Antenne, i Comitati avviano una campagna di sensibilizzazione
26-10-2024 16:54 - Cronaca
La parola d'ordine è “sensibilizzare” i cittadini dell'Empolese-valelsa sulla vicenda delle antenne per la telefonia mobile. D'altra parte, che stia avvenendo una vera e propria invasione, è sotto gli occhi di tutti: sono a Empoli ci sono 81 antenne. Che sono installate su quasi quaranta pali (alcuni, infatti, ne contengono più di una). Ma il dato più significativo, per la battaglia che il comitato “Stop 5g” sta facendo, riguarda gli ultimi mesi: ad aprile le antenne erano 62. Alla fine di ottobre, tra nuove antenne o upgrade di quelle già esistenti, si è arrivati a 81.
E' per questo che i comitati che sono nati a Empoli, ma anche negli altri comuni dell'Empolese-Valdelsa, si sono dati appuntamenti in via Valpusteria, per rilanciare la loro battaglia, ma, soprattutto, per promuovere una serie di iniziative comuni per tutti i160mila abitanti del Circondario. Erano presenti per Stop5G Empolese Valdelsa Matteo Curatolo, per il Comitato via Valpusteria Roberto Verdiani, per il Comitato di Borgo Tiberio Tanzini, Per il Comitato Botteghe di Fucecchio Cristiano Gazzarrini, per il Comitato Via Alfieri Spicchio Lesley Burgon, per il Comitato Cortenuova Sara Napolitano e Per Mamme a tutto Gas Sara Riguccini.
E la sensibilizzazione, sul tema, comincia da un volantinaggio informativo. Ne sono stati stampati, in gran numero, e saranno distribuiti nelle cassette postale di tutte le case. Uno è sintetico e vuole informare i cittadini che vengono contattati dai gestori telefonici per installare su immobili privati i propri impianti .«Spieghiamo – dice Tiberio Tanzini, portavoce del comitato di via delle Chiassatelle-Borgo – quali sono gli effetti nell'aderire alle richieste dei gestori. In pratica se si accetta di ospitare sul proprio immobile un'antenna. Queste emettono radiazioni non innocue e la casa perde valore immobiliare anche del 25 per cento. E poi cerchiamo di far capire come muoversi a chi si trova un'antenna nelle vicinanze della propria abitazione».
Poi c'è un altro volantino, più corposo, più particolareggiato, che spiega tutti gli aspetti di questa vicenda: da quelli legati alla salute a quelli legali.
«In questi mesi ci siamo resi conto che solo poche persone più attente o perché elettrosensibili o perché interessate per vicinanza alle antenne hanno riflettuto e sono informate delle criticità sanitarie delle SRB e in generale della telefonia wireless. I più prendono per buone le rassicurazioni sulla innocuità delle radiazioni artificiali. Questo è sempre successo per tutte le nuove emergenze sanitarie ed ambientali, quando ci sono grandi interessi speculativi in gioco. La nostra azione è di informazione prima di tutto», dicono i rappresentanti dei comitati che, la prossima settimana avranno un incontro con il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi. Perché – spiega Matteo Curatolo – fino a ora non c'è stato un riscontro sufficiente da parte della politica locale. E perché le prime richieste sono indirizzate proprio alle amministrazioni comunali, “accusate” di essere poco sensibili all'argomento. Con le undici amministrazioni dell'Empolese-Valdelsa vogliamo costruire un rapporto di collaborazione, non di contrapposizione poiché ci rendiamo conto che anche esse sono messe in un angolo da una normativa nazionale troppo favorevole ai grandi gestori della telefonia. A luglio avevamo inviato una lettera ai Sindaci degli 11 comuni affinché si facessero parte attiva con Anci per modificare la normativa nazionale tenendo conto anche degli aspetti sanitari e non solo delle esigenze: non abbiamo ancora avuto alcuna risposta e non ci risulta sia stato fatto nulla».
Sulla questione delle antenne che vengono installate su immobili di privati cittadini, il Comitato sottolinea che alcune amministrazioni locali, anche toscane, si sono mosse dalla parte dei cittadini. «Qui ne abbiamo in via delle Chiassatelle – sottolinea Sara Riguccini, del Comitato Mamme a tutto gas - e a Fucecchio: entrambe sono sorte su area privata e fuori dal Piano antenne. Il Comune di Arezzo grazie ai comitati sorti durante la realizzazione dì una antenna in analoghe condizioni a febbraio scorso in via Sicilia ed alla pressione dei partiti di opposizione ha effettuato una verifica sulla correttezza del procedimento di autorizzazione, per rispondere all' arroganza minatoria della compagnia telefonica interessata, arrivando ad un annullamento della autorizzazione in autotutela e ordinando la rimozione della antenna. Abbiamo avuto un incontro on line con la vice sindaca di Arezzo, Lucia Tanti, che ci ha spiegato alcuni dettagli. Da noi si è scelto di fare diversamente. Abbiamo già avanzato ai sindaci la richiesta di valutare la possibilità di fare resistenza alla normativa nazionale di liberalizzazione dei limiti di esposizione che egli stesso giudica negativamente, con una ordinanza che vieti per cautela sanitaria, il 5G o almeno il superato dei limiti di 6 V/m . In Consiglio Comunale è stato detto no ad un emendamento che andava in tale direzione».
Il Comitato sottolinea che per loro un primo passo sarebbe tornare ai limiti di misurazione che aveva deciso la legge in un primo momento (6 volt metro nei sei minuti). Limiti che sono stati modificati, non solo nei numeri ma anche nei parametri, prendendo in considerazione le 24 ore. Ultimo appunto, riguarda il sindaco di Empoli: «Ha promesso che in questo autunno il Comune avrebbe organizzato un evento di approfondimento in contraddittorio sui rischi sanitari collegati con l'esposizione alle onde elettromagnetiche e sulle modalità di tutela individuale e collettiva. Per ora non abbiamo avuto riscontro e immaginiamo che l'evento debba essere preparato», conclude Tanzini.
Intanto in via Valpusteria, dove il cantiere aperto le scorse settimane, ha preparato la base per i due pali da 36 metri sui quali installare le antenne, sono apparsi i cartelli di divieto di sosta, per lunedì 28: segno che i lavori riprenderanno per concludere l'installazione. E, insieme ai cartelli della viabilità sono apparsi, alle finestre delle case limitrofe, anche i cartelli di protesta.
E' per questo che i comitati che sono nati a Empoli, ma anche negli altri comuni dell'Empolese-Valdelsa, si sono dati appuntamenti in via Valpusteria, per rilanciare la loro battaglia, ma, soprattutto, per promuovere una serie di iniziative comuni per tutti i160mila abitanti del Circondario. Erano presenti per Stop5G Empolese Valdelsa Matteo Curatolo, per il Comitato via Valpusteria Roberto Verdiani, per il Comitato di Borgo Tiberio Tanzini, Per il Comitato Botteghe di Fucecchio Cristiano Gazzarrini, per il Comitato Via Alfieri Spicchio Lesley Burgon, per il Comitato Cortenuova Sara Napolitano e Per Mamme a tutto Gas Sara Riguccini.
E la sensibilizzazione, sul tema, comincia da un volantinaggio informativo. Ne sono stati stampati, in gran numero, e saranno distribuiti nelle cassette postale di tutte le case. Uno è sintetico e vuole informare i cittadini che vengono contattati dai gestori telefonici per installare su immobili privati i propri impianti .«Spieghiamo – dice Tiberio Tanzini, portavoce del comitato di via delle Chiassatelle-Borgo – quali sono gli effetti nell'aderire alle richieste dei gestori. In pratica se si accetta di ospitare sul proprio immobile un'antenna. Queste emettono radiazioni non innocue e la casa perde valore immobiliare anche del 25 per cento. E poi cerchiamo di far capire come muoversi a chi si trova un'antenna nelle vicinanze della propria abitazione».
Poi c'è un altro volantino, più corposo, più particolareggiato, che spiega tutti gli aspetti di questa vicenda: da quelli legati alla salute a quelli legali.
«In questi mesi ci siamo resi conto che solo poche persone più attente o perché elettrosensibili o perché interessate per vicinanza alle antenne hanno riflettuto e sono informate delle criticità sanitarie delle SRB e in generale della telefonia wireless. I più prendono per buone le rassicurazioni sulla innocuità delle radiazioni artificiali. Questo è sempre successo per tutte le nuove emergenze sanitarie ed ambientali, quando ci sono grandi interessi speculativi in gioco. La nostra azione è di informazione prima di tutto», dicono i rappresentanti dei comitati che, la prossima settimana avranno un incontro con il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi. Perché – spiega Matteo Curatolo – fino a ora non c'è stato un riscontro sufficiente da parte della politica locale. E perché le prime richieste sono indirizzate proprio alle amministrazioni comunali, “accusate” di essere poco sensibili all'argomento. Con le undici amministrazioni dell'Empolese-Valdelsa vogliamo costruire un rapporto di collaborazione, non di contrapposizione poiché ci rendiamo conto che anche esse sono messe in un angolo da una normativa nazionale troppo favorevole ai grandi gestori della telefonia. A luglio avevamo inviato una lettera ai Sindaci degli 11 comuni affinché si facessero parte attiva con Anci per modificare la normativa nazionale tenendo conto anche degli aspetti sanitari e non solo delle esigenze: non abbiamo ancora avuto alcuna risposta e non ci risulta sia stato fatto nulla».
Sulla questione delle antenne che vengono installate su immobili di privati cittadini, il Comitato sottolinea che alcune amministrazioni locali, anche toscane, si sono mosse dalla parte dei cittadini. «Qui ne abbiamo in via delle Chiassatelle – sottolinea Sara Riguccini, del Comitato Mamme a tutto gas - e a Fucecchio: entrambe sono sorte su area privata e fuori dal Piano antenne. Il Comune di Arezzo grazie ai comitati sorti durante la realizzazione dì una antenna in analoghe condizioni a febbraio scorso in via Sicilia ed alla pressione dei partiti di opposizione ha effettuato una verifica sulla correttezza del procedimento di autorizzazione, per rispondere all' arroganza minatoria della compagnia telefonica interessata, arrivando ad un annullamento della autorizzazione in autotutela e ordinando la rimozione della antenna. Abbiamo avuto un incontro on line con la vice sindaca di Arezzo, Lucia Tanti, che ci ha spiegato alcuni dettagli. Da noi si è scelto di fare diversamente. Abbiamo già avanzato ai sindaci la richiesta di valutare la possibilità di fare resistenza alla normativa nazionale di liberalizzazione dei limiti di esposizione che egli stesso giudica negativamente, con una ordinanza che vieti per cautela sanitaria, il 5G o almeno il superato dei limiti di 6 V/m . In Consiglio Comunale è stato detto no ad un emendamento che andava in tale direzione».
Il Comitato sottolinea che per loro un primo passo sarebbe tornare ai limiti di misurazione che aveva deciso la legge in un primo momento (6 volt metro nei sei minuti). Limiti che sono stati modificati, non solo nei numeri ma anche nei parametri, prendendo in considerazione le 24 ore. Ultimo appunto, riguarda il sindaco di Empoli: «Ha promesso che in questo autunno il Comune avrebbe organizzato un evento di approfondimento in contraddittorio sui rischi sanitari collegati con l'esposizione alle onde elettromagnetiche e sulle modalità di tutela individuale e collettiva. Per ora non abbiamo avuto riscontro e immaginiamo che l'evento debba essere preparato», conclude Tanzini.
Intanto in via Valpusteria, dove il cantiere aperto le scorse settimane, ha preparato la base per i due pali da 36 metri sui quali installare le antenne, sono apparsi i cartelli di divieto di sosta, per lunedì 28: segno che i lavori riprenderanno per concludere l'installazione. E, insieme ai cartelli della viabilità sono apparsi, alle finestre delle case limitrofe, anche i cartelli di protesta.