Divisi da Brenda, uniti da Brando
30-09-2023 14:57 - Politica
Forse Brando nemmeno lo sa ma alla sua lunga carriera che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo come cane di salvataggio in mare ha aggiunto, ora che è in pensione, anche una nuova qualifica: quella di consulente matrimoniale per coppie in crisi. Il golden retriever, infatti, ha riavvicinato una delle storiche coppie politiche della nostra città, entrata profondamente in crisi nel 2019: Massimo Marconcini e Sandro Petrillo.
Si potrebbe dire “divisi da Brenda, riuniti da Brando” visto che la decisione del primo di entrare nella giunta Barnini aveva provocato la separazione dei letti (politici) all'interno di una delle case più famose della politica locale degli ultimi venti anni. I rolex di casa Totti sono tutta un'altra faccenda ma anche in questo caso la separazione ha fatto rumore. Dopo lunghi anni insieme di battaglie politiche e di strategie elettorali (l'ultima fu la candidatura di Damasco Morelli nel 2014) il locale popolo di Facebook è rimasto di stucco nel vedere giorno dopo giorno i post di Sandro che non solo attaccavano l'operato dell'amministrazione ma lo facevano quasi sempre su temi ambientali e di protezione civile, competenze dell'amico.
Dall'altra parte rigida consegna del silenzio fino a che Brando non va in pensione e così Massimo, che non si chiama Haller a caso, capisce che è il momento di entrare in area e dare la stoccata: fra un post sull'Inter, un post sull'Inter, un post sull'Inter ed un post sull'Internon solo pubblica la foto che lo ritrae nello studio di Smart television assieme proprio a Brando ma addirittura la propone ai suoi follower come foto copertina, nientemeno che, udite udite, al posto di Simone Inzaghi. La sua è una tripletta: può fare il raffronto fra quando aveva venti chili in più ed oggi che è un figurino e gioca pure a padel, riguadagna punti nel mondo cinofilo dopo la cagna di meloniana memoria ma, soprattutto, strappa il cuoricino dell'amico. Brando ha riportato il sereno? Alla bacheca di Sandro la risposta.
L'unica cosa che non cambia e non è mai cambiata, ci mancherebbe, è la loro comune fede calcistica. Non resta quindi che chiudere con un forza Inter, anche se a chi scrive pesa un po'. Quindi caffè pagato, crocchette a Brando e un avvertimento: non osi separare politica ciò che Brando ha riunito.
Si potrebbe dire “divisi da Brenda, riuniti da Brando” visto che la decisione del primo di entrare nella giunta Barnini aveva provocato la separazione dei letti (politici) all'interno di una delle case più famose della politica locale degli ultimi venti anni. I rolex di casa Totti sono tutta un'altra faccenda ma anche in questo caso la separazione ha fatto rumore. Dopo lunghi anni insieme di battaglie politiche e di strategie elettorali (l'ultima fu la candidatura di Damasco Morelli nel 2014) il locale popolo di Facebook è rimasto di stucco nel vedere giorno dopo giorno i post di Sandro che non solo attaccavano l'operato dell'amministrazione ma lo facevano quasi sempre su temi ambientali e di protezione civile, competenze dell'amico.
Dall'altra parte rigida consegna del silenzio fino a che Brando non va in pensione e così Massimo, che non si chiama Haller a caso, capisce che è il momento di entrare in area e dare la stoccata: fra un post sull'Inter, un post sull'Inter, un post sull'Inter ed un post sull'Internon solo pubblica la foto che lo ritrae nello studio di Smart television assieme proprio a Brando ma addirittura la propone ai suoi follower come foto copertina, nientemeno che, udite udite, al posto di Simone Inzaghi. La sua è una tripletta: può fare il raffronto fra quando aveva venti chili in più ed oggi che è un figurino e gioca pure a padel, riguadagna punti nel mondo cinofilo dopo la cagna di meloniana memoria ma, soprattutto, strappa il cuoricino dell'amico. Brando ha riportato il sereno? Alla bacheca di Sandro la risposta.
L'unica cosa che non cambia e non è mai cambiata, ci mancherebbe, è la loro comune fede calcistica. Non resta quindi che chiudere con un forza Inter, anche se a chi scrive pesa un po'. Quindi caffè pagato, crocchette a Brando e un avvertimento: non osi separare politica ciò che Brando ha riunito.
Marco Mainardi