Dal Pd un'iniziativa per portare in Parlamento lo ius scholae
24-09-2024 14:56 - Politica
«Vogliamo far partire da Empoli una campagna di sensibilizzazione sui diritti, affinché arrivi in Parlamento una discussione seria sullo jus scholae». Fabio Barsottini inaugura così la prima conferenza stampa nelle vesti di segretario del Partito democratico di Empoli, dopo che smessi i panni di assessore, è stato eletto alla guida del Pd cittadino.
Da oggi parte un percorso sul tema dei diritti, con eventi e iniziative on line, con una discussione in consiglio comunale grazie a un ordine del giorno che il gruppo di maggioranza del Pd ha presentato e che punta a impegnare il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi a farsi promootore di un dibattito nazionale che porti al riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che hanno concluso, nel nostro Paese, almeno un ciclo scolastico di studio. E’ prevista anche una iniziativa pubblica, per metà ottobre, nella quale saranno coinvolte anche le comunità straniere che vivono in città
I numeri. Su 48.844 abitanti, Empoli ha una popolazione straniera di 8.181 persone, vale a dire quasi il 17 per cento. Le comunità più corpose sono quella cinese (2.868), filippina (759), romena (759) albanese (714) e georgiana (410).
«Persone – spiega Maurizio Cei, ex assessore al Comune di Empoli e membro della segreteria del Pd empolese – che vivono al fianco dei nostri figli, che condividono scuole e attività sportive o ludiche con in nostri figli ma che spesso si vedono negare alcuni diritti o devono sottostare a iter burocratici che possono anche risultare discriminanti».
SI calcola, visto che il provvedimento è diretto a chi ha frequentato almeno un ciclo didattico a scuola, che uno su cinque studenti, della popolazione scolastica empolese, sia straniero.
«L’idea di questa iniziativa – spiega Fabio Barsottini – è nata quando, a metà agosto, da un partito della maggioranza di governo, è arrivata un’apertura, uno spiraglio su questo tema. E sono felice che il Pd nazionale abbia accolto questa apertura. Significa provare a dare risposte ai cittadini nati qui».
Maurizio Cei pone l’accento su alcuni aspetti pratici.«Intanto è una questione che non coinvolge solo i diretti interessati ma, in maniera indiretta anche le loro famiglie, i loro compagni di scuola o di qualsiasi altra attività, insomma coinvolge tutta la comunità. Alcuni di loro conoscono Empoli come loro territorio, forse non sono neppure mai stati nei paesi di origine delle loro famiglie. E infine questo provvedimento può aiutare molto le comunità in un percorso di comunità che si riconosce. Credo sia un fatto naturale, prima di esserlo ideologico».
Ed è per questo che, conclude Barsottini: «il messaggio che vogliamo far partire da questa iniziativa è che occorre un’azione comune, nel discutere e portare in Parlamento questa proposta per la quale mi auguro ci sia un sostegno unanime di tutto il consiglio comunale di Empoli, quando sarà discusso il documento che abbiamo presentato».
Da oggi parte un percorso sul tema dei diritti, con eventi e iniziative on line, con una discussione in consiglio comunale grazie a un ordine del giorno che il gruppo di maggioranza del Pd ha presentato e che punta a impegnare il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi a farsi promootore di un dibattito nazionale che porti al riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che hanno concluso, nel nostro Paese, almeno un ciclo scolastico di studio. E’ prevista anche una iniziativa pubblica, per metà ottobre, nella quale saranno coinvolte anche le comunità straniere che vivono in città
I numeri. Su 48.844 abitanti, Empoli ha una popolazione straniera di 8.181 persone, vale a dire quasi il 17 per cento. Le comunità più corpose sono quella cinese (2.868), filippina (759), romena (759) albanese (714) e georgiana (410).
«Persone – spiega Maurizio Cei, ex assessore al Comune di Empoli e membro della segreteria del Pd empolese – che vivono al fianco dei nostri figli, che condividono scuole e attività sportive o ludiche con in nostri figli ma che spesso si vedono negare alcuni diritti o devono sottostare a iter burocratici che possono anche risultare discriminanti».
SI calcola, visto che il provvedimento è diretto a chi ha frequentato almeno un ciclo didattico a scuola, che uno su cinque studenti, della popolazione scolastica empolese, sia straniero.
«L’idea di questa iniziativa – spiega Fabio Barsottini – è nata quando, a metà agosto, da un partito della maggioranza di governo, è arrivata un’apertura, uno spiraglio su questo tema. E sono felice che il Pd nazionale abbia accolto questa apertura. Significa provare a dare risposte ai cittadini nati qui».
Maurizio Cei pone l’accento su alcuni aspetti pratici.«Intanto è una questione che non coinvolge solo i diretti interessati ma, in maniera indiretta anche le loro famiglie, i loro compagni di scuola o di qualsiasi altra attività, insomma coinvolge tutta la comunità. Alcuni di loro conoscono Empoli come loro territorio, forse non sono neppure mai stati nei paesi di origine delle loro famiglie. E infine questo provvedimento può aiutare molto le comunità in un percorso di comunità che si riconosce. Credo sia un fatto naturale, prima di esserlo ideologico».
Ed è per questo che, conclude Barsottini: «il messaggio che vogliamo far partire da questa iniziativa è che occorre un’azione comune, nel discutere e portare in Parlamento questa proposta per la quale mi auguro ci sia un sostegno unanime di tutto il consiglio comunale di Empoli, quando sarà discusso il documento che abbiamo presentato».
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