Caro benzina, l'Empolese al top
04-11-2023 11:25 - Opinioni
Provate a farci caso visto anche che incide non poco sul portafoglio di ciascuno di noi. Il prezzo della benzina nella zona di Empoli è alto, il più alto della Toscana. Per rendersene conto non importa nemmeno andare troppo lontano, basta fare un salto a Firenze e guardare i prezzi esposti ai vari distributori per capire che la differenza non è nemmeno di poco conto: mediamente da 1.8/1.9 centesimi di qui ad 1.7, anche 1.6.
La domanda che viene spontanea è: perché? Iniziamo col dire che il prezzo lo decide la compagnia che lo comunica al gestore dell’impianto. Questo per dire che, in tutto questo, i benzinai non c’entrano niente. Una delle compagnie più importanti, ad esempio, lo stabilisce in base a parametri quali la concorrenza che c’è e la capacità di acquisto degli abitanti della zona, arrivando così ad un prezzo che naturalmente può variare e che, ahinoi, tocca un punto alto proprio nella nostra zona. Poi, come capita purtroppo spesso, c’è il cosiddetto cartello e quindi le compagnie più importanti, oltre a non farsi concorrenza, si adeguano al prezzo più alto che viene stabilito.
Più alto è il prezzo e più il benzinaio ci guadagna? La risposta è no. Un gestore, che la benzina costi 1.9 o 1.6 ha sempre un guadagno di 3 centesimi lordi a litro. Il netto, ovviamente, dipende poi dalle peculiarità dei diversi impianti ed è una cifra che si aggira su 1,2 centesimi a litro. Quindi, per guadagnare di più, il gestore deve vendere di più indipendentemente dal prezzo al litro.
La differenza può esserci con le cosiddette pompe bianche che non hanno fisicamente nessuno presente al distributore ed i cui gestori possono acquistare ai vari depositi. Non avendone uno imposto, se strappano un buon prezzo possono poi decidere con un po’ più di elasticità il guadagno sul litro di benzina o di gasolio. Il gestore, fra le altre cose, ha poi l’obbligo di comunicare all’apposito sito ministeriale il prezzo che pratica una volta la settimana o quando c’è una variazione. Questo consente di mettere fuori al pubblico il terzo cartello, la geniale trovata del governo davanti all’impennata estiva dei prezzi: il prezzo medio. A cosa serve nessuno l’ha capito ma tant’è, va messo accanto al prezzo del servito e del self service.
Un’ultima annotazione sul prezzo praticato: quando il petrolio anni scorsi toccò i 120 dollari al barile, la benzina ed il gasolio costavano 1,554 al litro. Oggi che il barile costa sui 90, viene 1.9….
La domanda che viene spontanea è: perché? Iniziamo col dire che il prezzo lo decide la compagnia che lo comunica al gestore dell’impianto. Questo per dire che, in tutto questo, i benzinai non c’entrano niente. Una delle compagnie più importanti, ad esempio, lo stabilisce in base a parametri quali la concorrenza che c’è e la capacità di acquisto degli abitanti della zona, arrivando così ad un prezzo che naturalmente può variare e che, ahinoi, tocca un punto alto proprio nella nostra zona. Poi, come capita purtroppo spesso, c’è il cosiddetto cartello e quindi le compagnie più importanti, oltre a non farsi concorrenza, si adeguano al prezzo più alto che viene stabilito.
Più alto è il prezzo e più il benzinaio ci guadagna? La risposta è no. Un gestore, che la benzina costi 1.9 o 1.6 ha sempre un guadagno di 3 centesimi lordi a litro. Il netto, ovviamente, dipende poi dalle peculiarità dei diversi impianti ed è una cifra che si aggira su 1,2 centesimi a litro. Quindi, per guadagnare di più, il gestore deve vendere di più indipendentemente dal prezzo al litro.
La differenza può esserci con le cosiddette pompe bianche che non hanno fisicamente nessuno presente al distributore ed i cui gestori possono acquistare ai vari depositi. Non avendone uno imposto, se strappano un buon prezzo possono poi decidere con un po’ più di elasticità il guadagno sul litro di benzina o di gasolio. Il gestore, fra le altre cose, ha poi l’obbligo di comunicare all’apposito sito ministeriale il prezzo che pratica una volta la settimana o quando c’è una variazione. Questo consente di mettere fuori al pubblico il terzo cartello, la geniale trovata del governo davanti all’impennata estiva dei prezzi: il prezzo medio. A cosa serve nessuno l’ha capito ma tant’è, va messo accanto al prezzo del servito e del self service.
Un’ultima annotazione sul prezzo praticato: quando il petrolio anni scorsi toccò i 120 dollari al barile, la benzina ed il gasolio costavano 1,554 al litro. Oggi che il barile costa sui 90, viene 1.9….
Marco Mainardi