Germania sul tetto del mondo, un modello da copiare
10-09-2023 22:16 - Sport
Di Simone Franco
Si è conclusa la coppa del mondo di basket che ha visto chiudere la nostra Nazionale all'ottavo posto. Subito, sul web, ci si è divisi fra chi ha gridato al miracolo per aver battuto la Serbia, poi finalista ed aver raggiunto di conseguenza i quarti di finale e chi invece pensa che la spedizione azzurra sia stata un disastro o quasi, per l'inopinata sconfitta contro la repubblica Dominicana e la nettissima debacle contro degli Stati Uniti, apparsi poi non irresistibili.
E se per un attimo invece decidessimo di non entrare in questa questione e ci mettessimo a ragionare cercando magari di far ragionare anche i vertici della federazione? Semplicissimo, a vincere alla fine è stata la Germania, un successo che non è arrivato per caso. Sì, per la prima volta nella sua storia, una squadra che alle Olimpiadi di Tokyo appena poco più di due anni fa battevamo abbastanza agevolmente è salita sul tetto del mondo grazie ad una programmazione che l'ha portata l'anno scorso ad ottenere il terzo posto nell'Europeo giocato in casa e adesso a questo successo che ha dell'incredibile. Un’affermazione clamorosa, sì, quella dei tedeschi ma che ha anche delle basi solide con palazzetti stupendi e praticamente sempre pieni nonostante le formazioni di club non ottengano nelle coppe europee dei risultati straordinari, per usare un eufemismo. I tedeschi non hanno delle nazionali giovanili di livello ma il basket, nonostante questo, è cresciuto grazie soprattutto alle infrastrutture.
Invece di dividerci sul risultato finale degli azzurri o su coach Pozzecco, cerchiamo di lasciare da parte il campanilismo e guardiamo al modello tedesco. E, in questo senso, l'idea del "nostro" Gianni Assirelli di costruire un playground al posto del fatiscente parcheggio della stazione nel nostro piccolo, per la nostra comunità, potrebbe rappresentare un piccolo segnale da prendere da esempio. Non diventeremo forse mai a livello dei tedeschi ma certamente, se si vuole provare ad imitarli, bisogna partire dalle piccole ma grandi cose.
Invece di dividerci sul risultato finale degli azzurri o su coach Pozzecco, cerchiamo di lasciare da parte il campanilismo e guardiamo al modello tedesco. E, in questo senso, l'idea del "nostro" Gianni Assirelli di costruire un playground al posto del fatiscente parcheggio della stazione nel nostro piccolo, per la nostra comunità, potrebbe rappresentare un piccolo segnale da prendere da esempio. Non diventeremo forse mai a livello dei tedeschi ma certamente, se si vuole provare ad imitarli, bisogna partire dalle piccole ma grandi cose.