Antonio Ponzo: io candidato a Firenze? Un'ipotesi....
30-12-2023 21:22 - Le interviste di Clebs.it
Da una quindicina di giorni Antonio Ponzo Pellegrini è presidente toscano di Azione. Nel giro di un anno e mezzo l'assessore della giunta Barnini, entrato nella squadra della sindaca nel 2014 in quota Questa è Empoli e confermato nel 2019, è riuscito ad avere un ruolo di spicco a livello regionale all'interno del partito che fa capo a Carlo Calenda, la sua nuova casa politica.
Una nomina importante fuori da Empoli, quali le prime impressioni?
Sono molto grato a chi mi ha dato fiducia per questo ruolo, che ha una forte valore di riconoscimento territoriale per il lavoro svolto dagli iscritti nella città metropolitana di Firenze e in particolare a Empoli. È il risultato di un bel gioco di squadra
Per la tua carriera politica che significato ha e quali prospettive apre?
Dopo quasi dieci anni da amministratore che mi hanno dato la possibilità di acquistare esperienza tecnica e una conoscenza ampia del nostro territorio, mi era quanto mai chiaro che non c'è crescita - nè personale, nè politica - se ci si rinchiude. Lo steccato può essere ideologico o campanilistico, ma in ogni caso rappresenta un limite. Ecco, io volevo andare un po' oltre questo. Credo che ci sia bisogno di rafforzare strategie e visione su una scala più larga e questo ruolo lo consente.
Riuscirai ancora a seguire Empoli che ha da poco eletto nel congresso Luca Ferrara segretario?
Certo, da qui è partita la mia sfida e non potrebbe essere diversamente, ma nessuno è indispensabile. Credo che dare spazio e delegare siano elementi fondamentali per una comunità politica che voglia crescere ed io voglio esserne al fianco
Azione che ruolo giocherà a Empoli?
Azione vuole rappresentare, a Empoli come in Italia, una fetta di elettorato liberal-democratico che crede in una politica chiara e pragmatica. Parliamo al mondo imprenditoriale, moderato e lavoriamo sulle proposte. Finora Azione si è contraddistinta per una linea di chiarezza anche verso l'amministrazione di Empoli, motivando le idee divergenti quando c'erano, ma soprattutto portando argomenti misurabili, su cui riconosco alla sindaca tante aperture: da singole segnalazioni su manutenzioni e sicurezza, alla bella iniziativa dell'annullo filatelico dedicato a Busoni. È questa la politica che ci piace fare
E in Toscana?
In Toscana si andrà al voto in 180 Comuni, ci candideremo solo dove siamo più strutturati, con la stessa linea di pragmatismo e meritocrazia. Siamo consapevoli che siamo un partito giovanissimo che si è affacciato sullo scenario nazionale solo 2 anni fa. Non abbiamo fretta
Possiamo ipotizzare che nel 2024 ti candiderai a Firenze?
Direi che possiamo...
Una previsione per il futuro di Empoli e Firenze al voto?
Più che un pronostico sul voto, mi sento di fare una riflessione sul futuro delle nostre città che, anche nelle loro diversità, sono accomunate da alcuni segnali di allarme che non possiamo trascurare. Da assessore alle attività produttive, ho visto un drastico cambiamento delle dinamiche del commercio in questi anni: il mondo sta cambiando più velocemente della stessa politica che infatti arranca e il commercio come lo abbiamo conosciuto finora ha già cambiato pelle. Sarà fondamentale saper accompagnare questo processo con intelligenza e magari avere il coraggio di sfide in controtendenza, come ad esempio riportare il mercato in centro a Empoli. Ma penso anche alle tante criticità sulla sicurezza, temi sentiti a Empoli come a Firenze come ovunque: il centrodestra che si è preso l'Italia cavalcando le paure e promettendo tolleranza zero si è schiantato alla prova della realtà. Le nostre città soffrono gli effetti delle disuguaglianze, di un turismo che cannibalizza le case, le botteghe e la vita dei cittadini, di una immigrazione senza rispetto delle regole. Seguo con interesse lo sviluppo della discussione europea sull'intelligenza artificiale applicata alla lotta contro alcuni tipi di crimine, spero di potrà trovare presto il giusto bilanciamento tra privacy e sicurezza. Ma non possiamo parlare del futuro delle nostre città se prima non sciogliamo questi nodi, molto più complessi
Una nomina importante fuori da Empoli, quali le prime impressioni?
Sono molto grato a chi mi ha dato fiducia per questo ruolo, che ha una forte valore di riconoscimento territoriale per il lavoro svolto dagli iscritti nella città metropolitana di Firenze e in particolare a Empoli. È il risultato di un bel gioco di squadra
Per la tua carriera politica che significato ha e quali prospettive apre?
Dopo quasi dieci anni da amministratore che mi hanno dato la possibilità di acquistare esperienza tecnica e una conoscenza ampia del nostro territorio, mi era quanto mai chiaro che non c'è crescita - nè personale, nè politica - se ci si rinchiude. Lo steccato può essere ideologico o campanilistico, ma in ogni caso rappresenta un limite. Ecco, io volevo andare un po' oltre questo. Credo che ci sia bisogno di rafforzare strategie e visione su una scala più larga e questo ruolo lo consente.
Riuscirai ancora a seguire Empoli che ha da poco eletto nel congresso Luca Ferrara segretario?
Certo, da qui è partita la mia sfida e non potrebbe essere diversamente, ma nessuno è indispensabile. Credo che dare spazio e delegare siano elementi fondamentali per una comunità politica che voglia crescere ed io voglio esserne al fianco
Azione che ruolo giocherà a Empoli?
Azione vuole rappresentare, a Empoli come in Italia, una fetta di elettorato liberal-democratico che crede in una politica chiara e pragmatica. Parliamo al mondo imprenditoriale, moderato e lavoriamo sulle proposte. Finora Azione si è contraddistinta per una linea di chiarezza anche verso l'amministrazione di Empoli, motivando le idee divergenti quando c'erano, ma soprattutto portando argomenti misurabili, su cui riconosco alla sindaca tante aperture: da singole segnalazioni su manutenzioni e sicurezza, alla bella iniziativa dell'annullo filatelico dedicato a Busoni. È questa la politica che ci piace fare
E in Toscana?
In Toscana si andrà al voto in 180 Comuni, ci candideremo solo dove siamo più strutturati, con la stessa linea di pragmatismo e meritocrazia. Siamo consapevoli che siamo un partito giovanissimo che si è affacciato sullo scenario nazionale solo 2 anni fa. Non abbiamo fretta
Possiamo ipotizzare che nel 2024 ti candiderai a Firenze?
Direi che possiamo...
Una previsione per il futuro di Empoli e Firenze al voto?
Più che un pronostico sul voto, mi sento di fare una riflessione sul futuro delle nostre città che, anche nelle loro diversità, sono accomunate da alcuni segnali di allarme che non possiamo trascurare. Da assessore alle attività produttive, ho visto un drastico cambiamento delle dinamiche del commercio in questi anni: il mondo sta cambiando più velocemente della stessa politica che infatti arranca e il commercio come lo abbiamo conosciuto finora ha già cambiato pelle. Sarà fondamentale saper accompagnare questo processo con intelligenza e magari avere il coraggio di sfide in controtendenza, come ad esempio riportare il mercato in centro a Empoli. Ma penso anche alle tante criticità sulla sicurezza, temi sentiti a Empoli come a Firenze come ovunque: il centrodestra che si è preso l'Italia cavalcando le paure e promettendo tolleranza zero si è schiantato alla prova della realtà. Le nostre città soffrono gli effetti delle disuguaglianze, di un turismo che cannibalizza le case, le botteghe e la vita dei cittadini, di una immigrazione senza rispetto delle regole. Seguo con interesse lo sviluppo della discussione europea sull'intelligenza artificiale applicata alla lotta contro alcuni tipi di crimine, spero di potrà trovare presto il giusto bilanciamento tra privacy e sicurezza. Ma non possiamo parlare del futuro delle nostre città se prima non sciogliamo questi nodi, molto più complessi
Marco Mainardi
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