21 Novembre 2024
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Ciari: "lascio una Misericordia che gode di grande considerazione"

12-07-2024 21:04 - Le interviste di Clebs.it
di Emilio Chiorazzo

«Lascio con la consapevolezza di aver accresciuto la considerazione della Misericordia nella comunità empolese». E' questo, in sintesi, il bilancio personale che traccia l'avvocato Pier Luigi Ciari, che da ieri – venerdì 12 luglio – lascia il posto di governatore della Arciconfraternita della Misericordia di Empoli, dopo dodici anni.

La comunicazione è stata affidata a una nota stampa che l'associazione di via Cavour ha fatto circolare nel pomeriggio: «Avvicendamento al vertice della Misericordia di Empoli: il Governatore Pier Luigi Ciari passa il testimone all'avvocato Francesco Pagliai. Il nuovo Governatore ricopre attualmente la carica di vice governatore dell'arciconfraternita empolese ed è presidente della Fondazione residenziale Vincenzo Chiarugi. Avvocato empolese molto conosciuto e stimato in città, sta dimostrando una particolare capacità nella gestione della Misericordia e nel testimoniare i valori storici che la contraddistinguono.

Pier Luigi Ciari ha fatto parte del Magistrato dal 1991, servendo per 33 anni: prima come Vice Governatore fino al 2014 e poi come Governatore fino ad oggi. Il suo contributo è stato fondamentale nel rendere la Misericordia di Empoli un punto di riferimento nel territorio, sia per i servizi ai cittadini che per la sua attività di volontariato a livello locale e nazionale. L'intero Magistrato, insieme al Capo di Guardia, ai volontari e a tutta la Fratellanza, ringrazia calorosamente Pier Luigi Ciari per il suo straordinario lavoro.

La nuova compagine del consiglio del Magistrato è ora composta da: Francesco Pagliai - Governatore, Giovanni Guerri - Vice Governatore, Gionata Fatichenti - Provveditore, Francesco Minoli, Stefano Santini, Carlotta Campigli (che aveva preso il posto di Giampaolo Lastrucci, in seguito alle sue dimissioni), Benedetta Puccetti - Consiglieri, e Don Guido Engels - Correttore.

Il magistrato così composto avrà durata un anno, perché nel 2025 sono previste le nuove elezioni».

Governatore, come mai questa decisione, a un anno dalla conclusione naturale del mandato?

«Non vorrei parlare, in questo momento, delle dinamiche che hanno propiziato questo avvicendamento. L'interesse della Misericordia è soprattutto superare certi aspetti e andare avanti. Ho deciso di fare questo. Ho ricoperto il ruolo di governatore da dodici anni. Ho ritenuto giusto che fosse arrivato il momento di lasciare e di lasciare spazio a forze nuove, gente più giovane e più capace di me. Umanamente ho avuto delle esperienze bellissime in tutto questo tempo, al fianco di ragazzi bravissimi. Prima di lasciare ho voluto ringraziare tutti i dipendenti che sono meravigliosi, eccezionali. Sono stati intorno a me, mi hanno aiutato moltissimo, ho avuto dei rapporti bellissimi. Se devo fare un bilancio, questa avventura finisce bene.

Un bilancio più concreto, però, si può tracciare?

Certo. Credo che sia un bilancio importante. Credo che la considerazione di cui gode oggi la Misericordia di Empoli nella nostra comunità sia importante e rilevantissima. Abbiamo abituato la gente intorno a noi all'esistenza di questa identità che fa il bene agli altri. Fa il bene per chi ne ha necessità. E adesso più di prima, professori, professionisti, gente comune, quando c'è bisogno si mette a disposizione. Da questo punto di visita il bilancio è straordinariamente positivo, a mio parere. Devo ringraziare anche l'amministrazione pubblica, il sindaco, gli assessori, perché hanno capito e ci sono stati vicini. Abbiamo migliorato la posizione sotto il profilo umano e della credibilità. Quando facciamo una iniziativa e la gente sa che i soldi vanno in una certa direzione, a un certo progetto, la Misericordia è una garanzia di affidabilità. Forse questo è l'aspetto più importante, anche se poi, come governatore, ho cercato di dare un aspetto di bellezza e di cultura. Ritengo che l'uomo sia fatto di fisico, ma anche di animo. E questo deve essere curato come si cura il fisico.

Ritiene che questo sia stato il cambio di passo della sua gestione?

Non è merito mio. E' merito del Magistrato, di tutti. Non voglio prendermi questi meriti, che sono di tutto il gruppo che “governa” la Misericordia.

C'è qualcosa che la rende orgoglioso per aver guidato la Misericordia in questi dodici anni?

Sono convinto di aver portato il livello di apprezzamento della Misericordia nella nostra comunità a un livello più alto. Per il mio metro di giudizio, ovviamente. Magari qualcuno dirà che l'essenziale doveva essere solo fare bilanci migliori. Ma io la vedo così…

E qualcosa di più materiale? Qualche progetto?

Al momento in cui lascio c'è in corso alla casa di riposo Vincenzo Chiarigi la ristrutturazione della struttura, grazie al bonus 110. Sono lavori avviati l'anno scorso. Dalla prossima settimana apriranno i cantieri, sempre legati all'ecobonus, alla sede di via Cavour, per il miglioramento e l'efficientamento del riscaldamento. Lavori che servono a rendere più piacevole, in ogni stagione, la partecipazione dei cittadini alle iniziative che facciamo. Penso alla sala delle riunioni che, con il caldo di questi giorni, diventa difficile da frequentare. Si tratta di un investimento di circa settecento mila euro. L'obiettivo è rendere più piacevole lo stare insieme. Questa è l'ultima estate che si patirà caldo in quella sala.

C'è ancora altro di cui essere fiero?

Durante la mia gestione si è creato il centro servizi dell'impresa funebre che ha assunto un ruolo rilevantissimo a Empoli e poi tutto l'aspetto diagnostico, gli ambulatori per le visite specialistiche, per i prelievi. Tutti servizi che sono nati sotto la mia presidenza.

C'era anche un progetto che riguardava la struttura dei Cappuccini di via Salaiola?

La stazione di posta, il centro servizi, è un progetto ancora in ponte. Doveva sorgere ai Cappuccini ma poi abbiamo dovuto cambiare idea, davanti all'evidenza dei costi necessari per gli interventi da fare a quella struttura. Così adesso ci sono altre ipotesi, ma le valuterà chi mi succede.

Lascia un'eredità importante.

Si può fare sempre di meglio, non sarò io a dare un giudizio del mio operato. Chi arriva dopo sarà all'altezza dell'importanza che ha assunto, negli anni, la Misericordia. Ne sono certo.
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