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Campinoti (Iv): ok la multiutility purché non sia uno stipendificio

19-09-2023 15:02 - Politica
Simone Campinoti di Italia viva interviene sulla decisione del Pd toscano in tema di multiutility

Quello che stiamo osservando dai giornali, e nello specifico mi riferisco all’ennesima brutta storia della multiutility e della quotazione in borsa, è purtroppo la riconferma che la classe dirigente e la politica del territorio sono fallite perdendo totalmente la loro autorevolezza. In altre parole chi governa non è più rappresentativo del mandato che il territorio gli ha dato con l’obiettivo di trovare le soluzioni migliori per il bene di tutti.

Sostengo con dolore questo perché ormai sono troppe le proposte presentate in modo sfavillante come soluzioni uniche che impattano sul territorio e su tutti i cittadini ma che poi sono state rimangiate a causa di qualche piccolo comitato locale che numericamente è del tutto irrilevante nei confronti della popolazione su cui queste decisioni impattano. Nel caso dei rifiuti si parla delle bollette ed un dissenso anche di 3000 persone, seppur molto rumorose, va alla fine ad impattare sugli interessi di un bacino di utenza di oltre 200.000 persone nell’empolese valdelsa, persone che su questa storia non si sono espresse.

Ma questa politica non ragiona così e, specie sotto elezioni, più che il gradimento reale e democratico considera il rumore. Più un gruppo di persone non rilevante dal punto di vista statistico fa rumore sui media, per strada e sui giornali e più che la politica, ormai non più autorevole, rinuncia creando danni (e costi più o meno occulti) enormi per il territorio, le imprese e quindi la maggior parte delle persone.

Insomma, senza andare oltre, tutto questo dimostra che la politica del territorio ha perso la sua funzione non essendo più autorevole. Se, invece che parlare alle case del popolo della zona sede dell’impianto, si consultasse davvero tutto il territorio sul quale impatta una decisione importante e si iniziasse a parlare alla gente spiegando con correttezza e senza ideologia le problematiche del territorio come la creazione di una grande multiutility, le cose sarebbero diverse.

In quanto alla multiutility, il problema non è tanto la forma giuridica o il sistema di finanziamento, quanto che questo nuovo soggetto abbia al suo interno delle nuove figure di controllo delle imprese e della società civile che evitino che diventi un colossale stipendificio funzionale alla politica del territorio. Fino ad oggi così è stata la gestione, specie del personale, in certe aziende, tanto da far venire il dubbio che la finalità non era certo la loro efficienza ma il far pagare ai cittadini lauti stipendi di tanti dirigenti che casualmente sono stati negli anni ingaggiati alla fine delle loro esperienze politiche sul territorio. I curriculum vitae non giustificano certo carriere più o meno costose e sfavillanti.

Concludo chiedendomi dove erano fino ad oggi tutti quelli che si svegliano per bloccare questo passaggio evolutivo a mio avviso inevitabile, che se ben organizzato con ii dovuti anticorpi anti stipendificio, potrebbe essere davvero l’occasione di dare un taglio netto al passato e vedere finalmente un nuovo soggetto, vocato a migliorare l’efficienza ottimizzando i costi per cittadini e imprese.
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