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Felice anno nuovo da Clebs

21-08-2023 10:42 - Cronaca
di Gianni Assirelli


Pisa festeggia il suo Capodanno, con molto orgoglio, il 25 marzo giorno dell'Annunciazione, Empoli lo festeggia, meglio lo festeggiava, con una modalità variabile più vicina all'elezione del presidente degli Usa. Negli Stati Uniti il presidente si elegge il martedì successivo al primo lunedì di novembre, mentre nell'empolese per decenni il Capodanno di fatto (primo giorno dell'anno) cadeva il lunedì successivo al giorno di Ferragosto. Quindi il 18, 19, 20 agosto, di regola, riaprivano le imprese che a quel tempo, negli anni 60,70 e 80 erano tante, magari a carattere familiare e spaziavano dal vetro alle confezioni in tessuto o in pelle. Narra la leggenda che fossero oltre 500.

Dal 1° di agosto a quel giorno Empoli era la città fantasma dei film western. File interminabili alla COOP in via Ridolfi, unico “alimentare” aperto e pensare di poter comprare un gelato al bar era un'impresa impossibile. Qualcuno in crisi di astinenza si spingeva fino a Montecatini. L'Empoli Calcio, allora in serie C, per festeggiare il Capodanno, allestiva in quei giorni l'amichevole di lusso con squadre come la Juventus, il Cagliari di Riva, il Napoli di Savoldi (oggi habitué del Castellani). Si riaprivano i veri uffici pubblici, i bar, dove gli empolesi rientrati dalle ferie riposati e tante idee, si preparavano ad affrontare il nuovo anno lavorativo raccontandosi, con enfasi, le gesta vacanziere.

Allora in vacanza andavano tutti, o quasi, perché nelle case con uscio rigorosamente ognuno per conto suo, si abitava insieme ai nonni e i genitori lavoravano entrambi magari il padre in vetreria e la madre in confezione; in casa con gli straordinari, che data la mole di lavoro diventavano ordinari, entravano due buoni stipendi e c'era il margine per la vacanza e un po' di risparmio. Al resto pensava il comune che aveva investito nel lavoro femminile con la costruzione e la gestione di formidabili asili nido e scuole materne. Al resto della giornata pensavano il quartiere, i vicini, il bar o la casa del popolo. Tornavi dal mare senza la paura di trovare la porta aperta o la ditta chiusa.

Oggi Empoli è diventata una città come le altre, con i pregi e i difetti. Forse ha perso un po' della sua unicità che le ha permesso comunque di sopravvivere a tutte le crisi e ad innovarsi nel lavoro. Per poter “reggere botta” qualcosa è stato lasciato per la strada. L'augurio è recuperare questa unicità traendo dal proprio passato la forza e le idee per farlo.

Per questo abbiamo deciso di far partire questo progetto nel giorno del Capodanno empolese.

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