Cedimento dell’argine del fiume Orme e allagamenti a Ponzano: Fratelli d’Italia Empoli chiede chiarezza e interventi strutturali
11-04-2025 12:05 - Politica
Il cedimento dell’argine del fiume Orme, avvenuto lo scorso 15 marzo 2025, e il conseguente allagamento del quartiere di Ponzano tornano al centro dell’attenzione politica locale. Il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia Empoli – composto dal capogruppo Cosimo Carriero e dai consiglieri Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano – ha presentato un’interrogazione a risposta orale per il consiglio comunale del 14 aprile, sollecitando chiarezza, assunzione di responsabilità e azioni concrete per la messa in sicurezza del territorio.
L’interrogazione, articolata in 14 quesiti, punta a ricostruire con precisione la dinamica dell’evento alluvionale, esaminare le tempistiche degli interventi e valutare l’efficienza del sistema di prevenzione. Sotto la lente anche il monitoraggio delle caditoie, delle opere di drenaggio urbano e l’eventuale presenza di segnalazioni precedenti che avrebbero potuto indicare situazioni di rischio.
«Non vogliamo alimentare polemiche – ha dichiarato Cosimo Carriero – ma capire se quanto accaduto fosse in parte prevedibile o evitabile. I cittadini hanno il diritto di sapere se la macchina comunale ha funzionato come doveva e se sono state adottate tutte le misure necessarie per prevenire questo tipo di disastri».
La consigliera Francesca Peccianti ha sottolineato la necessità di una visione strategica e duratura: «Non basta più intervenire a emergenza avvenuta. La politica del territorio deve mettere al centro la prevenzione, il controllo delle infrastrutture idrauliche e l’impiego di tecnologie per il monitoraggio costante. La sicurezza ambientale deve essere una priorità costante, gestita con metodo e continuità».
Un focus particolare è stato posto anche sulla gestione dell’emergenza. Danilo Di Stefano ha evidenziato l’importanza della tempistica nella risposta: «È essenziale conoscere i tempi di reazione, dall’allerta alla popolazione fino all’arrivo delle squadre di emergenza. In questi casi ogni minuto può fare la differenza tra un intervento efficace e una catastrofe».
Fratelli d’Italia chiede inoltre che venga predisposta una relazione tecnica dettagliata sui danni causati dall’evento del 15 marzo, oltre a una verifica strutturale completa degli argini del fiume Orme, coinvolgendo enti tecnici competenti come il Genio Civile e il Consorzio di Bonifica.
Il gruppo consiliare ha anche preso posizione sulla polemica riguardante la tempistica della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale: «Il governo è intervenuto con prontezza – si legge nella nota – stanziando oltre 63 milioni di euro, ma non appena completati i dovuti accertamenti. È scorretto attribuire presunti ritardi al governo, quando la richiesta ufficiale della Regione Toscana è arrivata solo giorni dopo i fatti».
In conclusione, Carriero, Peccianti e Di Stefano ribadiscono la necessità di superare la logica della gestione emergenziale: «Non possiamo più permetterci di affrontare queste situazioni solo a disastro avvenuto. Le istituzioni locali devono rafforzare la capacità di pianificazione e prevenzione. La tutela dei cittadini deve essere una responsabilità quotidiana e prioritaria, non una corsa contro il tempo dopo che il danno è fatto».
L’interrogazione, articolata in 14 quesiti, punta a ricostruire con precisione la dinamica dell’evento alluvionale, esaminare le tempistiche degli interventi e valutare l’efficienza del sistema di prevenzione. Sotto la lente anche il monitoraggio delle caditoie, delle opere di drenaggio urbano e l’eventuale presenza di segnalazioni precedenti che avrebbero potuto indicare situazioni di rischio.
«Non vogliamo alimentare polemiche – ha dichiarato Cosimo Carriero – ma capire se quanto accaduto fosse in parte prevedibile o evitabile. I cittadini hanno il diritto di sapere se la macchina comunale ha funzionato come doveva e se sono state adottate tutte le misure necessarie per prevenire questo tipo di disastri».
La consigliera Francesca Peccianti ha sottolineato la necessità di una visione strategica e duratura: «Non basta più intervenire a emergenza avvenuta. La politica del territorio deve mettere al centro la prevenzione, il controllo delle infrastrutture idrauliche e l’impiego di tecnologie per il monitoraggio costante. La sicurezza ambientale deve essere una priorità costante, gestita con metodo e continuità».
Un focus particolare è stato posto anche sulla gestione dell’emergenza. Danilo Di Stefano ha evidenziato l’importanza della tempistica nella risposta: «È essenziale conoscere i tempi di reazione, dall’allerta alla popolazione fino all’arrivo delle squadre di emergenza. In questi casi ogni minuto può fare la differenza tra un intervento efficace e una catastrofe».
Fratelli d’Italia chiede inoltre che venga predisposta una relazione tecnica dettagliata sui danni causati dall’evento del 15 marzo, oltre a una verifica strutturale completa degli argini del fiume Orme, coinvolgendo enti tecnici competenti come il Genio Civile e il Consorzio di Bonifica.
Il gruppo consiliare ha anche preso posizione sulla polemica riguardante la tempistica della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale: «Il governo è intervenuto con prontezza – si legge nella nota – stanziando oltre 63 milioni di euro, ma non appena completati i dovuti accertamenti. È scorretto attribuire presunti ritardi al governo, quando la richiesta ufficiale della Regione Toscana è arrivata solo giorni dopo i fatti».
In conclusione, Carriero, Peccianti e Di Stefano ribadiscono la necessità di superare la logica della gestione emergenziale: «Non possiamo più permetterci di affrontare queste situazioni solo a disastro avvenuto. Le istituzioni locali devono rafforzare la capacità di pianificazione e prevenzione. La tutela dei cittadini deve essere una responsabilità quotidiana e prioritaria, non una corsa contro il tempo dopo che il danno è fatto».