Al gran teatro della destra empolese
22-06-2024 10:38 - Opinioni
Chi pensava che la presenza sulla scheda del primo, storico ballottaggio empolese di due nomi di sinistra potesse fermare il teatrino delle polemiche a destra che si trascina ormai da settembre si dovrà rassegnare. Non solo va avanti, ma si arricchisce anche di colpi di scena gustosi. A tirare fuori l’ultimo coniglio dal cilindro è stato Andrea Poggianti con un’intuizione quasi da brevettare visto che, con ogni probabilità, nessuno ci aveva mai pensato prima nella storia elettorale della nostra repubblica: il dissenso attivo.
“Chiediamo ai nostri elettori, che non avessero già una loro idea chiara su quale dei due candidati a sindaco votare, di andare alle urne e di annullare le schede – ha spiegato - ci intesteremo tutte le schede bianche o nulle”. Tradotto vuol dire che chi annulla la scheda o vota bianco automaticamente vota Poggianti. Ipse dixit.
A questo punto, visto che il teatro della destra prevede un botta e risposta, ci permettiamo un consiglio all’altro candidato Simone Campinoti che aveva suggerito ai suoi elettori, altrettanto bizzarramente, di andare al mare. Perché non si intesta l’astensionismo? Vista l’aria che tira negli ultimi anni centrerebbe un risultato sicuramente migliore di quello che ha fatto lo scorso 9 giugno.
Se non fosse un teatro, ci sarebbe da piangere. Cosa che sicuramente gli elettori di quell’area politica stanno facendo da tempo. Meglio quindi scherzarci su e prenderla a ridere.
“Chiediamo ai nostri elettori, che non avessero già una loro idea chiara su quale dei due candidati a sindaco votare, di andare alle urne e di annullare le schede – ha spiegato - ci intesteremo tutte le schede bianche o nulle”. Tradotto vuol dire che chi annulla la scheda o vota bianco automaticamente vota Poggianti. Ipse dixit.
A questo punto, visto che il teatro della destra prevede un botta e risposta, ci permettiamo un consiglio all’altro candidato Simone Campinoti che aveva suggerito ai suoi elettori, altrettanto bizzarramente, di andare al mare. Perché non si intesta l’astensionismo? Vista l’aria che tira negli ultimi anni centrerebbe un risultato sicuramente migliore di quello che ha fatto lo scorso 9 giugno.
Se non fosse un teatro, ci sarebbe da piangere. Cosa che sicuramente gli elettori di quell’area politica stanno facendo da tempo. Meglio quindi scherzarci su e prenderla a ridere.