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Acqua in borsa, cosa direbbe il Papa del silenzio della chiesa locale?

15-09-2023 09:07 - Opinioni
di Filippo Torrigiani

E' un fatto: Il pontificato di Papa Francesco, tra le tante cose, si è caratterizzato da un forte impegno sociale della chiesa, una linea sposata poi anche da Monsignor Zuppi, presidente della Cei dal maggio 2022. Il loro operato si è concentrato su temi rilevanti come la pace, l'ambiente, la carità che, specie in tempi difficili come questi, ha assunto un aspetto rilevante. Quindi non solo questioni molto pratiche come aiutare le persone nel fare la spesa o nell'avere un tetto o un pasto caldo, ma anche prese di posizione su temi più alti che sono fondamentali per la nostra vita, come l'acqua, e più in generale tutto ciò che riguarda le questioni ambientali e che la Laudato sì ha portato all'attenzione mondiale. E non è banale riportare le parole del Santo Padre in occasione della giornata mondiale dell'acqua che ha definito la risorsa idrica: «Un bene fondamentale, un diritto, una condizione per l'esercizio degli altri diritti umani. Non una mera merce ma una via di fraternità in un mondo assetato di giustizia. Papa Francesco, durante il Pontificato, ha più volte ribadito che l'acqua è una risorsa fondamentale che richiede “una coscienza universale”, non una mentalità utilitaristica». In altri termini, l'esatto contrario di quello che la politica dei nostri territori sta realizzando.

Nel solco di questa linea, molti preti si sono espressi dando il loro appoggio ad importanti questioni anche dell'attualità politica. Nella nostra realtà, la più rilevante è la quotazione in borsa dell'acqua che mette alla mercè degli investitori, ovviamente a caccia di guadagni, la cosa più preziosa che c'è per la sopravvivenza non solo del genere umano, ma di ogni altra forma di vita sul pianeta. Un tema che si inserisce in modo perfetto nella linea della chiesa di Francesco e che, però, vede la scarsa presenza di parroci pronti a metterci la faccia. Se si fa eccezione per preti che sono tradizionalmente impegnati nel campo del sociale, un esempio per tutti è don Zappolini parroco di Ponsacco, c'è molto (troppo!) silenzio da parte della chiesa ‘nostrana' e a tratti riluttante nel cogliere gli impulsi che le arrivano dal vertice della loro gerarchia.

Empoli, dunque, non sfugge alla regola con la chiesa locale che è molto presente su temi concreti tipo l'aiuto alle persone in difficoltà ma che invece, su una questione essenziale come quella dell'acqua pubblica, è finora rimasta in silenzio. È azzardato chiedere la sua opinione su questa questione? Cosa pensa il clero locale di un'acqua quotata in borsa? E, se potessero chiederlo a papa Francesco, lui cosa direbbe?
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