08 Settembre 2024
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Di Stefano (Fdi): vicenda keu, bonificare è la sola strada percorribile

30-05-2024 11:42 - Politica
Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di di Danilo Di Stefano, commissario capo della Polizia di Stato, responsabile per le politiche della sicurezza della segreteria provinciale di Firenze del Sindacato Autonomo di Polizia, candidato con Fratelli d'Italia ai consigli comunali di Empoli e Montelupo Fiorentino

Finalmente è iniziata, presso Tribunale di Firenze, l'udienza preliminare per la vicenda "KEU" che vede imputate 24 persone tra imprenditori, politici locali e dirigenti pubblici. I fatti sono noti: la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ne ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti derivanti dal trattamento dei fanghi di scarto della produzione delle pelli delle concerie del distretto di Santa Croce sull'Arno.
Naturalmente "richiesta di rinvio a giudizio" non vuol dire che il giudice dell'udienza preliminare rinvierà a giudizio tutti gli imputati e che tutti gli imputati saranno condannati all'esito del giudizio, ma la macchina processuale che porterà ad accertare le responsabilità di quello che appare essere uno dei fatti più gravi avvenuti in Toscana nell'ambito dello smaltimento di rifiuti illeciti nocivi per la salute pubblica, con il coinvolgimento della criminalità organizzata di tipo 'ndranghetista, è partita.


Ma a questo punto giova fare una breve riflessione su quanto accaduto poiché, al di là di quello che sarà, tra qualche decina d'anni, l'esito processuale per gli imputati e le responsabilità civili in tema di risarcimento danni, rimane da capire cosa si possa fare nell'immediato per bonificare i siti dove il "KEU" è stato sversato. Soprattutto si vuole capire cosa si intende fare, per il futuro, del "KEU" sversato nel tratto della strada regionale 429 in località Bresciana di Empoli che riguarda più da vicino i cittadini e la politica empolese. Quando si parla di "KEU", come è oramai noto ai più, si fa riferimento al residuo di produzione derivato dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli e si caratterizza come un granulato sintetizzato: scarto, cioè, che può essere classificato come residuo di produzione non costituente rifiuto, sempreché siano state effettuate le necessarie operazioni di trattamento dei fanghi conciari. I fanghi non trattati, invece, o non adeguatamente trattati, sono rifiuti nocivi per la salute.

Il materiale di risulta, anche quando sia miscelato a laterizi o pietrisco, se interrato può contaminare la falda freatica, poiché i metalli presenti non si dissolvono e vengono assorbiti dal terreno. Tutto nasce nel 2017 quando l'ARPAT segnala alla procura della Repubblica il risultato di una serie di analisi svolte presso un sito di Pontedera in cui vi era una lottizzazione e, da allora, vengono individuati 13 siti dove era stato sversato il "KEU": tra questi, quando nel 2021 scoppia il caso "KEU", compare anche la strada regionale 429 il cui V lotto passa a Brusciana di Empoli. Subito è sorta la questione della bonifica dei siti interessati sollevata dai comitati di cittadini e dei costi da sostenere con ricorsi amministrativi al Tar e al Consiglio di Stato per stabilire chi dovesse accollarsi le spese. Dal 2021 l'ARPAT si sta occupando del sito empolese per garantire la salute dei cittadini e, stando ai risultati dei monitoraggi fatti sulle acque sotterranee, superficiali e su suolo e sottosuolo non sono emerse, a oggi, contaminazioni attribuibili all'utilizzo di aggregati riciclati contenenti "KEU" impiegati nei cantieri del lotto V della strada regionale 429.


Per mettere in sicurezza il sito di Brusciana, poi, è stata realizzata una copertura impermeabile con teli in PVC e un sistema di raccolta delle acque di superficie che consente un adeguato campionamento e controllo delle acque raccolte dalla copertura impermeabile, nonché un acquedotto dedicato alle famiglie della zona. Ma può bastare tutto questo per garantire la salute dei cittadini da possibili contaminazioni da "KEU" di acque e terreni? Contaminazioni che, sostengono dal Movimento Consumatori Toscana, potrebbero portare alla formazione di sostanze cancerogene, soprattutto tenendo conto del fatto che sarebbero stati individuati altri sessanta siti inquinati. Con la nomina da parte del governo Meloni del generale di brigata dei Carabinieri Giuseppe Vadala' a commissario unico per le bonifiche e lo stanziamento di 15 milioni di euro da parte della regione Toscana, l'obiettivo condiviso di bonificare i siti contaminati appare essere, al di là delle polemiche e dell'appartenenza politica, l'unica strategia possibile.


Il coinvolgimento nella questione "KEU" di personaggi che parrebbero legati a consorterie 'ndranghetiste preoccupa per le infiltrazioni nel tessuto economico, politico e imprenditoriale della Toscana. Ma queste sono vicende che dovranno essere trattate dagli organismi investigativi e giudiziari competenti. Certo, sarebbe anche compito dei pubblici amministratori segnalare agli inquirenti ditte in odore di appartenenza alla criminalità organizzata; così come i pubblici amministratori, che non vengono pagati poco, dovrebbero pensare che il loro ruolo pubblico - che non gli ha consigliato il medico - dovrebbe essere al servizio di tutti i cittadini e non per i loro interessi privati: ma anche questa è un'altra vicenda da affrontare in altra sede.

Oggi, ciò che appare essere fondamentale, è l'avvio delle procedure di bonifica dei siti contaminati, e tutti coloro i quali si avvicinano alla politica in questa tornata elettorale o fanno parte delle amministrazioni pubbliche coinvolte, hanno il dovere di fare tutto quanto è nelle proprie possibilità a tutela della salute dei cittadini coinvolti: perché, se coinvolti direttamente, non sarà l'appartenenza politica a garantire l'immunità dalle gravi malattie derivanti dallo sversamento di rifiuti nocivi nei terreni, nelle acque e nell'aria.


Fonte: Ufficio stampa
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