Dalla sicurezza alla ricerca dei fasti di una volta: ecco Empoli del fare, la lista civica che sostiene Campinoti

C'è il pragmatismo (“noi siamo quelli del fare”), ma ci sono anche le emozioni che dalle parole si trasformano in lacrime, quando tocca i temi che gli stanno più a cuore, quelli degli ultimi, quelli delle opportunità per tutti, la seconda chance (“vengo dalla Madonnina del Grappa, dagli insegnamenti di don Facibeni, e la mia politica da sindaco, sarà guidata da questa filosofia”): Simone Campinoti presenta così i candidati della lista “Empoli del fare” che lo sostengono alla sua corsa a sindaco di Empoli insieme alle liste dei partiti tradizionali (Lega-Fdi-Forza Italia).

«Nessuno di noi è un politico – dice – ci guida il pragmatismo e alcuni pilastri su cui si poggia il programma che abbiamo in mente per riportare Empoli a quella che era una volta: sicurezza, democrazia e libertà».

Presenta a uno a uno i candidati (alcuni sono assenti), ne sottolinea le caratteristiche, abbina a ognuno di loro un tema del programma.

Claudia Ghezzi, figlia di una generazione di imprenditori (suo padre Roberto è stato anche presidente della Confindustria di Empoli), nel ramo degli alimentari. Ha 53 anni e la storia stessa della sua famiglia la porta a quell'Empoli… com'era.«Mio nonno aveva un negozio in via Ridolfi nel quale vendeva il baccalà – racconta – Da 30 anni sono volontaria della Misericordia, mi occupo di formazione nel settore sanitario delle Misericordie Toscane. Ho scelto di schierarmi con Campinoti perché ritengo necessario cambiare strada, per la prosperità di Empoli: con Simone si sceglie questo». Il suo tema è la sicurezza: «La polizia municipale è stata tagliata del 26% rispetto a quel che dice la legge durante la giunta Barnini – sottolinea –La riporteremo ai numeri di legge. Vogliamo più agenti di polizia, carabinieri, più vigilanza in città».

Rolando Bettarini è un imprenditore del mondo eno-agricolo.«Ho 58 anni e lavoro nella azienda di famiglia che si occupa di vino dal 1948. Questo è un settore che non ha mai avuto il sostegno della politica locale, né per un evento, né per altro: eppure insieme al turismo e alle ricchezze del territorio, aiuta l'economia».

Bettarini punta il dito sulla mancanza dei un museo archeologico (in un suo terreno fu trovato lo scheletro di un mammuth, anni fa, oggi esposto nel museo paleontologico).«Ma sono tante le scoeprte fatte a Empoli negli anni – dice – altrove avrebbero sfruttato tutto questo a fini turistici. Qui niente. Eppure si potrebbe pensare di collegare i movimenti turistici coon le aziende che hanno vendite dirette. Non solo quelle agricole, penso alla moda, al vetro, ad altro».

Elisabetta Scardigli è una donna di 26 anni, madre di 4 figli. Simone Campinoti la presenta come la figlia di Brunetto, un personaggio che, nelle prime battute di questa campagna elettorale è stato al centro di alcune polemiche, nate proprio intorno all'amicizia che aveva con Campinoti (“Ho trovato più vangelo frequentando Brunetto che tanta gente che si definisce cristiana”, ha sottolineato il candidato sindaco).

«Mio padre mi ha insegnato a lavorare fin da subito – racconta Elisabetta – In Simone ho trovato un uomo del fare. Mi impegno con lui soprattutto per la questione dei rifiuti: siamo contro il gassificatore, contro il porta a porta, vogliamo delle isole ecologiche, dei cassonetti ad accesso controllato, l'abbattimento della quota fissa del servizio, per tariffe più basse».

Fa fatica a parlare lei, per l'emozione. Non ci riesce proprio Campinoti, che si emoziona fino alle lacrime.

Egidio Varrecchia, ha un desiderio. E' un ragazzo degli anni tra la fine dei Settanta e l'inizio degli Ottanta: vorrebbe rivedere il centro storico, il “Giro d'Empoli” com'era allora. «Accogliente, dava un senso di partecipazione alla vita – dice – oggi non è più così: colpa dei centri commerciali che lo hanno impoverito, conta forse anche il fatto che gli empolesi lo hanno abbandonato». E' un esperto di tecnologia.«Sno autodidatta – racconta – ho imparato tutto spinto dalla curiosità e dalla passione: e queste conoscenze vorrei metterle a disposizione delle persone, per prepararle a usare la tecnologia».

La lista dei candidati prosegue con Alessandro Palermo, lavora alla Ceam, l'azienda di Campinoti, come ingegnere elettronico. Ha 24 anni, ancora studente universitario, sta studiando per la magistrale.«Ci opporremo al pedaggio sulla Fi-Pi-Li – cureremo maggiormente le manutenzioni dei cimiteri, ma amplieremo anche le corse degli autobus, chiederemo più corse dei treni, come ad esempio la possibilità di una fermata empolese del Firenze-Genova, la Freccia Argento. E poi la possibilità che alla stazione il presidio Polfer resti aperto fino alle 23. Non ultimo la sala blu, in supporto alle persone con disabilità».

Cosimo Carmignani è un altro dei giovani che fa parte della lista di Campinoti. Con il nome di Ozone produce musica e realizza video. «MI occuperò soprattutto di giovani- racconta – avremo un canale whatsapp dedicato ai loro problemi, servirà per raccogliere le loro proposte, ascoltare le loro esigenze. E poi lo sport, gli impianti. Una ristrutturazione della piscina comunale che serva anche ad abbattere i costi du gestione, prevedere dei luoghi di aggregazione. E una rivisitazione del Palazzo delle Esposizioni».

Un progetto che spiega meglio il candidato sindaco: «Pensiamo a una riqualificazione che possa ispirarsi al parco della Musica di Roma – dice Campinoti – Con spazi sia aperti che chiusi per gli eventi. E poi portare là parte del Comune, perché è un'area accessibile a tutti».

Diop Abdou Khadre detto Mamadou è un giovane senegalese che Campinoti ha conosciuto anni fa, durante alcuni lavori nella sua abitazione. «Siamo diventati subito amici, quasi fratelli –spiega Mamadou ha la lingua incerta ma le idee chiare».

Quali? «La riduzione dei costi delle mense e dei trasporti scolastici, la riduzione della rette degli asili nidi comunali, l'aumento delle scuole che offrano la possibilità del pre-scuola e del doposcuola», recita.

Giulia Palermo è la sorella di Alessandro. Anche lei ingegnere. Ha 30 anni e si occupa di formazione nell'azienda di Campinoti.«E avendo fatto esperienza anche come docente – racconta Giulia – ho a cuore temi come la Messa in sicurezza delle strutture scolastiche sia comunali che private, la realizzazione di nuovi edifici per le scuole dell'infanzia e soprattutto progetti per contrastare la dispersione scolastica».

Guglielmo Rosi deve ancora compiere 21 anni, figlio di una dinastia di imprenditori dell'abbigliamento (suo padre appartiene alla famiglia che ha gestito la Isor, la madre è una Orfatti, altro noto marchio dell'abbigliamento empolese). Lui, con Cosimo Carmignani si occuperà delle nuove generazioni. «Terremo sotto controllo le esigenze dei giovani – racconta – ma punteremo anche ad avere certe strutture che una volta c'erano e oggi non più».

«Penso a una discoteca – irrompe il candidato sindaco – a un bowling, una volta in quest'are ace n'erano due. Vogliamo riportare Empoli ai vecchi fasti. Ovviamente, tutto questo dovrà essere compatibile con il bilancio comunale che, partirà, per le scelte fatte da questa amministrazione, da -15 milioni di euro, su quaranta totali. Sono le spese che il Comune, cioè i cittadini, dovranno sostenere da qui in avanti».

Virginia Vignozzi è una ballerina professionista di 30 anni. «Sono ballerina e coreografa – racconta – lavoro con i giovani da sempre. Vorrei dedicarmi alla diffusione dell'arte e della musica».

Infine i fratelli Erica e Fiorelo Kurti. Giovanissimi, 20 anni lei, studentessa di giurisprudenza («ho accettato di candidarmi perché credo nella possibilità di un cambiamento»); 25 anni lui, diplomato geometra e occupato nell'azienda edile di famiglia: «mi sta a cuore la sicurezza- commenta – dovremo avere più forze dell'ordine ma anche il supporto della tecnologia».

Completano la lista (assenti per impegni di lavoro): Giacomo Leporatti, Ilaria Paris, Lancia Amado, Francesco Di Palma e Anne D'Orazio.