Francesco Gracci: non potevo dire no a Poggianti
11-03-2024 17:45 - Le interviste di Clebs.it
E’ il solo che ha sfiorato il ballottaggio. Correva l’anno 2009 e, nello sfidare Luciana Cappelli, Francesco Gracci dell’Udc arrivò a meno di cento voti dal secondo turno. Ora, 15 anni dopo, uno dei professori di educazione fisica più conosciuti a Empoli, torna in campo a sostegno della candidatura di Andrea Poggianti
Perché la scelta di rimettersi in gioco?
Mi è stato chiesto di dare una mano con il mio nome visto che sono stato candidato sindaco due volte ed ho sfiorato il ballottaggio. Anche se non ho più fatto politica attiva negli ultimi anni, ho accettato volentieri l’invito che mi è stato fatto
Cosa ricorda di quel 2009 quando quasi obbligò la Cappelli al secondo turno?
Ci andammo davvero vicino, meno di cento voti. Decisiva fu la sezione di Santa Maria che mancava. Poi fu deciso comunque di non chiedere il riconteggio
Perché con Andrea Poggianti?
Lo considero una specie di fratello minore. Anche quando lui non era in consiglio mi aiutava e, visto che ci lega un rapporto di lunga data, mi pareva il minimo dargli una mano, anche se ho 76 anni. Fra l’altro, proprio per questa amicizia che avevamo, gli dissi che dopo aver iniziato il mio lavoro in consiglio mi sarei dimesso e così feci. Lui era giovane ed era già impegnato e non a caso, dopo essermi subentrato, si candidò a sindaco
Sarà capolista?
Bisogna vedere come finirà la questione del simbolo dell’Udc per la quale siamo ancora in alto mare. Se non sarà con il mio partito, comunque, sarò capolista nella lista civica che sosterrà Poggianti nella corsa a sindaco
Realisticamente quale obiettivo potete centrare?
Ovvio che si spera di andare al ballottaggio ma, come ha detto anche Andrea, puntiamo ad arrivare prima dell’altro candidato, Simone Campinoti. Sappiamo che battere il Pd è dura anche perché qui la voglia di cambiamento di respira ormai da anni ma poi, al momento di andare a votare, pare che alle persone cali qualcosa davanti agli occhi e torna a votare dalla stessa parte. Ci sono poi delle cose che non capisco
Tipo?
Ad esempio qui a Serravalle dove abito c’è la questione della pista ciclabile che ha ridotto di molto la corsia. Poi a Empoli capita che proponi delle cose, ti dicono di no e poi le realizzano loro. Successe ad esempio con la bretella che arriva alla Sesa e che avevamo proposto noi. Prima dissero di no e poi la fecero. Nel mio periodo in consiglio mi dissero sì solo ad una cosa che ancora oggi mi fa piacere aver fatto
Quale?
Mettere la bandiera tricolore in piazza della Vittoria accanto al monumento. Prima furono contrari poi, siccome anche alla sindaca l’idea piaceva, fu approvata
A destra rischiate di pagare nelle urne la divisione che c’è stata?
Vedo che tanta gente non è contenta di quanto accaduto, ma non della persona Campinoti ma di come si è arrivati a sceglierla. Lui era con Italia viva, aveva appoggiato anche la candidatura della Barnini nel 2019 ed ora corre contro al Pd. Insomma, una cosa difficile da capire
Cosa pensa degli avversari?
Conosco bene Alessio Mantellassi e per me è un sicuramente una brava persona. Io ho sempre avuto un ottimo rapporto personale con gli esponenti del Pd ed anche loro mi hanno sempre stimato e voluto bene. Leonardo Masi, invece, non lo conosco
Perché la scelta di rimettersi in gioco?
Mi è stato chiesto di dare una mano con il mio nome visto che sono stato candidato sindaco due volte ed ho sfiorato il ballottaggio. Anche se non ho più fatto politica attiva negli ultimi anni, ho accettato volentieri l’invito che mi è stato fatto
Cosa ricorda di quel 2009 quando quasi obbligò la Cappelli al secondo turno?
Ci andammo davvero vicino, meno di cento voti. Decisiva fu la sezione di Santa Maria che mancava. Poi fu deciso comunque di non chiedere il riconteggio
Perché con Andrea Poggianti?
Lo considero una specie di fratello minore. Anche quando lui non era in consiglio mi aiutava e, visto che ci lega un rapporto di lunga data, mi pareva il minimo dargli una mano, anche se ho 76 anni. Fra l’altro, proprio per questa amicizia che avevamo, gli dissi che dopo aver iniziato il mio lavoro in consiglio mi sarei dimesso e così feci. Lui era giovane ed era già impegnato e non a caso, dopo essermi subentrato, si candidò a sindaco
Sarà capolista?
Bisogna vedere come finirà la questione del simbolo dell’Udc per la quale siamo ancora in alto mare. Se non sarà con il mio partito, comunque, sarò capolista nella lista civica che sosterrà Poggianti nella corsa a sindaco
Realisticamente quale obiettivo potete centrare?
Ovvio che si spera di andare al ballottaggio ma, come ha detto anche Andrea, puntiamo ad arrivare prima dell’altro candidato, Simone Campinoti. Sappiamo che battere il Pd è dura anche perché qui la voglia di cambiamento di respira ormai da anni ma poi, al momento di andare a votare, pare che alle persone cali qualcosa davanti agli occhi e torna a votare dalla stessa parte. Ci sono poi delle cose che non capisco
Tipo?
Ad esempio qui a Serravalle dove abito c’è la questione della pista ciclabile che ha ridotto di molto la corsia. Poi a Empoli capita che proponi delle cose, ti dicono di no e poi le realizzano loro. Successe ad esempio con la bretella che arriva alla Sesa e che avevamo proposto noi. Prima dissero di no e poi la fecero. Nel mio periodo in consiglio mi dissero sì solo ad una cosa che ancora oggi mi fa piacere aver fatto
Quale?
Mettere la bandiera tricolore in piazza della Vittoria accanto al monumento. Prima furono contrari poi, siccome anche alla sindaca l’idea piaceva, fu approvata
A destra rischiate di pagare nelle urne la divisione che c’è stata?
Vedo che tanta gente non è contenta di quanto accaduto, ma non della persona Campinoti ma di come si è arrivati a sceglierla. Lui era con Italia viva, aveva appoggiato anche la candidatura della Barnini nel 2019 ed ora corre contro al Pd. Insomma, una cosa difficile da capire
Cosa pensa degli avversari?
Conosco bene Alessio Mantellassi e per me è un sicuramente una brava persona. Io ho sempre avuto un ottimo rapporto personale con gli esponenti del Pd ed anche loro mi hanno sempre stimato e voluto bene. Leonardo Masi, invece, non lo conosco
Marco Mainardi