Fare i conti con la pervasione mafiosa è una priorità di tutti
21-03-2024 13:32 - Opinioni
di Filippo Torrigiani
Il fenomeno mafioso, in tutte le sue declinazioni, riproduce accadimenti e condizionamenti assai complessi che con sempre maggiore attrattività stanno coinvolgendo diverse competenze e altrettante destrezze. Le organizzazioni mafiose di oggi si muovono con sfrenato dinamismo e non esiste un modello di azione e di contrasto valido per ogni situazione. È un assioma: le consorterie mafiose hanno elaborato ed attuato da tempo una strategia finalizzata ad elevare il proprio status criminale intesa non soltanto in termini di maggior profitto, ma anche nei termini di crescita del controllo dei territori.
Lo studio del fenomeno e delle situazioni che ne favoriscono il radicamento che oggi, in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell'impegno contro le mafie ricordiamo, deve divenire priorità politica e culturale. Soprattutto in questa fase nella quale, il fattore della povertà, sta mettendo sempre più in discussione l'intero sistema delle tutele sociali. Per averne contezza, è sufficiente pensare a come, importanti settori dell'economia illegale siano in forte espansione. L'elenco purtroppo è lungo: estorsioni, il controllo della prostituzione e la tratta degli esseri umani, a danno soprattutto dei migranti; il traffico internazionale delle armi, dei rifiuti speciali, dei metalli e delle pietre preziose, degli stupefacenti. Elementi ai quali si aggiungono pratiche consolidate come la penetrazione nei comparti della ristorazione, dei giochi e delle scommesse.
Si tratta di un combinato disposto per mezzo del quale, le mafie Spa, riescono ad a rigenerare i capitali illegali accumulati penetrando l'economia legale grazie alle attività di riciclaggio: un sistema talmente complesso e articolato nel quale, talvolta, legalità ed illegalità si confondono e il cui risultato finale produce nei confronti della società e anche dell'imprenditoria sana diseguaglianze e concorrenza sleale. A questo contesto assolutamente poco edificante, si aggiungono inoltre una serie di cortocircuiti che riproducendosi, senza soluzione di continuità, originano e accrescono le diseguaglianze tra le persone, traducendosi in sempre maggiori gravami di povertà, soprattutto per i più fragili. Buona parte di questi accadimenti è riconducibile al ‘Sistema predatorio' sapientemente realizzato dai padroni del vapore di Rossiana memoria, che nel concreto produce qual fenomeno che possiamo definire con l'appellativo di povertà indotta.
Nell'era dell'intelligenza artificiale, dei viaggi di ‘sollazzo' nello spazio cosmico e della finanza che produce finanza a scapito del mondo del lavoro, l'inflazione del biennio 2022/2023 ha significato una stangata complessiva di + 4.165 euro a famiglia, es: un mutuo a tasso variabile da 150 mila euro è costato quasi 4.400 euro in più all'anno rispetto al 2021 a cui si aggiungono, infine, energia, cibo, spese mediche etc. Contingenze (indotte) che hanno reso gli italiani sempre più indebitati: a ricorrere a Finanziamenti è infatti l'85% della popolazione, con il caro-vita è cresciuto l'indebitamento delle famiglie, nel 2023 il debito medio è pari a 9.949 euro a cittadino, 22.674 euro a nucleo familiare. E pure l'indebitamento, alla stregua di altri eventi, contribuisce ad alimentare i circuiti dell'illegalità e delle mafie.
Inderogabile, dunque, è invertire la rotta iniziando a pretendere, già dai prossimi appuntamenti elettorali, candidature e programmi politici che siano credibili: il tempo delle favole e dei libri dei sogni che larga parte dei politici ci ha propinato negli ultimi anni si è rivelato inadeguato. Dobbiamo esigere di essere rappresentati da persone politiche che siano credibili (con i fatti) e non solo credute per ciò che ci raccontano.