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Consiglio comunale, chi è in ballo per il ruolo di presidente

28-06-2024 16:37 - Politica
Nel solco della tradizione oppure un gesto di garbo istituzinale? A chi darà il posto che fu suo? Chi sarà, nel consiglio comunale guidato dalla giunta (tutta ancora da scoprire) di Alessio Mantellassi, il nuovo presidente dell’assemblea consiliare? Che quello sia un posto importante, il neo eletto sindaco lo sa bene. E’ stato il suo ruolo negli ultimi cinque anni. Il presidente del consiglio comunale – recitano le norme che ne tracciano la figura – rappresenta il consiglio comunale. Lo convoca, lo presiede, tutela le prerogative dei consiglieri e garantisce l’effettivo esercizio delle loro funzioni, assicura il regolare funzionamento del consiglio e delle sue articolazioni (coordina il lavoro delle commissioni; convoca e presiede la Commissione dei capigruppo per definire la programmazione dell’attività del consiglio, si fa tramite verso la giunta affinché le richieste dei consiglieri abbiano risposte tempestive, etc…). Insomma è una figura di garanzia.

Mantellassi lo ha detto subito all’indomani della sua investitura: “proprio perché è una figura di garanzia, dovrà essere eletto dal consiglio comunale”

Consiglio che, stando allo Statuto comunale, dovrà essere convocato entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti che ufficialmente è avvenuta il 27 giugno. E’ compito del consigliere anziano convocare la prima seduta.

Il presidente viene eletto a scrutinio segreto, dopo la convalida degli eletti, e servono i due terzi della maggioranza per le prime due votazioni. Nella terza si effettua un ballottaggio tra i due candidati che hanno riportato il maggior numero di voti nella seconda votazione.

Fin qui il regolamento. Ma non è difficile intuire che, spesso, il nominativo è frutto di un accordo – o una semplice intesa – su un nome che viene accolto sia dalla maggioranza che dall’opposizione. E allora facciamo qualche ipotesi.

Se si vuole continuare ad avere un presidente espressione della maggioranza del consiglio comunale, basta attendere la terza votazione e i voti di Pd-Avs-Questa è Empoli e Alessio Mantellassi sindaco bastano per scegliere il proprio designato. Qualche nome? Di sicuro si va a “pescare” tra i consiglieri che hanno avuto le maggiori preferenze alle elezioni e che non vengono designati nella giunta. Un nome su tutti: se – come si ventila – Adolfo Bellucci verrà riconfermato nel suo ruolo in giunta, Giulia Terreni (a meno che non venga richiamata a fare l’assessora) potrebbe essere adatta al ruolo di presidente del consiglio comunale. Ma, sempre tenendo conto delle preferenze ottenute e del fatto che potrebbero non essere coinvolti nella composizione della giunta, nomi buoni per la presidenza sono anche quelli di Gianni Bagnoli e di Sara Fluvi.

Se, invece, Mantellassi volesse dare un segnale diverso, nel segno della discontinuità, e quindi assegnare quel compito di garanzia a un esponente della opposizione, le scelte sarebbero diverse. Ad esempio un riconoscimento, come valore politico, al suo avversario per il ballottaggio, Leonardo Masi. O un riconoscimento al gruppo di opposizione più corposo (Fratelli d’Italia), designando uno dei tre consiglieri che hanno ottenuto il posto oppure a Simone Campinoti o a Andrea Poggianti, in qualità di candidati sindaci che lo hanno sfidato nella prima votazione.

Molto dipenderà anche dalla giunta che Mantellassi vorrà varare per la quale si susseguono i nomi dei possibili candidati.

E i nomi che circolano sono sempre gli stessi, da alcuni giorni. Tengono conto della “divisione” legata ai risultati ottenuti da liste e partiti ma anche delle preferenze personali, oltre ad alcune professionalità esterne.

Valentina Torrini sembra essere la favorita per il ruolo di vicesindaco e per mantenere alcune delle deleghe (welfare, sociale, casa, pari opportunità) che le aveva assegnato Brenda Barnini; per lo sport si fanno i nomi di Arianna Poggi (ex assessora con Luciana Cappelli e Brenda Barnini) e Lorenzo Sani; In quota Avs, potrebbe esserci Anna Piu, coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana, alla cultura una riconferma di Giulia Terreni sarebbe giustificata dall’ottimo lavoro fatto negli ultimi cinque anni, ma circola anche il nome di Matteo Bensi, Adolfo Bellucci dovrebbe restare al suo posto di assessore alle manutenzioni, ma anche qui si parla di un’alternativa: Marco del Turco. E, per la lista Questa è Empoli, un ruolo di assessora (pari opportunità? Sociale?) potrebbe toccare all’avvocata Maria Cira d’Antuono. E poi ci sono i “leader” delle preferenze: il dottor Iacopo Periti (Una storia empolese), Sara Fluvi e Gianni Bagnoli (Pd).

Un nodo importante è il commercio: si fa con insistenza il nome di D’Alessio (Confesercenti-Empoli), ma non è escluso che a prendere il posto lasciato vuoto da Antonio Ponzo Pellegrini, possa essere un assessore della precedente giunta (Terreni?). Tra l’altro c’è da considerare che anche il sindaco vorrà tenere per sé delle deleghe. Ce ne sono di importanti: la scuola, ad esempio. Mantellassi ha già anticipato che non distribuirà, tenendosele, le deleghe al personale e alla riorganizzazione dell’Ente. E poi, per finire, c’è la curiosità di capire se ci sarà un assessorato specifico per le frazioni che sono state uno dei perni della campagna elettorale del neo sindaco.



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