato nel 2008, con quello che aveva battezzato “ritorno a casa”: da Varano Borghi a Carbone, ai piedi del parco del Pollino, per ritrovare le sue radici. La Basilicata l'ha fatta anche coast to coast, come l'aveva raccontata nel suo film d'esordio l'attore Rocco Papaleo. E poi, l'anno dopo, in Sardegna: lo fece per onorare la memoria di Massimo, un suo amico disabile, costretto tra letto e carrozzina, con il sogno di andare in Sardegna.
Il suo “Giro d'Italia” personale, nel 2011 toccò le tappe più importanti del percorso storico che portò all'Unità d'Italia, di cui, quell'anno si celebravano i 150 anni. E ancora: Mauthausen, Auschwitz, i luoghi della Grande Guerra, la Normandia, per commemorare lo sbarco, la “Sciesopoli ebraica” in ricordo degli 800 orfani ebrei rinchiusi nei campi di concentramento nazisti e accolti, nel 1945 a Selvino di Bergamo.
Quel posto si chiamava Sciesopoli, dedicato alla memoria di un patriota risorgimentale, Amatore Sciesa.
Nel 2016 va nei campi di concentramento della Germania Est e della Repubblica Ceca, poi in Israele, nel 2019 sulle orme del capitano Enrico Levi verso Bari, poi la Russia, Marzabotto, Le valli Ossola e Sesia, i luoghi dei partigiani in Piemonte, val d'Aosta e Liguria, i dieci totem della memoria sul lago Maggiore.
Giovanni Bloisi – 70 anni il prossimo luglio - quest'anno, è partito il 10 maggio da Ventotene, l'isola dove sono state messe le radici all'Europa moderna e concluderà il suo viaggio a Mortirolo, il luogo dove è stata installata la panchina in memoria di David Sassoli, il 31 maggio. Perché il tema di quest'anno, è l'Europa, anche grazie al fatto che a giugno si voterà per rinnovare il parlamento europeo.
Mercoledì 22 maggio è prevista la tappa Toscana: Bloisi partirà da Firenze per concludere il suo viaggio a Pisa e, lungo il tragitto farà sosta a Empoli. Il suo arrivo è previsto alle 10,30 davanti al monumento di via Fratelli Rosselli che ricorda la deportazione degli operai della Vetreria Taddei nei campi di concentramento.
Una seconda tappa, prima della partenza per Pisa, sarà fatta in piazza della Vittoria, alla tenda della Pace, presidio che dall'inizio del conflitto Russia-Ucraina, è rimasto attivo grazie al Comitato Empoli per la Pace.
In città Giovanni Bloisi incontrerà anche una delegazioni della comunità lucana residente a Empoli, essendo lui originario di Carbone (Basilicata) anche se da decenni vive a Varano Borghi, in provincia di Varese.
CHI È GIOVANNI BLOISI(dal sito www.ciclistadellamemoria.com). «Sono nato a Carbone, in provincia di Potenza, in Basilicata, il 12 luglio 1954.
Abito a Varano Borghi, in provincia di Varese, dove sono arrivato nel 1964 con la mia famiglia, con la classica valigia di cartone, tanta dignità e tanta voglia di emergere. Mio padre, esperto falegname, lavorò per anni in una bottega di falegnameria, esprimendo in ciò che sapeva fare tutta la sua creatività e la sua abilità di artigiano. Per diletto egli era un musicista e coltivò la passione della tromba suonando nella Banda locale.
Di lui, lucano purosangue, mi riconosco la forza, la tenacia e l'intraprendenza, competenze molto apprezzate dalla gente di Varese, alla quale, dopo tutti questi anni, mi sento di appartenere.
Dopo aver camminato per tantissimi anni su tutto l'arco alpino, dal Monviso al monte Canin sul confine col la Slovenia, ho deciso di iniziare a fare viaggi, sempre a piedi, in luoghi inerenti alla Memoria, per cercare di mantener vivo il Ricordo attraverso la diffusione della Conoscenza di fatti tragici causati dalle guerre, dalla violenza, dal razzismo. Dopo alcune considerazioni oggettive ho deciso di usare la bicicletta, fino ad allora utilizzata ai fini dell'allenamento o per piccoli viaggi sui passi alpini, sulle montagne e nelle valli intorno al Lago Maggiore. Nel 2008 ho fatto il mio primo viaggio, che ho chiamato "il ritorno a casa": dopo 37 anni sono tornato in Basilicata, a Carbone, partendo dal paese in cui vivo, Varano Borghi in provincia di Varese, percorrendo la dorsale appenninica dal Passo delle Radici sopra Sassuolo, fino ad arrivare a Carbone nel Parco Nazionale del Pollino.
il 10 Aprile 2024 il prefetto di Varese mi ha comunicato una importante notizia, che corona quanto sto da tempo facendo per diffondere, attraverso la mia bicicletta, un messaggio di Pace e di Fratellanza.
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il 27 Dicembre 2023 mi ha conferito l'onorificenza di Cavaliere Dell'ordine "Al Merito Della Repubblica Italiana"».
I VIAGGI FATTI. Giovanni ha cominciato nel 2008, con quello che aveva battezzato “ritorno a casa”: da Varano Borghi a Carbone, ai piedi del parco del Pollino, per ritrovare le sue radici. La Basilicata l'ha fatta anche coast to coast, come l'aveva raccontata nel suo film d'esordio l'attore Rocco Papaleo. E poi, l'anno dopo, in Sardegna: lo fece per onorare la memoria di Massimo, un suo amico disabile, costretto tra letto e carrozzina, con il sogno di andare in Sardegna.
Il suo “Giro d'Italia” personale, nel 2011 toccò le tappe più importanti del percorso storico che portò all'Unità d'Italia, di cui, quell'anno si celebravano i 150 anni. E ancora: Mauthausen, Auschwitz, i luoghi della Grande Guerra, la Normandia, per commemorare lo sbarco, la “Sciesopoli ebraica” in ricordo degli 800 orfani ebrei rinchiusi nei campi di concentramento nazisti e accolti, nel 1945 a Selvino di Bergamo.
Quel posto si chiamava Sciesopoli, dedicato alla memoria di un patriota risorgimentale, Amatore Sciesa.
Nel 2016 va nei campi di concentramento della Germania Est e della Repubblica Ceca, poi in Israele, nel 2019 sulle orme del capitano Enrico Levi verso Bari, poi la Russia, Marzabotto, Le valli Ossola e Sesia, i luoghi dei partigiani in Piemonte, val d'Aosta e Liguria, i dieci totem della memoria sul lago Maggiore.