Fdi attacca sui Cpr: basta con le mezze verità
30-10-2024 10:39 - Politica
Per i consiglieri comunali del Gruppo Consiliare di Fratelli d'Italia Empoli Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, come al solito il PD, così come sul tema della multiutility (borsa si, borsa no – acqua no, acqua sì, privati no-privati si), così come sul tema del gassificatore (gassificatore si-gassificatore no), così come sul tema dell'autonomia differenziata (autonomia differenziata si-autonomia differenziata no), così come sul tema dello ius scholae (ius scholae no-ius scholae sì) si dimostra un Giani, pardon, un Giano bifronte anche sul tema dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR).
Fonte: Ufficio stampa
Da una parte i sindaci PD, in particolare i sindaci di Empoli e Castelfiorentino per rimanere nel nostro territorio, troneggiano sulla stampa locale quando si vantano di aver chiesto l'allontanamento dalle proprie città di soggetti stranieri clandestini che turbano l'ordine e la sicurezza pubblica perché autori di vari delitti, magari identificati e fermati dalla polizia municipale, senza preoccuparsi di dove sarebbero finiti in attesa che fossero state ultimate le procedure di espulsione (il più delle volte, nell'attesa di ultimare le procedure per l'espulsione, gli stranieri clandestini dalla Toscana vengono portati nei cpr di Roma, Palazzo San Gervasio (PZ), Brindisi, Bari, o anche a Macomer come accaduto in alcuni casi). Dall'altra parte, quando qualcuno, come il prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, ripropone la necessità di costituire un CPR in Toscana (da gestire con rigore e trasparenza perché sono importanti per gestire il fenomeno dell'immigrazione clandestina) i politici del PD si ricordano di essere i tutori dei diritti degli stranieri clandestini dichiarando la loro opposizione alla costituzione di un CPR in Toscana perché ritengono più opportuno un modello di accoglienza diffuso, come il sindaco di Firenze Funaro (degli stranieri clandestini?) o, come il segretario regionale del PD Fossi che, al giornale online Nove da Firenze, dichiara… “Abbiamo ribadito in tutte le lingue del mondo che i CPR sono strutture di detenzione dove i diritti umani vengono calpestati. Tentare di imporli in Toscana, una terra che ha scelto un sistema di accoglienza diffusa e umana, è un errore perché il modello toscano funziona, rispetta la dignità delle persone e siamo convinti che debba essere valorizzato e implementato, non smantellato. Diritti e giustizia non si possono sacrificare per risposte emergenziali che non affrontano le radici del fenomeno migratorio”.
Ma, per non lasciare possibilità di dubbio alcuno sul suo reale pensiero, Fossi dichiara ancora che… “Le esperienze dei CPR nelle altre regioni italiane hanno mostrato i loro limiti: queste strutture trattengono le persone in condizioni inumane e degradanti, senza garantire un'efficace gestione dei rimpatri. Come Partito democratico della Toscana ci opponiamo fermamente all'introduzione di un CPR sul nostro territorio. Noi crediamo che l'accoglienza diffusa sia l'unica soluzione possibile per affrontare la questione migratoria con serietà e umanità, senza rinunciare ai valori che da sempre contraddistinguono la nostra Toscana".
Dunque, proseguendo la lettura dell'articolo di “Nove da Firenze” intitolato “Immigrazione clandestina: La prefetta Ferrandino è favorevole al Cpr. A Firenze, in media, un'espulsione al giorno della Polizia di Stato nell'ultima settimana”, si legge che il Questore Auriemma ha dato esecuzione a provvedimenti delle autorità che hanno disposto l'allontanamento dal territorio nazionale di cinque stranieri tra espulsioni immediate e accompagnamenti presso vari CPR: e questa politica delle espulsioni “massive”, se non ricordiamo male, era stata chiesta proprio dai sindaci di Firenze (Nardella prima e Funaro dopo) in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per fare fronte al crescente fenomeno della criminalità urbana e dello spaccio di stupefacenti i cui autori, spesso e volentieri, sono soggetti stranieri clandestini.
Così come è accaduto a Empoli e a Castelfiorentino con i sindaci Barnini e Mantellassi nonché Falorni e Giannì che, addirittura, hanno chiesto al prefetto di Firenze maggiori rinforzi per le loro città, tanto che gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Empoli, oltre che ad essere impiegati a Empoli, vengono ultimamente impiegati a Castelfiorentino e insieme agli uomini del Reparto Prevenzione Crimine Toscana e della polizia municipale. E, state ben attenti, i poliziotti del Commissariato di Empoli partono da Empoli alla volta dei CPR di Roma o Palazzo San Gervasio (PZ) per portare gi stranieri clandestini da sottoporre ad espulsione nel più “totale silenzio dei sindaci del PD” circa la violazione dei loro diritti umani. Anzi, i sindaci del PD fanno comunicati stampa e scrivono sui giornali che sono stati espulsi cittadini irregolari dalle loro città per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica perché erano dediti alla commissione di reati. E questo avviene da anni!
Allora, proseguono i consiglieri di Fratelli d'Italia Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, delle due… l'una! Da oggi in poi a Empoli, e in tutti i comuni del circondario Empolese-Valdelsa, della Toscana (e dell'Italia intera?), i sindaci PD, per coerenza con le dichiarazioni del loro segretario regionale, dovranno dire ai loro cittadini che “non si potrà più espellere alcun cittadino straniero clandestino che commette reati perché, da oggi in poi, i CPR sono diventati centri di detenzione dove i diritti umani vengono calpestati”.
Per Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, se certe affermazioni non fossero comiche, sarebbero patetiche. Il PD ha perso davvero il senso della realtà. I suoi rappresentanti o pensano davvero di vivere in un mondo dove si può dire tutto e il contrario di tutto, trasformando e barattando i diritti delle persone in base alle loro necessità; o vivono in una sorta di bolla caratterizzata dall'assenza di coerenza e di pudore dove non esiste la vergogna. Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano ritengono opportuno ricordare agli esponenti PD che i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) sono stati istituiti in Italia nel 1998 con il nome di Centri di Permanenza Temporanea (CPT). Successivamente sono stati trasformati in Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) nel 2002 con la legge Bossi-Fini, infine sono stati rinominati Centri di Permanenza per il Rimpatrio nel 2017 con la legge Minniti-Orlando.
E allora, concludono Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, sarà il caso per il PD di smetterla con questi atteggiamenti tesi a mistificare la realtà delle cose, raccontando sempre mezze verità alla gente, facendo sempre finta che loro, nel mondo onirico che si sono creati, sono i più belli del reame, i difensori degli ultimi e dei diritti dei popoli sfruttati, ma un tanto al chilo, e dicano, finalmente, la nuda e cruda realtà: ovvero che, se qualcuno si dovesse essere reso autore di violazioni di diritti umani, loro ne sono correi. E la loro ignavia, la loro incapacità di creare governi stabili che governassero il Paese senza la necessità di “campi larghi o larghissimi o di ulivi” che durano il tempo di impallinare il premier eletto e fatto passare come la soluzione di tutti i mali generati dagli altri che li hanno preceduti, è figlia della loro incapacità di assumersi la responsabilità di quello che fanno perché non hanno capito che il “ditino”, dove pensano di nascondersi, non è sufficientemente grande da proteggerli da tutto quello di cui, negli anni, si sono resi responsabili o corresponsabili: salvo, poi, far finta di pentirsi… ma mai di vergognarsi!
FRATELLI D'ITALIA
Fonte: Ufficio stampa