25 Aprile 2025
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Fucecchio, il cantiere che risveglia la storia: durante i lavori emergono importanti ritrovamenti archeologici

10-04-2025 19:19 - Circondiario
Fucecchio riscopre la sua storia. Mentre proseguono i lavori di riqualificazione urbana nel centro storico, finanziati dal PNRR, il sottosuolo della città comincia a restituire frammenti preziosi del suo passato. Tra ruspe e nuove pavimentazioni, sono emersi importanti resti archeologici che stanno attirando l’attenzione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Firenze e arricchendo la memoria urbana con nuovi tasselli di conoscenza.

Quando la riqualificazione incontra l’archeologia - I cantieri nelle piazze e vie del centro storico, zone ad alta sensibilità culturale, sono stati seguiti passo passo da una collaborazione virtuosa tra i tecnici del Comune, le ditte esecutrici, la Soprintendenza e l’archeologo professionista Antonio Alberti, incaricato del monitoraggio archeologico delle escavazioni. Ed è proprio grazie a questo lavoro integrato che, tra i mezzi di cantiere e le tecnologie avanzate come l’uso del drone, è stato possibile documentare reperti e strutture di grande interesse.

Piazza Amendola: riemerge il quartiere perduto - In piazza Amendola, la rimozione dell’asfalto ha fatto riaffiorare le tracce degli edifici di un antico quartiere, demoliti nell’Ottocento per lasciare spazio all’attuale configurazione della piazza. Le pavimentazioni in laterizio, ancora visibili in alcune aree, raccontano storie di vita quotidiana e usi che si sono protratti fino al XX secolo. Una scoperta che, grazie alla corrispondenza con antiche carte topografiche, contribuisce a ricostruire fedelmente l’assetto urbano dell’epoca.

Piazza Bracci: tra cinta muraria e Porta S. Andrea - Spostandosi in piazza Bracci, i lavori hanno riportato alla luce un tratto della cinta bassomedievale del castello, conservato per alcuni filari di mattoni, assieme ai resti della Porta di S. Andrea, lungo via Castruccio Castracani. È un ritrovamento che permette di visualizzare l’antico perimetro difensivo del borgo e apre nuove prospettive per lo studio dell’evoluzione urbanistica di Fucecchio.

Piazza Lavagnini: una memoria compromessa, ma non perduta - Più complessa, invece, la situazione in piazza Lavagnini, dove la realizzazione di un grande serbatoio d’acqua negli ultimi decenni del secolo scorso ha cancellato gran parte degli strati archeologici. Tuttavia, in una piccola area è sopravvissuta una pavimentazione in mattoni, che potrebbe appartenere a un monastero femminile medievale dedicato a S. Andrea, documentato a partire dal 1330.

Un patrimonio da valorizzare- I reperti emersi dai cantieri non sono solo testimonianze del passato: rappresentano una risorsa culturale da valorizzare, un’occasione per rafforzare il legame tra la città e la sua identità storica. Un lavoro che si inserisce in una lunga tradizione di studi portata avanti dal Museo Civico e Diocesano di Fucecchio, da sempre custode della memoria archeologica del territorio.

Soddisfatta la sindaca Emma Donnini, che commenta con entusiasmo: «I lavori di riqualificazione e rigenerazione urbana nel cuore di Fucecchio stanno portando alla luce la storia della nostra città, ci ricordano le nostre origini e ci offrono elementi nuovi da valorizzare per il futuro della nostra Fucecchio straordinaria».

La città che cambia svela così la città che fu: un viaggio tra passato e futuro, dove ogni pietra ritrovata diventa occasione di riscoperta e orgoglio collettivo.


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