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Antonini srl in festa: 78 anni portati splendidamente

30-07-2024 16:43 - Cronaca
Una bella storia empolese. Si potrebbe scegliere questa espressione usata spesso di recente nella nostra città per descriverla. La storia stavolta è industriale, quella della Antonini Srl che ha festeggiato i suoi primi 78 anni di attività nel settore dei forni di ricottura e di decoro per il vetro cavo con una bella festa. Avrebbero potuto scegliere una villa in campagna, avrebbero potuto scegliere un hotel, hanno scelto il piazzale della sede di Ponte a Elsa per riunire dirigenti, operai, addetti, autorità, amici. Una scelta non casuale, quella dello spazio antistante all'azienda, il modo migliore per coniugare il lavoro alle persone, la polvere, i pancali, la fatica quotidiana a coloro che, in un ruolo o nell'altro, hanno contribuito a far affermare un marchio ormai conosciuto a livello mondiale nel campo della lavorazione del vetro. Tutti col calice in mano, un brindisi fra le diverse generazioni che hanno fatto nascere e consolidare l'azienda e che ancora oggi sono pronte a raccogliere le nuove sfide che un mondo in continua evoluzione presenta a chi fa impresa a livello globale.

A fare gli onori di casa Barbara e Francesca, ultime eredi di nonno Fosco che, con la sua genialità, fece scoccare la scintilla che ha acceso il forno di questa storia aziendale tutta empolese portata avanti da Cesare e Massimo. Un'impresa nata nel dopoguerra, in un fondo sotto casa dove è rimasta fino al 1994 e dove la famiglia Antonini è riuscita a far spiccare ai suoi prodotti il volo verso una dimensione internazionale: dall'Europa al medio-oriente per passare poi a Thailandia, Mosca, Argentina, Corea, Cina, Taiwan, Svizzera, Giappone e Stati Uniti nel mirino. Il cuore sempre lì, a Ponte a Elsa e dal 2015 anche a Vinci, in quel piazzale dove, giorno dopo giorno, il seme gettato da nonno Fosco ha dato i suoi frutti. 78 anni nei quali non sono mancati momenti difficili anche a livello personale, quelli che hanno fatto scendere una lacrima a Barbara nel suo saluto agli invitati alla serata. Problemi superati con la capacità di fare quadrato, con la passione, con i valori umani senza i quali certi momenti non si possono superare e soprattutto con l'orgoglio di far parte di una lunga storia industriale.

Non è mancato il mondo imprenditoriale empolese, a fare festa, e con lui quello dell'associazionismo (fra gli altri i vertici di Pubblica assistenza e Misericordia) oltre alla politica locale e nazionale (Dario Parrini, gli assessori Nedo Mennuti e Adolfo Bellucci, Marco Stella, Simone Campinoti, Nicola Nascosti, l'ex assessore Antonio Ponzo), col sindaco Mantellassi diviso fra il suo ruolo istituzionale e quello di orgoglioso abitante di Ponte a Elsa dove tutto è nato e tutto prosegue. “Perché nel mondo – ha sottolineato – accanto al marchio Antonini c'è scritto Empoli”, una frase che spiega bene l'importante ricaduta sul territorio che una simile azienda è capace di generare.

Il resto l'ha fatto l'aria che si respirava, quel clima semplice e familiare che forse, alla fine di tutto, è il vero segreto di 78, splendidi anni di vita. La storia industriale della famiglia Antonini va avanti. In alto i calici: ad maiora.
Marco Mainardi
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