Antenne, i comitati di Borgo e Valpusteria uniscono le forze
14-05-2024 00:47 - Cronaca
di Emilio Chiorazzo
L'unione fa la forza. Così il Comitato di Borgo e quello nato in via Valpusteria si uniscono nella protesta. E' una delle decisioni prese nell'assemblea pubblica che si è tenuta lunedì pomeriggio sotto i portici di piazza Pulidori, per contrastare l'antenna installata su un edificio privato di via delle Chiassatelle, all'angolo di via Chiarugi.
Insieme, i due Comitati, studieranno e porteranno avanti forme di protesta (striscioni, volantinaggi e presidi in luoghi pubblici, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale) ma cercheranno anche la strada da seguire per arrivare a un risultato concreto: lo spegnimento e il trasferimento degli impianti.
E poi c'è la battaglia, tutta burocratica, per ottenere gli atti che hanno portato all'autorizzazione e all'installazione dell'antenna. Il Comitato di via Valpusteria li ha richiesti da tre settimane. Nel frattempo ha avuto solo un colloquio con l'assessore all'ambiente, durante il quale sono state fatte delle promesse informali.
«Noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti dall'inizio della settimana scorsa – spiega il portavoce del Comitato di Borgo, Tiberio Tanzini – ma ci è stato detto che ci vorrà del tempo. Faremo di tutto per avere la documentazione richiesta in breve tempo e per capire come potremo muoverci per contrastare la situazione che si è creata».
L'antenna è stata installata tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio. Ai cittadini che abitano nei dintorni dell'immobile che ospita il traliccio di un operatore privato della telefonia mobile, in occasione dell'allestimento dei cantieri, era arrivato un messaggio whatsapp e una mail da parte degli uffici comunali che li avvertiva del disagio che avrebbero provocato i lavori, per i quali era stato necessario modificare anche la viabilità.«Ma in quel messaggio – dicono molti degli abitanti del posto con un pizzico di rabbia – c'era una menzogna. Era segnalato che i lavori sarebbero serviti per la copertura di un tetto. E anche quando il cantiere è stato allestito, chi ha chiesto spiegazioni agli addetti al lavori si è sentito rispondere che stavano installando dei pannelli solari».
Perché tutti questi misteri e la mancanza di trasparenza da parte del Comune? E' quel che vorrebbero sapere i cittadini che hanno deciso di costituirsi in comitato.
L'unione fa la forza. Così il Comitato di Borgo e quello nato in via Valpusteria si uniscono nella protesta. E' una delle decisioni prese nell'assemblea pubblica che si è tenuta lunedì pomeriggio sotto i portici di piazza Pulidori, per contrastare l'antenna installata su un edificio privato di via delle Chiassatelle, all'angolo di via Chiarugi.
Insieme, i due Comitati, studieranno e porteranno avanti forme di protesta (striscioni, volantinaggi e presidi in luoghi pubblici, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale) ma cercheranno anche la strada da seguire per arrivare a un risultato concreto: lo spegnimento e il trasferimento degli impianti.
E poi c'è la battaglia, tutta burocratica, per ottenere gli atti che hanno portato all'autorizzazione e all'installazione dell'antenna. Il Comitato di via Valpusteria li ha richiesti da tre settimane. Nel frattempo ha avuto solo un colloquio con l'assessore all'ambiente, durante il quale sono state fatte delle promesse informali.
«Noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti dall'inizio della settimana scorsa – spiega il portavoce del Comitato di Borgo, Tiberio Tanzini – ma ci è stato detto che ci vorrà del tempo. Faremo di tutto per avere la documentazione richiesta in breve tempo e per capire come potremo muoverci per contrastare la situazione che si è creata».
L'antenna è stata installata tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio. Ai cittadini che abitano nei dintorni dell'immobile che ospita il traliccio di un operatore privato della telefonia mobile, in occasione dell'allestimento dei cantieri, era arrivato un messaggio whatsapp e una mail da parte degli uffici comunali che li avvertiva del disagio che avrebbero provocato i lavori, per i quali era stato necessario modificare anche la viabilità.«Ma in quel messaggio – dicono molti degli abitanti del posto con un pizzico di rabbia – c'era una menzogna. Era segnalato che i lavori sarebbero serviti per la copertura di un tetto. E anche quando il cantiere è stato allestito, chi ha chiesto spiegazioni agli addetti al lavori si è sentito rispondere che stavano installando dei pannelli solari».
Perché tutti questi misteri e la mancanza di trasparenza da parte del Comune? E' quel che vorrebbero sapere i cittadini che hanno deciso di costituirsi in comitato.
Nell'assemblea di lunedì sera, oltre ad alcuni rappresentanti del Comitato di via Valpusteria (anche questo nato per evitare l'installazione di un'antenna, un traliccio di oltre trenta metri che dovrà essere posizionato in un giardino pubblico, a ridosso delle case) che hanno proposto di proseguire insieme la lotta contro questi due impianti, sono intervenuti anche alcuni avvocati che hanno lo studio nelle vicinanze di via Chiarugi e via delle Chiassatelle. Sono arrivate varie proposte per cercare di “scardinare” i tempi prospettati dagli uffici comunali, per ottenere i documenti che farebbero chiarezza sull'iter per l'installazione dell'antenna: fare ricorso al prefetto per abbreviare i tempi di risposta degli uffici comunali oppure rivolgersi alla magistratura con la segnalazione della preoccupazione dei cittadini per i possibili danni (meglio se certificati da una relazione tecnica) alla salute dei cittadini.
Alla riunione erano stati invitati anche i cinque candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Empoli. «Non per cercare di colpevolizzare qualcuno su quanto avvenuto – ci ha tenuto a specificare il portavoce del Comitato – ma per capire quali saranno le loro intenzioni dopo le elezioni. Quali impegni prenderanno nei confronti di questa vicenda».
Un invito raccolto solo in parte: sono intervenuti ed hanno avuto modo di parlare ai cittadini che protestano, Leonardo Masi, candidato per Buongiorno Empoli-M5S- Siamo Empoli; Andrea Poggianti, per il Centrodestra per Empoli-Andrea Poggianti sindaco e per la lista civica La mia Empoli e Alessio Mantellassi, candidato per Pd-Azione-Avs e le liste civiche Questa è Empoli e Alessio Mantellassi sindaco.
Leonardo Masi ha sostenuto, intanto «la bontà del piano antenne, dal momento in cui la legislazione nazionale favorisce queste installazione, se un'amministrazione nelle poche possibilità che ha di contrastare queste antenne, prova a pianificare, insieme a chi fa la richiesta, dove installarle, mi sembra positiva. Non ho votato a favore di quel piano, ma mi sono astenuto perché non facendo parte della maggioranza, posso non fidarmi di una struttura tecnica che non risponde alla mia linea politica».
Masi affronta anche la questione dell'accesso agli atti. «Per l'ultima richiesta che ho presentato – spiega ai membri del neonato Comitato – ho impiegato oltre un mese e mezzo. E sapete come ho sbloccato la situazione? Ho scritto agli uffici comunali ben tre mail per ottenere quanto richiesto, una volta trascorso il tempo di legge che è concesso loro, e li ho minacciati di scrivere al prefetto».
Dopo l'intervento di Masi, è arrivato Andrea Poggianti a schierarsi dalla parte del Comitato.«Ho ascoltato alcuni delegati del Comitato quando alla Vela di Avane, l'altra sera, abbiamo fatto la presentazione del nostro programma elettorale – racconta – ho mostrato loro il programma nel quale abbiamo inserito una ferma opposizione a qualsiasi installazione di antenne 5G magnetiche sperimentali che danneggiano il decoro artistico-architettonico e che potrebbero avere potenziali ricadute sulla salute della gente. L'impegno con voi è chiaro e netto: interrompere in via precauzionale , attivando l'articolo 53 del Tuel, il testo unico degli enti locali, che prevede la procedura d'urgenza per bloccare in via cautelativa ogni forma sperimentale di installazione. Vi posso assicurare che se sarò eletto sindaco, facendo ricorso ai criteri di urgenza, queste antenne saranno impedite e bloccate».
«Il sindaco – conclude Poggianti – ha sempre la possibilità con poteri di urgenza, a tutela dell'ordine pubblico, intervenire per interrompere potenziali attività che minano la salute del cittadino. Se volesse e ritenesse sussistere un problema di urgenza il sindaco può firmare un'ordinanza cautelativa che può interrompere l'installazione».
Una mano tesa al Comitato arriva anche da Alessio Mantellassi. «Quando ho appreso della notizia dell'antenna – racconta Mantellassi - essendo una antenna privata, su un immobile privato, era al di fuori del piano comunale delle antenne. Come saprete, la loro installazione è abbastanza deregolarizzata; i Comuni possono dotarsi di un regolamento per le antenne, che approvano i consigli comunali, che stabilisce in quali zone poter posizionare l'antenna cercando di contenere la libertà delle varie compagnie che vogliono installarle. C'era stata una discussione rispetto a piazza Pulidori dov'era stata prevista un'antenna. In seguito a un confronto coi gli abitanti della zona, fu tolta la possibilità di installare qui una antenna, su suolo pubblico. Quando è spuntata questa, sul tetto di un appartamento privato, è stata una sorpresa. Ho provato a chiedere al dirigente e all'assessore competente alcune informazioni, per cercare di capire. Mi è stato detto che quell'antenna è fuori dal piano comunale, perché eretta in un'area privata. E che per diverse volte, alla richiesta, il Comune aveva dato risposte negative. Dopo una serie di dinieghi, però, i proponenti avevano, per legge, la possibilità di agire in autonomia. E così l'ufficio non ha potuto negare l'autorizzazione. A questo punto credo che noi dobbiamo proseguire con il piano delle antenne per regolare le installazioni sulle aree pubbliche. In questo caso specifico è più complicato, ma a costo di arrivare a qualche ricorso, bisognerà fermare l'accensione dell'antenna. L'ho già prospettato informalmente al dirigente del settore e lo farò anche in forma ufficiale e poi avviare l'iter che dovrà portare all'impegno che venga rimossa, trovando soluzioni tecniche alternative. Per quel che riguarda l'accesso agli atti, solleciterò, scrivendo al dirigente competente, la risposta per farvi avere le informazioni richieste prima possibile».
Mantellasi ha preso impegni precisi anche per l'antenna di via Valpusteria:« Dovremo modificare il piano delle antenne e spostare quella che, al momento abbiamo bloccato, in un'altra area pubblica.»
Alla riunione erano stati invitati anche i cinque candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Empoli. «Non per cercare di colpevolizzare qualcuno su quanto avvenuto – ci ha tenuto a specificare il portavoce del Comitato – ma per capire quali saranno le loro intenzioni dopo le elezioni. Quali impegni prenderanno nei confronti di questa vicenda».
Un invito raccolto solo in parte: sono intervenuti ed hanno avuto modo di parlare ai cittadini che protestano, Leonardo Masi, candidato per Buongiorno Empoli-M5S- Siamo Empoli; Andrea Poggianti, per il Centrodestra per Empoli-Andrea Poggianti sindaco e per la lista civica La mia Empoli e Alessio Mantellassi, candidato per Pd-Azione-Avs e le liste civiche Questa è Empoli e Alessio Mantellassi sindaco.
Leonardo Masi ha sostenuto, intanto «la bontà del piano antenne, dal momento in cui la legislazione nazionale favorisce queste installazione, se un'amministrazione nelle poche possibilità che ha di contrastare queste antenne, prova a pianificare, insieme a chi fa la richiesta, dove installarle, mi sembra positiva. Non ho votato a favore di quel piano, ma mi sono astenuto perché non facendo parte della maggioranza, posso non fidarmi di una struttura tecnica che non risponde alla mia linea politica».
Masi affronta anche la questione dell'accesso agli atti. «Per l'ultima richiesta che ho presentato – spiega ai membri del neonato Comitato – ho impiegato oltre un mese e mezzo. E sapete come ho sbloccato la situazione? Ho scritto agli uffici comunali ben tre mail per ottenere quanto richiesto, una volta trascorso il tempo di legge che è concesso loro, e li ho minacciati di scrivere al prefetto».
Dopo l'intervento di Masi, è arrivato Andrea Poggianti a schierarsi dalla parte del Comitato.«Ho ascoltato alcuni delegati del Comitato quando alla Vela di Avane, l'altra sera, abbiamo fatto la presentazione del nostro programma elettorale – racconta – ho mostrato loro il programma nel quale abbiamo inserito una ferma opposizione a qualsiasi installazione di antenne 5G magnetiche sperimentali che danneggiano il decoro artistico-architettonico e che potrebbero avere potenziali ricadute sulla salute della gente. L'impegno con voi è chiaro e netto: interrompere in via precauzionale , attivando l'articolo 53 del Tuel, il testo unico degli enti locali, che prevede la procedura d'urgenza per bloccare in via cautelativa ogni forma sperimentale di installazione. Vi posso assicurare che se sarò eletto sindaco, facendo ricorso ai criteri di urgenza, queste antenne saranno impedite e bloccate».
«Il sindaco – conclude Poggianti – ha sempre la possibilità con poteri di urgenza, a tutela dell'ordine pubblico, intervenire per interrompere potenziali attività che minano la salute del cittadino. Se volesse e ritenesse sussistere un problema di urgenza il sindaco può firmare un'ordinanza cautelativa che può interrompere l'installazione».
Una mano tesa al Comitato arriva anche da Alessio Mantellassi. «Quando ho appreso della notizia dell'antenna – racconta Mantellassi - essendo una antenna privata, su un immobile privato, era al di fuori del piano comunale delle antenne. Come saprete, la loro installazione è abbastanza deregolarizzata; i Comuni possono dotarsi di un regolamento per le antenne, che approvano i consigli comunali, che stabilisce in quali zone poter posizionare l'antenna cercando di contenere la libertà delle varie compagnie che vogliono installarle. C'era stata una discussione rispetto a piazza Pulidori dov'era stata prevista un'antenna. In seguito a un confronto coi gli abitanti della zona, fu tolta la possibilità di installare qui una antenna, su suolo pubblico. Quando è spuntata questa, sul tetto di un appartamento privato, è stata una sorpresa. Ho provato a chiedere al dirigente e all'assessore competente alcune informazioni, per cercare di capire. Mi è stato detto che quell'antenna è fuori dal piano comunale, perché eretta in un'area privata. E che per diverse volte, alla richiesta, il Comune aveva dato risposte negative. Dopo una serie di dinieghi, però, i proponenti avevano, per legge, la possibilità di agire in autonomia. E così l'ufficio non ha potuto negare l'autorizzazione. A questo punto credo che noi dobbiamo proseguire con il piano delle antenne per regolare le installazioni sulle aree pubbliche. In questo caso specifico è più complicato, ma a costo di arrivare a qualche ricorso, bisognerà fermare l'accensione dell'antenna. L'ho già prospettato informalmente al dirigente del settore e lo farò anche in forma ufficiale e poi avviare l'iter che dovrà portare all'impegno che venga rimossa, trovando soluzioni tecniche alternative. Per quel che riguarda l'accesso agli atti, solleciterò, scrivendo al dirigente competente, la risposta per farvi avere le informazioni richieste prima possibile».
Mantellasi ha preso impegni precisi anche per l'antenna di via Valpusteria:« Dovremo modificare il piano delle antenne e spostare quella che, al momento abbiamo bloccato, in un'altra area pubblica.»