Fratelli d'Italia commemora a Empoli Norma Cossetto, vittima a 23 anni delle Foibe
04-10-2024 19:17 - Politica
Anche Fratelli d’Italia Centrodestra per l’Empolese-Valdelsa si è unito alle commemorazioni che il Comitato 10 Febbraio ha promosso in occasione dell’anniversario del martirio di Norma Cossetto (Visinada, 17 maggio 1920 – Antignana, 4 o 5 ottobre 1943), con l’iniziativa “Una rosa per Norma” che rende omaggio alla sua memoria in oltre 390 città italiane ed estere.
Questa mattina, infatti, in Piazza della Vittoria a Empoli, una rappresentanza di consiglieri comunali del circondario empolese-valdelsa di Fratelli d’Italia ha deposto una “rosa bianca” in ricordo della giovane studentessa italiana.
Norma Cossetto è morta nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 brutalmente torturata, violentata e gettata in una foiba dai partigiani titini, e la sua tragica mortesolleva, ancora oggi, un interrogativo significativo, anche a distanza di tanti anni: perché ricordarla e perché è essenziale parlarne alle nuove generazioni?
Norma Cossetto, come migliaia di altre persone, è stata vittima della tragedia immensa delle “Foibe”. La sua storia rappresenta una ferita profonda nella storia italiana. Ricordare queste vittime significa non dimenticare il dolore e l’ingiustizia subiti.
Nell’aprile del 1949, su proposta del professor Concetto Marchesi, rettore dell’università di Padova, intellettuale e militante comunista, Norma Cossetto ricevette la laurea honoris causa in Lettere, con la motivazione: “morta per la difesa della libertà”.
L’8 febbraio 2005, con la motivazione: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.» il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì la medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
È fondamentale raccontare la storia nella sua completezza, senza omettere le pagine più oscure. Nascondere o minimizzare le atrocità commesse è ingiusto verso le vittime e impedisce una corretta comprensione del passato, portando a nuove divisioni. La memoria storica è uno strumento potente per promuovere la cultura della pace e della convivenza civile. Ogni vittima ha diritto al ricordo e ricordare Norma Cossetto significa riconoscere il suo valore e affermare il diritto di tutte le vittime di essere ricordate; significa chiedere giustizia per tutte le vittime delle foibe, una ferita ancora aperta che richiede di essere affrontata con onestà, rispetto e profonda comprensione per il dolore di tutte le persone coinvolte. Solo in questo modo possiamo onorare veramente la memoria di chi ha sofferto.
Quanti furono gli infoibati? Furono 3.000, 5.000 o 11.000?
La guerra dei numeri è amara e sterile in quanto una valutazione su dieci, cento, mille o diecimila scomparsi non rende meno orrendo ciò che accadde.
Si è scritto che Norma Cossetto fu: “una tra i milioni di donne vittime della guerra”. È così, e proprio per questo è giusto parlarne, per ricordarle tutte, anche attraverso il ricordo di Norma Cossetto.
È un atto di verità e di libertà… perché senza verità non esiste neanche la libertà
Questa mattina, infatti, in Piazza della Vittoria a Empoli, una rappresentanza di consiglieri comunali del circondario empolese-valdelsa di Fratelli d’Italia ha deposto una “rosa bianca” in ricordo della giovane studentessa italiana.
Norma Cossetto è morta nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 brutalmente torturata, violentata e gettata in una foiba dai partigiani titini, e la sua tragica mortesolleva, ancora oggi, un interrogativo significativo, anche a distanza di tanti anni: perché ricordarla e perché è essenziale parlarne alle nuove generazioni?
Norma Cossetto, come migliaia di altre persone, è stata vittima della tragedia immensa delle “Foibe”. La sua storia rappresenta una ferita profonda nella storia italiana. Ricordare queste vittime significa non dimenticare il dolore e l’ingiustizia subiti.
Nell’aprile del 1949, su proposta del professor Concetto Marchesi, rettore dell’università di Padova, intellettuale e militante comunista, Norma Cossetto ricevette la laurea honoris causa in Lettere, con la motivazione: “morta per la difesa della libertà”.
L’8 febbraio 2005, con la motivazione: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.» il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì la medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
È fondamentale raccontare la storia nella sua completezza, senza omettere le pagine più oscure. Nascondere o minimizzare le atrocità commesse è ingiusto verso le vittime e impedisce una corretta comprensione del passato, portando a nuove divisioni. La memoria storica è uno strumento potente per promuovere la cultura della pace e della convivenza civile. Ogni vittima ha diritto al ricordo e ricordare Norma Cossetto significa riconoscere il suo valore e affermare il diritto di tutte le vittime di essere ricordate; significa chiedere giustizia per tutte le vittime delle foibe, una ferita ancora aperta che richiede di essere affrontata con onestà, rispetto e profonda comprensione per il dolore di tutte le persone coinvolte. Solo in questo modo possiamo onorare veramente la memoria di chi ha sofferto.
Quanti furono gli infoibati? Furono 3.000, 5.000 o 11.000?
La guerra dei numeri è amara e sterile in quanto una valutazione su dieci, cento, mille o diecimila scomparsi non rende meno orrendo ciò che accadde.
Si è scritto che Norma Cossetto fu: “una tra i milioni di donne vittime della guerra”. È così, e proprio per questo è giusto parlarne, per ricordarle tutte, anche attraverso il ricordo di Norma Cossetto.
È un atto di verità e di libertà… perché senza verità non esiste neanche la libertà