Debutta il comitato dei cittadini per la sicurezza
26-02-2024 12:25 - Le interviste di Clebs.it
Un comitato di cittadini per presidiare le zone più critiche della città: un nuovo tentativo per cercare di rendere Empoli più sicura, questa volta nasce dal basso, dalla gente. Da quella gente che è stanca di episodi che minano la tranquillità. Francesco Cortopassi, presidente dell'Associazione dei carabinieri di Empoli, volontario della Croce Rossa Italiana, impegnato da sempre nel volontariato sanitario e sociale è l'artefice della nascita del Comitato “Forza Empoli”, che come slogan si propone di «tornare a vivere la città senza paura».
Il Comitato che ha come obiettivo quello di facilitare la sicurezza dei cittadini, sarà presentato venerdì 1 marzo nei locali del Dopolavoro Ferroviario in piazza don Minzoni, uno dei quartieri più critici, proprio dal punto di vista della sicurezza e del degrado, della nostra città. L'appuntamento è alle 19,30ed è aperto a tutti.
Francesco, come nasce l'idea di creare un Comitato che si occupi di sicurezza?
«Dalle esigenze comune di tutti i commercianti empolesi. E poi da esperienze negative che ho vissuto anche in prima persona. Con mio figlio abbiamo una attività commerciale in una piazza centrale di Empoli. Sono già sei o sette volte che subiamo vandalismi, furti, devastazioni di attrezzature, a dispetto delle telecamere di videosorveglianza che abbiamo installato. Atti che si ripetono periodicamente. Con varie realtà economiche della città ci siamo confrontati e abbiamo pensato che era il momento di mettersi in gioco».
Il Comitato sarà una costola dell'Associazione carabinieri?
«No, sarà completamente svincolato, sia dall'associazione nazionale carabinieri che dal nucleo di volontari che offre la propria disponibilità in occasione di eventi, di manifestazioni sportive. Abbiamo olo pensato di raccogliere le istanze della gente. Mi conoscono in tanti, in tanti mi hanno chiesto cosa si può fare, anche in virtù degli altri compiti che svolgo. Ci sono persone che hanno difficoltà a interfacciarsi con chi può prendere delle decisioni. Da questa è nata l'idea del Comitato Forza Empoli».
Che presenterete ai cittadini venerdì prossimo.
«Il primo marzo, dalle 19,30 in poi, al Dopolavoro Ferroviario: sarà un incontro aperto a chiunque abbia a cuore questo problema. La sicurezza in zona stazione e non solo, combattere il degrado, fare da deterrente contro i vandalismi».
Quali sono i principali problemi che hanno messo in evidenza gli operatori commerciali, sul fronte della sicurezza?
«Qualcuno ci ha detto che non può far fare turni serali alle proprie comemsse, perché hanno paura, anche in orari civilissimi, ad andare verso le aree più remote di parcheggio per prendere l'auto e tornare a casa. Ci hanno segnalati grossi disagi, la sera, sia nel parcheggio laterale al palazzo delle Esposizioni, sia nell'attraversare il parco Mariambini. Problemi e disagi che avvertono soprattutto gli operatori commerciali del centro storico».
E' consapevole che la sicurezza sia uno dei temi sui quali si gioca la prossima campagna elettorale? Qualcuno già si chiede se questo comitato sia l'embrione di possibile lista civica.
«Escludo assolutamente questa ipotesi. Non abbiamo nessun legame con la politica. Quel che vogliamo fare è cercare di dare una percezione diversa della città. Una percezione di sicurezza».
E come pensate di dare questa immagine alla città?
«Io credo che sia necessario tornare a vivere la città. Dopo la pandemia, abbiamo continuato a restarcene chiusi in casa, come ci hanno costretti a fare in quel periodo. Penso che se ci troviamo in una decina a bere un aperitivo, se quella stessa decina poi fa una passeggiata, può essere un deterrente per chi cerca di compiere certi atti. Se, invece, per paura, per abitudine, ce ne restiamo chiusi in casa, è logico che gli spazi della città possano essere occupati da chi ha brutte intenzioni».
Quindi il vostro intento è quello di presidiare le zone calde della città.
«Certo, presidiando si previene. Ma, ovviamente, la nostra azione è più efficace quanto più gente, cittadini, volontari, partecipano alle nostre iniziative. Per questo è importante la partecipazione al nostro primo incontro di venerdì. Nelle nostre intenzioni vorremmo presidiare le strade della città con la nostra presenza, guardare, osservare e poi riferire. Anche se poi la legge dice che ogni cittadino, se in flagranza di reato, può addirittura eseguire un arresto».
Il Comitato che ha come obiettivo quello di facilitare la sicurezza dei cittadini, sarà presentato venerdì 1 marzo nei locali del Dopolavoro Ferroviario in piazza don Minzoni, uno dei quartieri più critici, proprio dal punto di vista della sicurezza e del degrado, della nostra città. L'appuntamento è alle 19,30ed è aperto a tutti.
Francesco, come nasce l'idea di creare un Comitato che si occupi di sicurezza?
«Dalle esigenze comune di tutti i commercianti empolesi. E poi da esperienze negative che ho vissuto anche in prima persona. Con mio figlio abbiamo una attività commerciale in una piazza centrale di Empoli. Sono già sei o sette volte che subiamo vandalismi, furti, devastazioni di attrezzature, a dispetto delle telecamere di videosorveglianza che abbiamo installato. Atti che si ripetono periodicamente. Con varie realtà economiche della città ci siamo confrontati e abbiamo pensato che era il momento di mettersi in gioco».
Il Comitato sarà una costola dell'Associazione carabinieri?
«No, sarà completamente svincolato, sia dall'associazione nazionale carabinieri che dal nucleo di volontari che offre la propria disponibilità in occasione di eventi, di manifestazioni sportive. Abbiamo olo pensato di raccogliere le istanze della gente. Mi conoscono in tanti, in tanti mi hanno chiesto cosa si può fare, anche in virtù degli altri compiti che svolgo. Ci sono persone che hanno difficoltà a interfacciarsi con chi può prendere delle decisioni. Da questa è nata l'idea del Comitato Forza Empoli».
Che presenterete ai cittadini venerdì prossimo.
«Il primo marzo, dalle 19,30 in poi, al Dopolavoro Ferroviario: sarà un incontro aperto a chiunque abbia a cuore questo problema. La sicurezza in zona stazione e non solo, combattere il degrado, fare da deterrente contro i vandalismi».
Quali sono i principali problemi che hanno messo in evidenza gli operatori commerciali, sul fronte della sicurezza?
«Qualcuno ci ha detto che non può far fare turni serali alle proprie comemsse, perché hanno paura, anche in orari civilissimi, ad andare verso le aree più remote di parcheggio per prendere l'auto e tornare a casa. Ci hanno segnalati grossi disagi, la sera, sia nel parcheggio laterale al palazzo delle Esposizioni, sia nell'attraversare il parco Mariambini. Problemi e disagi che avvertono soprattutto gli operatori commerciali del centro storico».
E' consapevole che la sicurezza sia uno dei temi sui quali si gioca la prossima campagna elettorale? Qualcuno già si chiede se questo comitato sia l'embrione di possibile lista civica.
«Escludo assolutamente questa ipotesi. Non abbiamo nessun legame con la politica. Quel che vogliamo fare è cercare di dare una percezione diversa della città. Una percezione di sicurezza».
E come pensate di dare questa immagine alla città?
«Io credo che sia necessario tornare a vivere la città. Dopo la pandemia, abbiamo continuato a restarcene chiusi in casa, come ci hanno costretti a fare in quel periodo. Penso che se ci troviamo in una decina a bere un aperitivo, se quella stessa decina poi fa una passeggiata, può essere un deterrente per chi cerca di compiere certi atti. Se, invece, per paura, per abitudine, ce ne restiamo chiusi in casa, è logico che gli spazi della città possano essere occupati da chi ha brutte intenzioni».
Quindi il vostro intento è quello di presidiare le zone calde della città.
«Certo, presidiando si previene. Ma, ovviamente, la nostra azione è più efficace quanto più gente, cittadini, volontari, partecipano alle nostre iniziative. Per questo è importante la partecipazione al nostro primo incontro di venerdì. Nelle nostre intenzioni vorremmo presidiare le strade della città con la nostra presenza, guardare, osservare e poi riferire. Anche se poi la legge dice che ogni cittadino, se in flagranza di reato, può addirittura eseguire un arresto».