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Delivery food, imprenditore dell'Empolese-Valdelsa crea società con le figlie di Berlusconi

30-09-2023 08:47 - Cronaca
di Emilio Chiorazzo
Si chiamano dark kitchen e, a dispetto del nome, non sono nuove puntate di una serie televisiva sulla gastronomia: si tratta di un nuovo aspetto del delivery, del cibo consegnato a domicilio. Sono cucine di ristoranti dove non vengono accolti i clienti in sala, ma vi si cucinano pietanze che poi vengono portate nelle case di chi le ha ordinate.

Una trasformazione del ristorante classico, così come lo abbiamo conosciuto e utilizzato fino a oggi. Un'abitudine che sta ampliandosi soprattutto nelle grandi città dove, attraverso una applicazione possiamo scegliere dal nostro smartphone o dal pc il cibo che desideriamo consumare e farselo portare comodamente a casa. A qualsiasi ora. Come già avviene, ovunque, con pizze, hamburger e altro cibo. Per fare questo servono le cosiddette cucine chiuse, cioè senza clienti. Ma non occorrono neppure camerieri: solo gli chef – in certi casi anche stellati – le loro brigate e gli addetti alla consegna, i fattorini, i riders.

Oltre alla comodità che è la qualità più apprezzata dal cliente, c'è un altro grande e importante aspetto che sta trainando questa trasformazione: la raccolta di dati della clientela, che permette questo tipo di business. Chi li possiede può capire quali siano le tendenze dei consumatori: i piatti che piacciono di più, quelli che vengono richiesti in un certo periodo dell'anno, quelli che vengono consumati col freddo, anziché d'estate o in altre condizioni climatiche.

Dicevamo che è un business che sta crescendo proprio in questo periodo e che riguarda – per il momento – solo le grandi città. A Milano è nata una società, la Lucky Loser srl, grazie a un imprenditore della nostra zona e ad Alessia e Luna Berlusconi, figlie di Paolo, nipoti di Silvio.

L'imprenditore è Paolo Cantini, della Cantini vetro, azienda di Certaldo. Della Lucky Loser srl, che nel suo core-business ha “l'organizzazione, la gestione e il coordinamento di dark kitchen, centri cottura, laboratori di produzioni alimentari” ha acquisito il 10 per cento della proprietà a livello personale e un altro 10 per cento a nome della Cantini vetro.

La società, che ha un capitale di 131mila euro, di cui è amministratrice unica Alessia Berlusconi, vede così diviso il so capitale: 25% appartiene alla Scarlet Capital Group, che è la holding di investimento di Alessia Berlusconi, 10% appartiene allaPbf, holding di cui Alessia è amministratrice e il padre Paolo ne è socio controllore; le quote di Cantini e poi a livello personale Alessia Berlusconi detiene il 2,5% e la sorella Luna il 3,75%.

Paolo Cantini, dunque, lei rappresenta uno dei soci più rilevanti di questa avventura imprenditoriale nel mondo del food delivery: come nasce questa società?

“E' nato un po' per caso. Faccio l'imprenditore e mi occupo di altro. Conosco Alessia, la sorella e papà Paolo , me ne hanno parlato. Mi hanno presentato il progetto, m'è piaciuto e così ho deciso di farne parte.”

E' un terreno tutto da esplorare, ancora.


“Si, lo è.Alessia Berlusconi è una persona alla quale piace esplorare terreni nuovi. La sorella è un'artista, dipinge, è pronta a percorrere nuove dimensioni. Io ci ho messo la mentalità dell'imprenditore: quando ne hanno parlato l'ho analizzata con quella prospettiva. Ma è stato tutto semplice: credo di aver deciso in mezz'ora. Mi è piaciuta subito l'idea, e ho detto: ci sto anche io. Alla fine si fanno cose che ci piacciono, che fanno vedere in prospettiva un obiettivo e che, anche sul fronte del rischio economico, non presentano difficoltà”.

E la Cantini vetro quale ruolo avrà in questo business?

“E' tutto da verificare e da implementare: nella società sono entrato io come privato ma una quota riguarda anche la mia azienda. Se il progetto viene ampliato e cresce quanto speriamo, credo che anche la produzione della Cantini vetro farà la sua parte. Le condizioni ci possono essere, ma al momento non è previsto. Noi intanto pensiamo che questa attività possa avere buoni risvolti: pensiamo che faccia bene per Milano, che faccia bene per chi la sera abbia la necessità di avere qualcosa a casa da mangiare a qualsiasi ora. I risvolti potrebbero essere tanti. Probabilmente anche per Cantini vetro”.

Ha sottolineato Milano: questa proposta è riservata soprattutto alle città di grandi dimensioni, dove la domanda è maggiore. Ma la nostra zona, la provincia italiana, è pronta a recepire tutto questo?

“Penso di sì, stiamo valutando tante cose, siamo partiti e abbiamo già avviato tante cose. Al momento non sono direttamente operativo, ascolto, guardo, cerco di capire: ci sono persone che si occupano di food e beverage da tempo, che hanno esperienza nel settore e che stanno preparando tutto. Valuteremo con il tempo, ma io dico che le cose buone, portano sempre cose buone. E questa lo è. Se funzionerà la amplieremo tanto quanto basta”.

Parliamo della Cantini vetro: è un'azienda leader in Italia nella produzione di bottiglie. Qual è la cosa che producete alla quale tiene di più?

“Tutta la parte della progettazione delle bottiglie speciali. Produciamo alcune delee bottiglie più belle che sono in circolazione . Un'azienda ha tanti “cuori”, ma ritengo che quello di cui andare fieri all'interno della Cantini vetro, è l'ufficio progettazione e realizzazione dei modelli. E' la parte che più mi piace, che mi dà maggiori soddisfazioni. Ogni volta che nasce una bottiglia, per me è come se nascesse un figlio.

Ma ce ne sarà una a cui è più affezionato…

“No, sono tutte belle. E ogni volta che ne faccio una nuova la ritengo più bella di quella di prima, senza sminuirne il valore. Ogni volta è una emozione: le disegno tutte io”.

Le sue bottiglie sono contenitori: il contenuto ha un ruolo nella progettazione?

“Certamente quando le disegno guardo cosa ci deve andare dentro. Ma alla fine è anche relativo: un bel packaging rende bello anche il contenuto. E poi ci sono prodotti assai pregiati ai quali occorrono bottiglie che siano dello stesso pregio. Ma anche se parliamo di prodotti meno importanti, economicamente, credo che il contenitore sia importante per la sua valorizzazione”.

Come nasce la sua passione per il design delle bottiglie?


“Non saprei dirlo. E' nata e basta. Vede, io quel che faccio non lo ritengo un lavoro: io mi diverto così tanto a farlo che non ne avverto né il peso, né il senso del tempo che dedico alla mia attività. E' una passione. E le passioni trasportano….”

L'AZIENDA. La Cantini vetro nasce a Certaldo grazie ad Alfiero Cantini che, nel 1954 fonda l'azienda Ri.fi., che si occupa del rivestimento di fiaschi e damigiane. Tre anni dopo, anche grazie ad alcune partnership, conta 740 donne in organico e produce circa un milione e mezzo di fiaschi l'anno. Nel 1975 nasce la ditta Cantini Alfiero che avvia anche la produzione di bottiglie per il vino. Nel 1980 in azienda entrano le nuove generazioni: i figli Paolo, Pietro e Piero Cantini. Nel 1985 nasce la Cantini Alfiero Tuttovetro srl. Alla fine degli anni Novanta viene realizzato un nuovo stabilimento, adiacente a quello storico e nel 2000 prende vita la Cantini Vetro srl. In questi anni, anche grazie all'operato dei giovani imprenditori che hanno affiancato il padre, l'azienda amplia la propria produzione occupandosi di settori come gli oli aromatizzati ed essenziali, aceto balsamico e cosmetica.

Oggi la Cantini vetro si occupa della creazione, della produzione e della vendita di bottiglie e di contenitori in vetro speciali sia per il settore del food and beverage, sia per la cosmetica. Per capire i traguardi raggiunti in questo percorso, bastano due numeri: in un anno l'azienda vende circa 75 milioni di bottiglie ed è tra le aziende leader in italia per questo settore, vanta oltre tremila clienti e può disporre di circa 900 articoli speciali.
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