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Due cose su rifiuti, gassificatore e su quei terreni che Alia non aveva...

28-09-2023 08:15 - Opinioni
di Varis Rossi

Alia rinuncia “alla realizzazione dell’impianto WTC nel sito di Empoli”. Per noi il Gassificatore di Marcignana. Una buona notizia. Da parte mia un riconoscimento alla determinazione di chi ha lottato e al Comitato dei Cittadini empolesi per i referendum richiesti al Comune. So che non smetterete di seguire questa vicenda anche se ora si allontana ufficialmente dal nostro territorio.
La Sindaca di Empoli, appresa la notizia dalla stampa, ha fatto sapere che chiederà ufficialmente questa missiva spedita da Alia, alla Regione Toscana, Servizi Pubblici Locali Energia Inquinamento e Bonifiche.
Chiederei che prendesse nota e conoscenza anche delle altre due lettere richiamate nella stessa. Perché rinuncia ad Empoli? Non perché abbandona il progetto del gassificatore, ma per la semplice ragione che “non è stato possibile comprare i terreni nella zona di Empoli”. Bingo! Avevano proposto, lungo lo Stradone, su 20 ettari, di cui 7 a disposizione del verde per mitigare l’intruso inserimento con i Dulcamara fiorentini ed i tricconi locali, che osannavano tutto questo come un passo decisivo verso l’economia circolare. Per dare un’idea all’opinione pubblica empolese si trattava di 28 campi di calcio!
Sarebbe interessante conoscere l’oggetto delle due lettere richiamate e inviate, alla Regione, il 28 dicembre 2022, protocollo 61426 e il 20 giugno 2023, protocollo 29392. Se fossero negate, come spesso accade da quelle parti, avremmo ulteriore conferma che i Comuni si allontanano da servizi essenziali. Comunque ho riportato gli estremi, chi volesse e fosse in grado di reperirle per farcene conoscere il contenuto, compirebbe un bel gesto.
Più informazioni arrivano ai cittadini, i veri azionisti di Alia, e più cresce la stima e la fiducia anche verso questa azienda, che, secondo me, ne avrebbe tanto bisogno. Avere stima e fiducia è difficile, per me quasi impossibile, verso chi vorrebbe condurre l’acqua in borsa, un Water Grabbing, direbbero i padroni del Mondo, un accaparramento della risorsa che più che di essere privatizzata chiederebbe di non essere dispersa, inquinata, usata per lucro con poco o punto rispetto. Scusate ma quando parlo dell’acqua, di un monopolio naturale, non riesco a vedere delle buone intenzioni in chi fa di tutto per approfittarsene.
Ritorniamo alla lettera degli uomini di Irace… “non è stato possibile comprare i terreni”. In affari può accadere che un desiderio, una strategia industriale, un fatto economico non si inizi neppure, mancando il presupposto necessario. Non è stato possibile. Mi sovviene quella sera del 29 novembre 2022, assemblea a Marcignana presenti e parlanti l’assessore Monia Monni e la sindaca di Empoli. In quel luogo il sig. Irace ci dette prova del suo modo di fare, che spesso è la concretizzazione di come si pensa e nel caso di un AD è la cifra del suo condurre scelte operative importanti e delicate! Importanti e delicate in quanto dovrebbero essere al 110% a tutela dei cittadini, e nell’assoluto rispetto dell’ambiente. Questo dirigente da allora ha continuato a crescere nel comando della Multiutility e quella sera chiuse così: “Occorre un progetto e noi lo faremo”! Queste affermazioni si fanno quando si hanno possibilità reali, anche se il no della popolazione è forte, ma potrebbe cambiare o essere piegato. Non l’avrebbe potuto dire senza avere in mente il terreno necessario, non dico in proprietà, ma concretamente speranzoso per il possesso di una disponibilità a vendere. Una opzione, una prelazione. Si parlava di un’operazione da 400 milioni! Spese fatte incautamente, avendo avviato un passo così importante senza avere una disponibilità, una opzione su qualcosa la cui mancanza era dirimente. In più un terreno che avrebbe richiesto passaggi da agricolo a industriale.
Un presidente, un amministratore delegato, intorno ad un intervento sorretto da carta patinata, slides (?) tavoli partecipativi, se non concretizza dovrebbe smontare. È un flop! Comunque è nostro diritto di cittadini conoscere i conti ed i costi di questa scriteriata mossa dell’amministratore delegato. Sarebbe stata necessaria una Variante al Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico, la vera arma del Comune, non assoluta, ma arma robusta, se contrario come poi ha detto, era il mantenimento dei terreni del Castelluccio agricoli. Cosa questa che non è stata rispettata. È in corso di approvazione una variante a zona industriale, quello per esempio. di cui avrebbe avuto bisogno il capo di Alia.
Quei terreni hanno acquisito un valore sostanzioso. È possibile che altri possano pensare interventi su ettari pronti. Fiducia e stima: ci sono in chi ha seguito e condotto questa lotta e ottenuto questo risultato. E vedere gli stessi attori Istituzionali e manageriali correre, stile assemblea di Marcignana, è preoccupazione e spinta ad essere presenti. Sconti per nessuno di quanti ancora si muovono senza fare i conti con l’oste. O sperando che l’oste sia cedevole o colluso. Per avere fiducia e stima occorre grande informazione e ammettere che si erano fatti i conti senza l’oste, o che poteva aver dato l’impressione di essere della partita per “l’economia circolare”. Un ritornello su cui sviluppare tanti selfi.
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