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Antenne, i comitati: "Servono limiti di emissioni più bassi. I politici ci aiutino a modificare la legge"

28-09-2024 15:04 - Cronaca
È una battaglia tutta racchiusa in un numero: 6x6. Che non è una moltiplicazione, come le tabelline che imparavamo da bambini. Sono i parametri, ritenuti ottimali, per la misurazione delle emissioni di onde elettromagnetiche delle antenne del 5G. Sei sono i volt/metro, sei sono i minuti, cioè l'arco di tempo in cui dovrebbe avvenire la misurazione. E, all'inizio era così. Poi, sotto il governo presieduto da Mario Monti, nel 2012, quei parametri furono cambiati. Rimase il sei a indicare i volt/metro, ma la misurazione di riferimento, anziché tener conto dei sei minuti, passò a 24 ore. Facile intuire che, allungando i tempi, per tenere la media di 6 volt/metro, si può andare ben oltre quella soglia. Se non bastasse, recenti decisioni, sempre governative, hanno portato a 15 la soglia, sempre misurata nell'arco delle 24 ore. E, ironia della sorte, questo dato pone il nostro paese anche tra i più virtuosi, visto che i parametri europei e degli altri paesi extraeuropei, innalza il limite a 61 volt/metro,

Con queste premesse, ma con mille preoccupazioni e una massiccia volontà di contrastare queste decisioni, la legge che le prevede ma, soprattutto questa giungla di antenne che sta invadendo il nostro territorio Ima anche il resto d'Italia) che i Comitati empolesi, quello di Valpusteria e l'altro di Borgo, appoggiati da tanti altri comitati cittadini a cui la salute sta a cuore, che hanno avviato da tempo la loro battaglia. Che, nelle prossime settimane si concretizza con una serie di atti e di iniziative.

«Partiamo dal presupposto – spiega Tiberio Tanzini, portavoce del Comitato di Borgo, nato per combattere l'installazione di una antenna spuntata sul tetto di una abitazione privata di via delle Chiassatelle – che alcuni aspetti positivi, nelle azioni dei nostri amministratori ci sono: ad esempio la Regione Toscana ha investito 200mila euro per uno studio che dovrebbe valutare l'impatto sanitario delle antenne. E che il Comune di Empoli, nel prossimo consiglio comunale porta in discussione e approvazione un atto politico che si dice contrario al superamento della soglia dei sei volt/metro. Sono il segnale che del problema che abbiamo messo in luce se ne stanno preoccupando, che si va nella direzione giusta. Ma vorremmo andare anche oltre: al Comune chiediamo che nel suo indirizzo politico sia più chiaro, più profondo nelle richieste. Il nostro obiettivo è che si torni a quel 6x6 nei valori delle misurazioni. E questo l'amministrazione comunale dovrebbe precisarlo. L'ideale sarebbe un'ordinanza contro l'aumento dei parametri. Per quel che riguarda la Regione, invece, vorremmo sottolineare che fino a oggi veri studi sugli effetti che le antenne hanno sulla salute, per gli umani, non ci sono stati: quelli epidemiologici hanno dei limiti, nel caso specifico, per questo chiediamo che gli studi siano fatti su materiale biologico, sugli animali, ad esempio. Sui ratti».

A Tanzini fa eco Andrea Greco che è il portavoce dell'altro comitato, quello di Valpusteria, dove su suolo pubblico, nasceranno due antenne messe su altrettanti pali di 36 metri, a poca distanza dalle abitazioni. «Io sono il prototipo di cittadino che dice no all'antenna sotto casa – spiega Greco – no agli impianti vicino alle case, alle scuole, agli ospedali. Non si possono prevedere senza un regolamento che stabilisca densità, potenza e luogo degli impianti. Questo lo si ottiene modificando la legge nazionale, per questo motivo invitiamo il Comune di Empoli a fare cordata con altri comuni che hanno recepito le richieste e le preoccupazioni dei cittadini, in modo da far pressione su Anci, l'associazione dei Comuni e da questa arrivare fino al Parlamento, per metter mano, in modo positivo, all'attuale legislazione».

I due comitati contro le antenne, per portare avanti le loro battaglie hanno al loro fianco anche altri comitati cittadini. Sara Riguccini parla per il gruppo di “Mamme a tutto gas”: «Potete immaginare le preoccupazioni dei genitori – sottolinea – questo innalzamento da 6 a 15 è servito per permettere ai gestori di risparmiare investimenti. Gli esperti dicono che il 5G funziona anche a densità più basse, ma che questo ovviamente comporta maggiori costi a carico delle compagnie telefoniche. Si è voluto accontentare i gestori, a spese dei cittadini».

Le strade da percorrere, per i Comitati, sono questi: spingere gli amministratori affinché si possa arrivare a modificare la legge che regolamenta l'installazione delle antenne. Si auspicano che anche i partiti locali, che secondo loro sono ancora troppo poco informati sulla questione («Ormai sappiamo per esperienza che le battaglie ambientali hanno bisogno di tempo per essere recepite dalle persone», ha spiegato Tiberio Tanzini ) nelle prossime settimane siano al loro fianco in questa battaglia.

Certo, serve informazione. E anche su questo terreno i Comitati si stanno muovendo. Un incontro pubblico c'era stato prima dell'estate. Ora ce ne sarà un altro, molto importante per il tema e per i suoi relatori.

Giovedì 3 ottobre alle 21,15 alla sala Il Momento in via del Giglio ad Empoli si parlerà di questi temi, nell'iniziativa “Stop 5G”, dal nome del Comitato nazionale che porta avanti questa battaglia, con tre personalità esperte di alto livello: con il medico pediatra, allergologo e neurologo dottor Stefano Gandus in video, col biofisico dottor Livio Giuliani, già dirigente di ricerca di Ispels/Inail ed infine, dal punto di vista delle responsabilità legali con l'avvocata. Tiziana Vigni , presidente della associazione Atto Primo che da anni si occupa tra l'altro di inquinamento elettromagnetico.

Invitiamo tutti i cittadini soprattutto i genitori di minori, i più prossimi ad antenne di telefonia, i sindaci e consiglieri di tutti i comuni dell'Unione dei Comuni.

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