Campinoti si presenta alla città: sicurezza, lavoro e tanto... pragmatismo
10-03-2024 08:06 - Politica
Sono accorsi tutti, come per ribadire: se c'è un centrodestra, qui, in campo a Empoli, siamo noi. Alla presentazione del quarto candidato per la corsa a sindaco, l'imprenditore Simone Campinoti, si sono scomodati i cosiddetti big della politica: l'europarlamentare Susanna Ceccardi della Lega, i senatori Manfredi Potenti (Lega) e Paolo Marcheschi (Fratelli d'Italia), i deputati Erica Mazzetti (Forza Italia) e Fabrizio Rossi (FdI), il vicepresidente del consiglio regionale Marco Stella (Forza Italia) e, ancora per Fratelli d'Italia i consiglieri della Regione Toscana Elisa Tozzi e Francesco Torselli. Tutti con la stessa parola d'ordine. Anzi due: il centrodestra a Empoli siamo noi. E l'altra: Simone Campinoti è la scelta giusta e unitaria per poter vincere qui.
Già. E Andrea Poggianti? «Quando dentro un partito non c'è dialettica non si vince. Chi sta fuori da questa logica sbaglia» dicono a turno gli esponenti nazionali dei partiti. Qualcuno sottolinea addirittura: «Non conosco l'altro candidato, Simone lo abbiamo voluto tutti insieme. E Susanna Ceccardi, la più attesa di questo parterre di politici rincara la dose: «Qui il centrodestra ha trovato tutto insieme una convergenza su Campinoti, con questa candidatura vogliamo vincere le elezioni».
Chi si aspettava toni polemici resta deluso. A raccontare come i partiti di centrodestra siano arrivati a Campinoti è la deputata di Forza Italia Erica Mezzetti: «Sento l'orgoglio di aver individuato io Simone Campinoti. A settembre scorso abbiamo avuto il primo incontro. Con me c'era Marco Stella: capimmo subito di trovarci davanti alla persona giusta per cercare l'impresa in un luogo dove il Pd al governo non ha fatto quel che avrebbe dovuto fare per far crescere questa importante realtà empolese. Dopo quell'incontro ce ne sono stati altri, Campinoti è venuto a Roma, ha incontrato il viceministro Sisto, poi lo abbiamo indicato al resto della coalizione e su di lui c'è stato subito accordo».
Perché come ha spiegato il leghista Potenti, «Campinoti mette a disposizione di questo percorso la sua esperienza professionale. E' una persona concreta e pragmatica, che si è formata in quest'angolo di Toscana che è, per importanza economica il terzo distretto industriale della nostra regione».
Parlano tutti. E sono tanti. Sono tanti anche gli intervenuti per la partenza di questa che – probabilmente – è la unica novità (nel senso che gli altri candidati sono tutti volti noti del consiglio comunale uscente) di una campagna elettorale iniziata con largo anticipo. Non che Simone Campinoti sia un volto sconosciuto alla politica: cinque anni fa si è visto al fianco di Brenda Barnini sul palco della presentazione della campagna-bis della sindaca uscente. Poi ha tentato, con l'Italia Viva di Renzi, l'avventura in Regione Toscana. E, da un'intervista rilasciata a un quotidiano locale pochi giorni fa, abbiamo scoperto che, addirittura nel 2014, era stato l'ispiratore di un progetto che poi fu portato avanti da Damasco Morelli che Campinoti – sempre in quella intervista – definisce «troppo di sinistra».
«A sessant'anni, con una carriera lavorativa che, anche se non l'ho mai esibita, è stata importante, ti stanchi di lottare ogni giorno con la burocrazia, vedi che all'estero i colleghi imprenditori hanno canali diversi, la città è più pulita. Se pensi a queste differenze, al fatto che qui non funziona nulla, ti viene da pensare: o sei complice o ti butti. Io ho deciso di mettermi in gioco su questo”è il debutto di Simone Campinoti che, pur non essendo il momento di parlare di programmi, accende subito i riflettori su alcuni temi importanti. «Il Natale dell'anno precedente , cinque persone armate e incappucciate erano dall'altra parte della porta di casa mia. Dentro c'eravamo io, mia moglie e mio figlio: sono situazioni che ti cambiano. Queste cose in un paese civile non devono succedere».
Come dire: la sicurezza, ecco, la sicurezza sarà il tema di fondo di questa campagna elettorale. Anche per Campinoti, perché su questo tema, anche gli altri candidati stanno spendendo molte energie.
Delle sue esperienze politiche passate Campinoti non fa mistero: «Ho fatto un'altra esperienza, con Italia Viva, che già mi hanno contestato in tanti. In quella occasione l'alleato era il Pd: ho trovato un atteggiamento totalitario, in quella coalizione. Io sono un uomo di mente aperta, non ho pregiudizi, ho girato lo sguardo verso il centrodestra: ho conosciuto gente come Sussanna Ceccardi, come Manfredi Potenti, come Rossi. Ho trovato grande disponibilità ad ascoltare. E loro hanno avuto una convergenza unica su di me, incredibile, su di me, un uomo che viene da un altro mondo, non sono un politico, sono un uomo “difettoso”. Così mi appresto a fare un'altra esperienza che cambierà il paradigma della mia vita: fino a ora sono stato il datore di lavoro. Ora mi appresto a fare un'esperienza diametralmente opposta: sarò io a lavorare per i cittadini che saranno i miei “datori di lavoro” ».
Nascerà una lista civica a sostegno della candidatura di Simone Campinoti e che affiancherà i partiti del centrodestra che già lo sostengono. «Arriverà – spiega Campinoti – Io sono una persona che lavora, lo farò fino all'ultimo giorno, questo forse ci ha fatto arrivare un po' in ritardo alle cose che dobbiamo fare per questa avventura: ma una lista civica ci sarà. Non vogliamo vincere perché facciamo un buon marketing, ma perché siamo vincenti, sui programmi, sulla visione, sulle idee. Le persone che saranno con me dovranno avere queste caratteristiche».
Per la lista e i programmi, dunque, dovremo aspettare. Ma intanto qualche anticipazione del suo pensiero, Campinoti la dà.
«Ho trovato maggiore pragmatismo a destra – dice – la sinistra difende un modello di politica che risale agli anni Settanta: si esprime un candidato, si manda in giro a “salutare” i mercati e si vince per questo. Non è il futuro».
Sulla sicurezza ha messo subito l'accento, gli altri temi che hanno convinto Campinoti ad accettare questo percorso sono il lavoro, l'industria la possibilità di creare risorse che poi si dovranno dividere nel territorio. «E' tutto legato – dice - Un territorio sicuro attrae le imprese; per queste ci vorranno figure specifiche che, oggi, quando servono, arrivano da fuori, perché qui, non si formano».
Un'ultima battuta Campinoti la riserva al programma: «Lo presenteremo a breve. Non sarà la letterina a Babbo Natale che presentano gli altri, sarà articolato: per ogni proposta spiegheremo anche come faremo per attuarla».
Già. E Andrea Poggianti? «Quando dentro un partito non c'è dialettica non si vince. Chi sta fuori da questa logica sbaglia» dicono a turno gli esponenti nazionali dei partiti. Qualcuno sottolinea addirittura: «Non conosco l'altro candidato, Simone lo abbiamo voluto tutti insieme. E Susanna Ceccardi, la più attesa di questo parterre di politici rincara la dose: «Qui il centrodestra ha trovato tutto insieme una convergenza su Campinoti, con questa candidatura vogliamo vincere le elezioni».
Chi si aspettava toni polemici resta deluso. A raccontare come i partiti di centrodestra siano arrivati a Campinoti è la deputata di Forza Italia Erica Mezzetti: «Sento l'orgoglio di aver individuato io Simone Campinoti. A settembre scorso abbiamo avuto il primo incontro. Con me c'era Marco Stella: capimmo subito di trovarci davanti alla persona giusta per cercare l'impresa in un luogo dove il Pd al governo non ha fatto quel che avrebbe dovuto fare per far crescere questa importante realtà empolese. Dopo quell'incontro ce ne sono stati altri, Campinoti è venuto a Roma, ha incontrato il viceministro Sisto, poi lo abbiamo indicato al resto della coalizione e su di lui c'è stato subito accordo».
Perché come ha spiegato il leghista Potenti, «Campinoti mette a disposizione di questo percorso la sua esperienza professionale. E' una persona concreta e pragmatica, che si è formata in quest'angolo di Toscana che è, per importanza economica il terzo distretto industriale della nostra regione».
Parlano tutti. E sono tanti. Sono tanti anche gli intervenuti per la partenza di questa che – probabilmente – è la unica novità (nel senso che gli altri candidati sono tutti volti noti del consiglio comunale uscente) di una campagna elettorale iniziata con largo anticipo. Non che Simone Campinoti sia un volto sconosciuto alla politica: cinque anni fa si è visto al fianco di Brenda Barnini sul palco della presentazione della campagna-bis della sindaca uscente. Poi ha tentato, con l'Italia Viva di Renzi, l'avventura in Regione Toscana. E, da un'intervista rilasciata a un quotidiano locale pochi giorni fa, abbiamo scoperto che, addirittura nel 2014, era stato l'ispiratore di un progetto che poi fu portato avanti da Damasco Morelli che Campinoti – sempre in quella intervista – definisce «troppo di sinistra».
«A sessant'anni, con una carriera lavorativa che, anche se non l'ho mai esibita, è stata importante, ti stanchi di lottare ogni giorno con la burocrazia, vedi che all'estero i colleghi imprenditori hanno canali diversi, la città è più pulita. Se pensi a queste differenze, al fatto che qui non funziona nulla, ti viene da pensare: o sei complice o ti butti. Io ho deciso di mettermi in gioco su questo”è il debutto di Simone Campinoti che, pur non essendo il momento di parlare di programmi, accende subito i riflettori su alcuni temi importanti. «Il Natale dell'anno precedente , cinque persone armate e incappucciate erano dall'altra parte della porta di casa mia. Dentro c'eravamo io, mia moglie e mio figlio: sono situazioni che ti cambiano. Queste cose in un paese civile non devono succedere».
Come dire: la sicurezza, ecco, la sicurezza sarà il tema di fondo di questa campagna elettorale. Anche per Campinoti, perché su questo tema, anche gli altri candidati stanno spendendo molte energie.
Delle sue esperienze politiche passate Campinoti non fa mistero: «Ho fatto un'altra esperienza, con Italia Viva, che già mi hanno contestato in tanti. In quella occasione l'alleato era il Pd: ho trovato un atteggiamento totalitario, in quella coalizione. Io sono un uomo di mente aperta, non ho pregiudizi, ho girato lo sguardo verso il centrodestra: ho conosciuto gente come Sussanna Ceccardi, come Manfredi Potenti, come Rossi. Ho trovato grande disponibilità ad ascoltare. E loro hanno avuto una convergenza unica su di me, incredibile, su di me, un uomo che viene da un altro mondo, non sono un politico, sono un uomo “difettoso”. Così mi appresto a fare un'altra esperienza che cambierà il paradigma della mia vita: fino a ora sono stato il datore di lavoro. Ora mi appresto a fare un'esperienza diametralmente opposta: sarò io a lavorare per i cittadini che saranno i miei “datori di lavoro” ».
Nascerà una lista civica a sostegno della candidatura di Simone Campinoti e che affiancherà i partiti del centrodestra che già lo sostengono. «Arriverà – spiega Campinoti – Io sono una persona che lavora, lo farò fino all'ultimo giorno, questo forse ci ha fatto arrivare un po' in ritardo alle cose che dobbiamo fare per questa avventura: ma una lista civica ci sarà. Non vogliamo vincere perché facciamo un buon marketing, ma perché siamo vincenti, sui programmi, sulla visione, sulle idee. Le persone che saranno con me dovranno avere queste caratteristiche».
Per la lista e i programmi, dunque, dovremo aspettare. Ma intanto qualche anticipazione del suo pensiero, Campinoti la dà.
«Ho trovato maggiore pragmatismo a destra – dice – la sinistra difende un modello di politica che risale agli anni Settanta: si esprime un candidato, si manda in giro a “salutare” i mercati e si vince per questo. Non è il futuro».
Sulla sicurezza ha messo subito l'accento, gli altri temi che hanno convinto Campinoti ad accettare questo percorso sono il lavoro, l'industria la possibilità di creare risorse che poi si dovranno dividere nel territorio. «E' tutto legato – dice - Un territorio sicuro attrae le imprese; per queste ci vorranno figure specifiche che, oggi, quando servono, arrivano da fuori, perché qui, non si formano».
Un'ultima battuta Campinoti la riserva al programma: «Lo presenteremo a breve. Non sarà la letterina a Babbo Natale che presentano gli altri, sarà articolato: per ogni proposta spiegheremo anche come faremo per attuarla».